Pagamento TARI 2020, dura nota del direttivo ARAC
L'associazione che mette insieme albergatori, ristoratori e commercianti punta il dito contro l'Amministrazione comunale
mercoledì 22 luglio 2020
05.30
Vi proponiamo integralmente una nota a firma del direttivo ARAC Giovinazzo, l'associazione che mette insieme i ristoratori, gli albergatori e i commercianti giovinazzesi, sul pagamento della TARI per la prima parte del 2020. Tanti gli interrogativi e le riflessioni.
Al contenuto del documento non va associato per sua espressa richiesta il presidente dimissionario Luca Barbone.
«In questi giorni tutti i cittadini e tutte le attività del territorio comunale stanno ricevendo gli avvisi di pagamento della TARI per l'anno 2020.
È singolare verificare che, come d'incanto, tutte le problematiche vissute durante il lunghissimo periodo di blocco delle attività commerciali sembrano essere dimenticate.
Così come dimenticate sono tutte le promesse che, nel corso di alcuni incontri dell'epoca, furono poste sul tavolo per tranquillizzare le varie categorie del commercio da parte dell'amministrazione comunale.
L'associazione non è stata unanime nella strategia all'epoca adottata di condivisione del percorso congiunto con l'amministrazione, perché, secondo alcuni associati, le premesse non lasciavano ben sperare.
Ed i fatti, purtroppo, sembrano dar loro ragione.
Né vale la furbesca modalità di emissione degli avvisi TARI 2020, che riportano in bella evidenza un importo ridotto del 25% rispetto al 2019. In effetti, la 'mancia' contabile consiste semplicemente nel non aver ancora evidenziato l'importo della quarta rata, scadente il 28 febbraio 2021.
L'evidenza, è specificato nel documento, sarà posta a seguito della delibera del Consiglio Comunale, in virtù di 'eventuali' riduzioni da approvare.
Quindi, da un lato c'è stato il blocco totale delle attività per quasi tre mesi, dall'altro l'Amministrazione che, proprio per quei tre mesi, non riesce a trovare alcuna soluzione amministrativa che consenta uno sgravio di quella tassazione direttamente vincolata allo svolgimento delle attività: se l'attività non può svolgersi, il rifiuto non si produce, non viene raccolto e smaltito: perché si dovrebbe pagare?
Bisogna aspettare l'approvazione del bilancio comunale: per cinque mesi abbiamo atteso invano un cenno concreto dall'amministrazione, che, ad oggi, "carte alla mano" non è arrivato. C'è anche molta delusione verso la totale indifferenza delle forze politiche di opposizione, che nulla hanno messo in campo, al di là di alcune dichiarazioni rilasciate in maniera confusa, quanto inconsistente e, sempre, senza alcuna strategia.
Probabilmente hanno anch'esse particolare difficoltà a contestare localmente le scelte che a livello centrale e a livello regionale vengono prese e che, pur con la comprensibile difficoltà del momento, stentano a trovare effettiva applicazione (riduzione della tassazione, credito alle imprese, cassa
integrazione, etc.).
Bisognerà purtroppo tutelare le aziende in sede giudiziale, con spreco di tempo e di denaro, nella certezza che alla base di una tassazione ci devono essere normative di legge precise. La TARI è sospesa per gli immobili disabitati e, alla stessa stregua, le attività durante il periodo di quarantena forzata devono essere "liberate" da questa tassazione. Speravamo in un impegno specifico dell'amministrazione, che non c'è stato anche a causa di un disinteresse delle opposizioni in Consiglio comunale. Siamo, come al solito, lasciati soli, a meno degli interventi che l'amministrazione mette in campo a tutela degli interessi di singoli e non della crescita collettiva della Città.
La speranza è, che almeno in questa circostanza, i commercianti sappiano trovare gli elementi per aggregarsi a tutela dei propri interessi, lasciando agli amministratori l'onere di trovare soluzioni collettive e non clientelari.
