Pali luminarie: il Comitato Salute Pubblica attacca, Dagostino precisa
Botta e risposta a distanza di 24 ore
martedì 18 settembre 2018
05.30
Polemiche per la mancata rimozione di alcuni pali delle luminarie a distanza di un mese dalla fine dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Corsignano.
Ad innescare un botta e risposta a distanza è stato il Comitato "Per le Salute Pubblica", che in una nota ha attaccato Sindaco e Giunta per quanto accaduto: «In una intervista promozionale alla "Gazzetta del Mezzogiorno" - scrivono -, il Primo Cittadino Tommaso Depalma ieri (sabato, ndr) si vantava, dopo la solita, deludente estate di bagordi, di un settembre dedicato alla cultura e in particolare del fatto che a Giovinazzo "il turista si senta come se fosse accolto in un grande salotto". Sarà...Ma non è proprio questa l'impressione che si coglie in questi giorni a Giovinazzo - sostengono dal Comitato "Per la Salute Pubblica" -, proprio al centro, magari in Piazza o su via Marina. Alla vista e magari anche al tatto, all'esperienza concreta della gente, ancora oggi – a distanza ormai di quasi un mese dalla fine dei festeggiamenti – troneggiano infatti, nei luoghi e nelle prospettive più belle di Giovinazzo, i pali disadorni, con qualche rimasuglio ancora di luminarie, della Festa Patronale. Pericolanti, appesi a precari fili di ferro, pendono ormai sulla testa della gente, con grandi problemi per il traffico e i parcheggi, oltre che per l'incolumità delle persone».
E dunque gli scriventi affondano il colpo, poiché a loro avviso i luoghi più belli di Giovinazzo sarebbero stati «ridotti a magazzino a cielo aperto delle imprese di luminarie: queste montano e smontano secondo le proprie convenienze, se e quando un pezzo gli occorre. In questo modo - si legge ancora nella nota - loro risparmiano sui costi di trasporto e magazzino. Ma quanto paghiamo noi, in termini di sconcio ambientale e sicurezza? Così si addobba un salotto? Con pali pericolanti e scorticati? Agli amministratori di Giovinazzo l'ardua risposta».
Una risposta che però è arrivata nel pomeriggio di ieri non dagli amministratori, ma direttamente dalla pagina Facebook ufficiale del Comitato Feste Patronali. A scrivere è stato il presidente Gaetano Dagostino, il quale si è sostanzialmente preso tutta la responsabilità dell'accaduto.
«In merito al post pubblicato dal Comitato "Per la Salute Pubblica" - scrive Dagostino -, in qualità di presidente del Comitato Feste Patronali, sento il dovere morale e civile di assumermi la responsabilità del recupero totale delle luminarie utilizzate per la Festa Patronale di quest'anno.
Una colpa - precisa - che non si può addossare all'Amministrazione o ai preposti al controllo dell'ordine pubblico, mostratisi pazienti e comprensivi verso questo Comitato.
Purtroppo l'azienda scelta - ha spiegato il presidente del Comitato Feste -, che ha realizzato l'impianto, più volte sollecitata telefonicamente ha sempre disatteso il completo recupero. Sarà mia cura sollecitare ancora una volta, ufficializzando la richiesta per iscritto. Chiedo pubblicamente scusa a tutti i cittadini che hanno subito il disagio. Ringraziando per l'attenzione, nuovamente mi scuso», è stata la chiosa.
Una posizione coraggiosa e trasparente, quella di Gaetano Dagostino, che si è fatto dunque carico di quanto accaduto, gettando acqua sul fuoco delle polemiche. Un'assunzione di responsabilità che mostra ancora una volta la sua indole, volta a conciliare piuttosto che a dividere. Qualità che gli sono valse l'apprezzamento di buona parte della popolazione durante i festeggiamenti agostani.
