Panini e Sud Sound System: la Sagra fa il pienone. Oggi i Terraross

Dopo due anni contrassegnati dal Covid-19, ieri migliaia di persone hanno invaso l'area mercatale. Venduti 7.500 panini

martedì 9 agosto 2022 11.12
A cura di Nicola Miccione
Sono tornati i grandi eventi a Giovinazzo dopo due anni e ora non si fermano più, sino a settembre. Ieri sera, ad esempio, una gran folla di giovinazzesi e non solo ha accolto la sagra del Panino della Nonna, ripartita - l'ultima edizione risaliva al 2019 - dopo il durissimo biennio caratterizzato dalle restrizioni per il Covid-19.

Anche in città, dunque, il mondo delle sagre e delle feste di paese si è rimesso in moto alla grande. L'evento, giunto alla sua venticinquesima edizione, ha portato ad esibirsi artisti del calibro dei Sud Sound System, un gruppo di ragazzi del Salento che ha portato sul palco dell'area mercatale, nel quartiere 167, il loro amore incondizionato verso la musica reggae, in quel sud Italia così lontano dai cosiddetti "circuiti" e allo stesso tempo così ricco di cultura e tradizioni mediterranee.

La popolare band salentina che unisce le sonorità reggae al dialetto, ha portato in riva al basso Adriatico uno spettacolo coinvolgente, carico di energia e ha fatto ballare tutti i partecipanti con i pezzi proposti nel corso della serata e con i loro storici brani. "Beddhra Carus", "Sciamu a Ballare" e "Le Radici ca Tieni" sono solo tre dei grandi successi dei Sud Sound System, i primi dopo anni ad aver riportato a queste latitudini una musica che combina ritmi giamaicani e sonorità locali.

Non solo musica, naturalmente. I protagonisti della due giorni rimangono loro, i panini, conditi con i companatici tipici della tradizione gastronomica pugliese. Da quelli alla "pesticchje", a quelli ai "pemedorre sott'ogl", da quelli ai "pemedorre e tonn", a quelli ai "scarciof sott'ogli" sino alle new entry della edizione 2022, quello con "aleisce e cimederepe" e con la "brasciol", fino ai filoni "n' picc d tutt", autentici peccati di gola. Senza dimenticare quelli con la "parmeggen", i più richiesti.

Vere e proprie leccornie (7.500 i panini venduti ieri - proprio come prima della pandemia - oltre a 300 filoni, nda) per un exploit, a due anni dall'ultima volta, di vero piacere. Una festa nella festa, senza dimenticare che l'incasso, proprio come ogni anno, sarà interamente devoluto in beneficenza: «Sono due gli aspetti che non perdiamo mai di vista - dice Gianfranco Stufano -: quello benefico e culinario, un'occasione unica per riscoprire i sapori genuini e le pietanze della nostra terra».

Oltre agli stand con i panini (l'AIC Puglia ha permesso di gustare anche quelli senza glutine, nda), la prima serata «che - specificano gli organizzatori - ha visto la presenza di un pubblico itinerante pari a 10mila persone nel corso delle cinque ore della manifestazione» è stata arricchita da molti stand locali, fra i quali quello della Fratres e un parco giochi per i più piccoli, oltre al mercatino di antiquariato e di artigianato, che ben si coniuga con la volontà di recupero della tradizione.

Non sono mancate, infine, le isole ecologiche all'interno dell'area mercatale: l'evento, infatti, ha come di consuetudine vestito i panni della ecosostenibilità. Grazie alla collaborazione offerta dagli operatori della Impregico, a quanti hanno gustato un panino è stato indicato il corretto modo di smaltire i rifiuti prodotti. «Proprio quest'ultima - ha detto con vanto Stufano - è un'attività prettamente volontaria che trasforma la sagra del Panino della Nonna in una festa attenta all'ambiente».

E stasera si continua con i Terraross, la folk band composta da suonatori e menestrelli della Murgia. «Siam tornati in tanti, siamo circa 150 volontari, la metà dei quali collaborano dalla prima edizione. Ci sono i nipoti, ma anche le nonne. Ci aspettiamo anche stasera - ha terminato Stufano - un grande afflusso di gente».