Ci fermiamo qui, lasciando temi aperti che, quando dovesse risultare necessario, siamo disponibili a trattare ed a chiarire nei luoghi istituzionali».
DIRETTIVO ARAC GIOVINAZZO
Al contenuto del documento non va associato per sua espressa richiesta il presidente dimissionario Luca Barbone.
«In questi giorni tutti i cittadini e tutte le attività del territorio comunale stanno ricevendo gli avvisi di pagamento della TARI per l'anno 2020.
È singolare verificare che, come d'incanto, tutte le problematiche vissute durante il lunghissimo periodo di blocco delle attività commerciali sembrano essere dimenticate.
Così come dimenticate sono tutte le promesse che, nel corso di alcuni incontri dell'epoca, furono poste sul tavolo per tranquillizzare le varie categorie del commercio da parte dell'amministrazione comunale.
L'associazione non è stata unanime nella strategia all'epoca adottata di condivisione del percorso congiunto con l'amministrazione, perché, secondo alcuni associati, le premesse non lasciavano ben sperare.
Ed i fatti, purtroppo, sembrano dar loro ragione.
Né vale la furbesca modalità di emissione degli avvisi TARI 2020, che riportano in bella evidenza un importo ridotto del 25% rispetto al 2019. In effetti, la 'mancia' contabile consiste semplicemente nel non aver ancora evidenziato l'importo della quarta rata, scadente il 28 febbraio 2021.
L'evidenza, è specificato nel documento, sarà posta a seguito della delibera del Consiglio Comunale, in virtù di 'eventuali' riduzioni da approvare.
Quindi, da un lato c'è stato il blocco totale delle attività per quasi tre mesi, dall'altro l'Amministrazione che, proprio per quei tre mesi, non riesce a trovare alcuna soluzione amministrativa che consenta uno sgravio di quella tassazione direttamente vincolata allo svolgimento delle attività: se l'attività non può svolgersi, il rifiuto non si produce, non viene raccolto e smaltito: perché si dovrebbe pagare?
Bisogna aspettare l'approvazione del bilancio comunale: per cinque mesi abbiamo atteso invano un cenno concreto dall'amministrazione, che, ad oggi, "carte alla mano" non è arrivato. C'è anche molta delusione verso la totale indifferenza delle forze politiche di opposizione, che nulla hanno messo in campo, al di là di alcune dichiarazioni rilasciate in maniera confusa, quanto inconsistente e, sempre, senza alcuna strategia.
Probabilmente hanno anch'esse particolare difficoltà a contestare localmente le scelte che a livello centrale e a livello regionale vengono prese e che, pur con la comprensibile difficoltà del momento, stentano a trovare effettiva applicazione (riduzione della tassazione, credito alle imprese, cassa
integrazione, etc.).
Bisognerà purtroppo tutelare le aziende in sede giudiziale, con spreco di tempo e di denaro, nella certezza che alla base di una tassazione ci devono essere normative di legge precise. La TARI è sospesa per gli immobili disabitati e, alla stessa stregua, le attività durante il periodo di quarantena forzata devono essere "liberate" da questa tassazione. Speravamo in un impegno specifico dell'amministrazione, che non c'è stato anche a causa di un disinteresse delle opposizioni in Consiglio comunale. Siamo, come al solito, lasciati soli, a meno degli interventi che l'amministrazione mette in campo a tutela degli interessi di singoli e non della crescita collettiva della Città.
La speranza è, che almeno in questa circostanza, i commercianti sappiano trovare gli elementi per aggregarsi a tutela dei propri interessi, lasciando agli amministratori l'onere di trovare soluzioni collettive e non clientelari.
Ci fermiamo qui, lasciando temi aperti che, quando dovesse risultare necessario, siamo disponibili a trattare ed a chiarire nei luoghi istituzionali».
DIRETTIVO ARAC GIOVINAZZO