Operazione "Mare Nero": 7 condanne e 3 assoluzioni
L'inchiesta della Guardia di Finanza risale al 2013. Nel dispositivo anche 10 non luogo a procedere per prescrizione
sabato 13 febbraio 2021
10.00
Sette condanne, tre assoluzioni e dieci non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. È questo l'esito del processo di primo grado sul procedimento "Mare Nero", l'inchiesta della Guardia di Finanza di Taranto che, nel 2013, chiamò in causa 109 persone e propose la società Eni s.p.a. come parte danneggiata.
L'inchiesta delle Fiamme Gialle portò alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto il gasolio destinato alle navi per rivenderlo, a contrabbando, a distributori compiacenti grazie ad una rete capillare di dipendenti infedeli dell'Eni di Taranto, autotrasportatori e titolari di stazioni di servizio: erano complessivamente in 73 a rispondere di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e al contrabbando doganale.
Un giro d'affari di milioni di euro tra le province di Bari e Taranto, città in cui si è celebrato il processo di primo grado e che ha visto coinvolti dirigenti, funzionari e dipendenti dell'Eni. Il Tribunale, in composizione collegiale (presidente Fulvia Miserini), ha condannato Sergio Cantatore e Nicola Spalierno a 4 anni di carcere e i vari Luciano Boffoli, Giuseppe Camporeale, 55 anni di Giovinazzo, Giuseppe Fasulo, Mario Piergiovanni e Paolo Vitucci alla pena di 3 anni di reclusione.
Per tutti, inoltre, è stata disposta la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la condanna al risarcimento del danno in favore dell'Eni s.p.a., da liquidarsi in un separato giudizio. Ma il processo, che poggiava sulla maxi-indagine effettuata dalla Guardia di Finanza nata addirittura nel 2008 studiando la tipologia di gasolio "bunker" proveniente dalla raffineria di Taranto, ha portato anche a 10 non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, per vari reati.
Nel dispositivo ci sono Sergio Allegretta, Andrea Altomare, Francesco Calia, Vincenzo Calia, Sergio De Robertis, Cosimo Favale, Nicola Taccogna, Pasquale Calia, Antonio Carrieri e Francesco Gadaleta. 3 le persone assolte, «per non aver commesso il fatto», per i giudici del Tribunale di Taranto: Lorenzo De Fronzo, Giuseppe Antonio Arrivo e Donata Mattia. I primi due erano accusati di aver promosso l'associazione: la sentenza ha dimostrato la loro completa estraneità ai fatti.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro il termine di 90 giorni. L'operazione, condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Taranto, portò nel 2013 ad arrestare 73 persone. Gli investigatori, coordinati dalla Procura, denunciarono complessivamente 132 persone e sequestrarono 28 autocisterne.
L'inchiesta delle Fiamme Gialle portò alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto il gasolio destinato alle navi per rivenderlo, a contrabbando, a distributori compiacenti grazie ad una rete capillare di dipendenti infedeli dell'Eni di Taranto, autotrasportatori e titolari di stazioni di servizio: erano complessivamente in 73 a rispondere di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e al contrabbando doganale.
Un giro d'affari di milioni di euro tra le province di Bari e Taranto, città in cui si è celebrato il processo di primo grado e che ha visto coinvolti dirigenti, funzionari e dipendenti dell'Eni. Il Tribunale, in composizione collegiale (presidente Fulvia Miserini), ha condannato Sergio Cantatore e Nicola Spalierno a 4 anni di carcere e i vari Luciano Boffoli, Giuseppe Camporeale, 55 anni di Giovinazzo, Giuseppe Fasulo, Mario Piergiovanni e Paolo Vitucci alla pena di 3 anni di reclusione.
Per tutti, inoltre, è stata disposta la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la condanna al risarcimento del danno in favore dell'Eni s.p.a., da liquidarsi in un separato giudizio. Ma il processo, che poggiava sulla maxi-indagine effettuata dalla Guardia di Finanza nata addirittura nel 2008 studiando la tipologia di gasolio "bunker" proveniente dalla raffineria di Taranto, ha portato anche a 10 non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, per vari reati.
Nel dispositivo ci sono Sergio Allegretta, Andrea Altomare, Francesco Calia, Vincenzo Calia, Sergio De Robertis, Cosimo Favale, Nicola Taccogna, Pasquale Calia, Antonio Carrieri e Francesco Gadaleta. 3 le persone assolte, «per non aver commesso il fatto», per i giudici del Tribunale di Taranto: Lorenzo De Fronzo, Giuseppe Antonio Arrivo e Donata Mattia. I primi due erano accusati di aver promosso l'associazione: la sentenza ha dimostrato la loro completa estraneità ai fatti.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro il termine di 90 giorni. L'operazione, condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Taranto, portò nel 2013 ad arrestare 73 persone. Gli investigatori, coordinati dalla Procura, denunciarono complessivamente 132 persone e sequestrarono 28 autocisterne.