Ordigni in mare, Galantino (M5S): «Un silenzioso stato di emergenza tra Bisceglie e Giovinazzo»
L'intervento del deputato pentastellato in Commissione Difesa
giovedì 24 gennaio 2019
07.00
Sono circa 60mila gli ordigni bellici ritrovati ogni anno in Italia e che ancora oggi mietono vittime.
«È un silenzioso stato di emergenza, rallentato da pratiche burocratiche che bloccano anche i progetti di realizzazione delle aree portuali del nostro territorio -dichiara il parlamentare biscegliese del M5S Davide Galantino -. È per questo che in Commissione Difesa della Camera dei Deputati abbiamo interrogato il Ministero per sapere a quali soggetti spetti la titolarità dell'iniziativa di effettuare le attività di bonifica sistematica e a chi imputare le spese sostenute.
È una pratica che interessa anche le acque tra Bisceglie e Giovinazzo - ha continuato Galantino -, che rappresentano ancora oggi un incubo per i nostri pescatori».
Da una inchiesta del giornalista Luca De Ceglia è accertata, infatti, la presenza di numerosi ordigni bellici che, stando alle indagini esperite, sono stati scaricati anche abusivamente da organizzazioni criminali.
Dalla risposta dell'On. Raffaele Volpi, sottosegretario alla Difesa, si apprende che «l'attività di "bonifica sistematica" - il cui obiettivo è assicurare l'incolumità pubblica- viene svolta sulla base di un parere vincolante dell'autorità militare competente per territorio, relativamente alle specifiche regole tecniche da osservare in considerazione della collocazione geografica e della tipologia dei terreni interessati. L'Amministrazione militare, in virtù delle vigenti disposizioni in materia, è chiamata, attraverso gli Organi Tecnici periferici, a provvedere all'organizzazione del servizio e alla formazione del personale specializzato, oltre che a esercitare le funzioni di vigilanza sulle attività di ricerca e scoprimento di ordigni che possono essere eseguite su iniziativa e a spese dei soggetti interessati, mediante ditte che impiegano personale specializzato. Nel caso di appalto di opera pubblica il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell' appalto».
«È un silenzioso stato di emergenza, rallentato da pratiche burocratiche che bloccano anche i progetti di realizzazione delle aree portuali del nostro territorio -dichiara il parlamentare biscegliese del M5S Davide Galantino -. È per questo che in Commissione Difesa della Camera dei Deputati abbiamo interrogato il Ministero per sapere a quali soggetti spetti la titolarità dell'iniziativa di effettuare le attività di bonifica sistematica e a chi imputare le spese sostenute.
È una pratica che interessa anche le acque tra Bisceglie e Giovinazzo - ha continuato Galantino -, che rappresentano ancora oggi un incubo per i nostri pescatori».
Da una inchiesta del giornalista Luca De Ceglia è accertata, infatti, la presenza di numerosi ordigni bellici che, stando alle indagini esperite, sono stati scaricati anche abusivamente da organizzazioni criminali.
Dalla risposta dell'On. Raffaele Volpi, sottosegretario alla Difesa, si apprende che «l'attività di "bonifica sistematica" - il cui obiettivo è assicurare l'incolumità pubblica- viene svolta sulla base di un parere vincolante dell'autorità militare competente per territorio, relativamente alle specifiche regole tecniche da osservare in considerazione della collocazione geografica e della tipologia dei terreni interessati. L'Amministrazione militare, in virtù delle vigenti disposizioni in materia, è chiamata, attraverso gli Organi Tecnici periferici, a provvedere all'organizzazione del servizio e alla formazione del personale specializzato, oltre che a esercitare le funzioni di vigilanza sulle attività di ricerca e scoprimento di ordigni che possono essere eseguite su iniziativa e a spese dei soggetti interessati, mediante ditte che impiegano personale specializzato. Nel caso di appalto di opera pubblica il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell' appalto».