Panarelli e Violante: da studenti dello "Spinelli" di Giovinazzo a raffinati medievisti

Il racconto di due docenti che hanno mosso i primi passi nello storico Liceo-Ginnasio

giovedì 24 giugno 2021 06.00
A cura di Nicola Palmiotto
Giovinazzo e gli studi medievistici. C'è un curioso legame tra la città e questo settore scientifico almeno a giudicare dalla carriera di Francesco Panarelli e Francesco Violante, due ex alunni del Liceo Spinelli oggi entrambi docenti di storia medievale: il primo all'Università della Basilicata, il secondo all'Università di Bari. Panarelli, classe '64, formatosi alla Normale di Pisa, da 26 anni insegna a Potenza e dirige il dipartimento di scienze umane, si occupa prevalentemente di storia monastica e religiosa nel medioevo e da pochissimo è diventato presidente di Sismed (la società italiana degli storici medievisti). Si tratta di un incarico prestigioso che è un riconoscimento sia «alle capacità scientifiche ma anche a quelle organizzative, di coordinamento dei colleghi studiosi di storia» spiega il docente che oggi risiede in Salento. Violante invece, classe '76, studioso di storia agraria dell'Italia meridionale, recentemente, ha scritto per Giunti insieme ad altri un manuale di storia per le superiori, si è trasferito a Bari dopo dieci anni trascorsi all'università di Foggia.


Medievisti e non medievalisti

Per parlare di studi sul medioevo è però necessaria una premessa lessicale: «Per distinguere lo studio scientifico del medioevo si sceglie il termine medievismo - spiega Violante -, mentre medievalismo è lo studio del concetto di medioevo nelle società post-medievali»; ma anche una concettuale: «Il medioevo è associato all'idea di buio, barbarie e ignoranza - precisa il docente di Uniba -. Ma questa è una etichetta che non funziona: non si possono dare caratteri organici a un periodo durato dieci secoli su un ambito geografico molto ampio. Del resto all'interno di quello che chiamiamo medioevo la scienza e la filosofia hanno fatto passi da gigante. Pensiamo ad Averroè o Avicenna; ma prendiamo la scienza moderna, che ha rapporti molto più stretti di quanto generalmente si pensi con la fisica e la matematica medievali».

Ex studenti del Liceo "Spinelli"

Se Giovinazzo è una città di rilievo nel panorama degli studi medievisti, il merito è anche dello Spinelli: «È stato importante - ammette Violante -, lì ho trovato docenti che mi hanno dato basi solide in latino, greco e filosofia, ma sono anche riusciti a trasmettermi la curiosità su cui fondare gli interessi successivi». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Panarelli: «Del Liceo ho ricordi belli, legati agli amici e ai professori. Sono stati anni che mi hanno permesso di avere una formazione solida nelle discipline umanistiche grazie a cui ho fatto il concorso in Normale. Il Liceo mi ha dato delle basi per competere a livello nazionale nella classe di Lettere».

Galeotto fu un libro

Ma come nasce la passione per gli studi medievisti? Per entrambi Galeotto fu un libro: «Ho deciso che avrei deciso di studiare storia medievale - afferma Panarelli - preparando l'esame di ammissione alla scuola Normale. Avevo letto un paio di libri, uno in particolare di Peter Burke sulla nuova storiografia. Da lì è nata la passione». «Ricordo distintamente - racconta Violante - una passeggiata in via Sparano nel periodo di Natale, avevo 11 o 12 anni, e vidi un libro nella vetrina di Laterza. Dissi ai miei genitori: "Questo mi dovete regalare". Era "L'uomo medievale" di Le Goff. Lo divorai. Lì decisi che mi sarebbe piaciuto fare questo lavoro».