Appare evidente che l'azienda dovrà celermente completare lo smantellamento di quei pali, portando a termine quanto le spetta fare di dovere, in modo da restituire a Giovinazzo scorci intatti e una ritrovata sicurezza.
Ad innescare un botta e risposta a distanza è stato il Comitato "Per le Salute Pubblica", che in una nota ha attaccato Sindaco e Giunta per quanto accaduto: «In una intervista promozionale alla "Gazzetta del Mezzogiorno" - scrivono -, il Primo Cittadino Tommaso Depalma ieri (sabato, ndr) si vantava, dopo la solita, deludente estate di bagordi, di un settembre dedicato alla cultura e in particolare del fatto che a Giovinazzo "il turista si senta come se fosse accolto in un grande salotto". Sarà...Ma non è proprio questa l'impressione che si coglie in questi giorni a Giovinazzo - sostengono dal Comitato "Per la Salute Pubblica" -, proprio al centro, magari in Piazza o su via Marina. Alla vista e magari anche al tatto, all'esperienza concreta della gente, ancora oggi – a distanza ormai di quasi un mese dalla fine dei festeggiamenti – troneggiano infatti, nei luoghi e nelle prospettive più belle di Giovinazzo, i pali disadorni, con qualche rimasuglio ancora di luminarie, della Festa Patronale. Pericolanti, appesi a precari fili di ferro, pendono ormai sulla testa della gente, con grandi problemi per il traffico e i parcheggi, oltre che per l'incolumità delle persone».
E dunque gli scriventi affondano il colpo, poiché a loro avviso i luoghi più belli di Giovinazzo sarebbero stati «ridotti a magazzino a cielo aperto delle imprese di luminarie: queste montano e smontano secondo le proprie convenienze, se e quando un pezzo gli occorre. In questo modo - si legge ancora nella nota - loro risparmiano sui costi di trasporto e magazzino. Ma quanto paghiamo noi, in termini di sconcio ambientale e sicurezza? Così si addobba un salotto? Con pali pericolanti e scorticati? Agli amministratori di Giovinazzo l'ardua risposta».
Una risposta che però è arrivata nel pomeriggio di ieri non dagli amministratori, ma direttamente dalla pagina Facebook ufficiale del Comitato Feste Patronali. A scrivere è stato il presidente Gaetano Dagostino, il quale si è sostanzialmente preso tutta la responsabilità dell'accaduto.
«In merito al post pubblicato dal Comitato "Per la Salute Pubblica" - scrive Dagostino -, in qualità di presidente del Comitato Feste Patronali, sento il dovere morale e civile di assumermi la responsabilità del recupero totale delle luminarie utilizzate per la Festa Patronale di quest'anno.
Una colpa - precisa - che non si può addossare all'Amministrazione o ai preposti al controllo dell'ordine pubblico, mostratisi pazienti e comprensivi verso questo Comitato.
Purtroppo l'azienda scelta - ha spiegato il presidente del Comitato Feste -, che ha realizzato l'impianto, più volte sollecitata telefonicamente ha sempre disatteso il completo recupero. Sarà mia cura sollecitare ancora una volta, ufficializzando la richiesta per iscritto. Chiedo pubblicamente scusa a tutti i cittadini che hanno subito il disagio. Ringraziando per l'attenzione, nuovamente mi scuso», è stata la chiosa.
Una posizione coraggiosa e trasparente, quella di Gaetano Dagostino, che si è fatto dunque carico di quanto accaduto, gettando acqua sul fuoco delle polemiche. Un'assunzione di responsabilità che mostra ancora una volta la sua indole, volta a conciliare piuttosto che a dividere. Qualità che gli sono valse l'apprezzamento di buona parte della popolazione durante i festeggiamenti agostani.
Appare evidente che l'azienda dovrà celermente completare lo smantellamento di quei pali, portando a termine quanto le spetta fare di dovere, in modo da restituire a Giovinazzo scorci intatti e una ritrovata sicurezza.