Passaggio del testimone
Michele Sollecito succede a Tommaso Depalma. Le nostre riflessioni
lunedì 27 giugno 2022
06.30
Michele Sollecito è il nuovo sindaco di Giovinazzo. Ha battuto al ballottaggio Daniele de Gennaro, che rappresentava il centrosinistra unito, con uno scarto di appena 121 voti. A Sollecito, come vi abbiamo raccontato nella lunga nottata appena trascorsa, sono andati 5.117 voti pari al 50,6% dei votanti, mentre per de Gennaro ci sono state 4.996 preferenze.
Sollecito l'ha spuntata per poco, ma è forse questo l'aspetto che è piaciuto di più ai suoi sostenitori. Egli stesso ha confermato di essere ormai «specialista nei ballottaggi», dove la gente vota spesso seguendo un suo istinto, una simpatia, pensando alla persona e magari non allo schieramento.
La foto che vi pubblichiamo è emblematica del rapporto tra il sindaco uscente e colui il quale prenderà il suo posto: Tommaso Depalma e Michele Sollecito sotto il gonfalone di Giovinazzo nella stanza del primo cittadino, in quello che per 10 lunghi anni è stato l'ufficio di uno e che a giorni diverrà l'ufficio dell'altro.
Il legame tra i due è innegabile, Sollecito è stato per due lustri un vice attento di Depalma, spesso consigliere nelle sue scelte, talvolta uomo della tranquillità quando le acque diventavano tempestose. E d'altronde Tommaso Depalma non ha mai fatto mistero di essere grato a Michele Sollecito per il lavoro svolto da assessore, ma soprattutto di considerarlo un giovane di grandi prospettive, per cultura, acume politico e preparazione.
Michele Sollecito ha un altro stile, al netto di una campagna elettorale più aggressiva studiata nelle ultime due settimane, quando era stato intravisto un ribaltone dopo il primo turno. Un altro stile ed un background differente.
Porta spesso i fatti, ha cercato il confronto col suo avversario senza trovarlo e ne ha fatto un punto di forza ed ha una visione completa dell'essere amministratore (anche dall'altra parte c'erano teste capaci di dare una prospettiva), maturata con sacrificio e cresciuta anche grazie alla scuola ANCI.
Lui ha insistito sul "merito" nel suo ultimo comizio di piazzale Leichardt ed è stata la sua leva per pensare di ribaltare in pochi giorni una tendenza che sembrava favorire de Gennaro. 121 voti sono un soffio, ma è un pacchetto di consensi sufficiente per (ri)prendere ad amministrare la città, arrivati anche grazie ad una campagna di comunicazione cesellata nelle ultime due settimane da compagni di viaggio per lui affidabilissimi. Sollecito non improvvisa, studia ogni mossa, lo fa per formazione e carattere.
Passaggio di consegne, dunque. Non sappiamo se Depalma prenderà qualche carica assessorile, ma l'abbraccio tra i due a cui abbiamo assistito a Palazzo di Città mentre impazzava la festa in piazza Vittorio Emanuele II racconta di un legame saldo che arriva da lontano.
Terzo successo consecutivo per un gruppo di lavoro che, con qualche defezione e nuove entrate, è molto simile da 10 anni.
Da Depalma a Sollecito, Giovinazzo ha scelto ancora una volta la continuità amministrativa. Con stile ed obiettivi inevitabilmente nuovi, figli però di un percorso comune che viene da lontano.
Sollecito l'ha spuntata per poco, ma è forse questo l'aspetto che è piaciuto di più ai suoi sostenitori. Egli stesso ha confermato di essere ormai «specialista nei ballottaggi», dove la gente vota spesso seguendo un suo istinto, una simpatia, pensando alla persona e magari non allo schieramento.
La foto che vi pubblichiamo è emblematica del rapporto tra il sindaco uscente e colui il quale prenderà il suo posto: Tommaso Depalma e Michele Sollecito sotto il gonfalone di Giovinazzo nella stanza del primo cittadino, in quello che per 10 lunghi anni è stato l'ufficio di uno e che a giorni diverrà l'ufficio dell'altro.
Il legame tra i due è innegabile, Sollecito è stato per due lustri un vice attento di Depalma, spesso consigliere nelle sue scelte, talvolta uomo della tranquillità quando le acque diventavano tempestose. E d'altronde Tommaso Depalma non ha mai fatto mistero di essere grato a Michele Sollecito per il lavoro svolto da assessore, ma soprattutto di considerarlo un giovane di grandi prospettive, per cultura, acume politico e preparazione.
Michele Sollecito ha un altro stile, al netto di una campagna elettorale più aggressiva studiata nelle ultime due settimane, quando era stato intravisto un ribaltone dopo il primo turno. Un altro stile ed un background differente.
Porta spesso i fatti, ha cercato il confronto col suo avversario senza trovarlo e ne ha fatto un punto di forza ed ha una visione completa dell'essere amministratore (anche dall'altra parte c'erano teste capaci di dare una prospettiva), maturata con sacrificio e cresciuta anche grazie alla scuola ANCI.
Lui ha insistito sul "merito" nel suo ultimo comizio di piazzale Leichardt ed è stata la sua leva per pensare di ribaltare in pochi giorni una tendenza che sembrava favorire de Gennaro. 121 voti sono un soffio, ma è un pacchetto di consensi sufficiente per (ri)prendere ad amministrare la città, arrivati anche grazie ad una campagna di comunicazione cesellata nelle ultime due settimane da compagni di viaggio per lui affidabilissimi. Sollecito non improvvisa, studia ogni mossa, lo fa per formazione e carattere.
Passaggio di consegne, dunque. Non sappiamo se Depalma prenderà qualche carica assessorile, ma l'abbraccio tra i due a cui abbiamo assistito a Palazzo di Città mentre impazzava la festa in piazza Vittorio Emanuele II racconta di un legame saldo che arriva da lontano.
Terzo successo consecutivo per un gruppo di lavoro che, con qualche defezione e nuove entrate, è molto simile da 10 anni.
Da Depalma a Sollecito, Giovinazzo ha scelto ancora una volta la continuità amministrativa. Con stile ed obiettivi inevitabilmente nuovi, figli però di un percorso comune che viene da lontano.