Omicidio Spera, Tedeschi: «Ok la sentenza, attendiamo le motivazioni»
L’intervento del penalista giovinazzese dopo la decisione della Suprema Corte di Cassazione
venerdì 22 marzo 2019
21.47
Dopo la decisione della Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato dalla Procura Generale, avverso le assoluzioni di Ignazio Chimenti, Luca Lafronza e Pio Mauro Sparno, è l'avvocato Tiziano Tedeschi ad intervenire sul colpo di scena romano.
«Prima di poter esprimere una valutazione - afferma - è corretto e necessario attendere il deposito delle motivazioni che hanno indotto la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ad annullare la sentenza della Corte di Assise di Appello di Bari. Il ricorso, avverso la sentenza dei giudici di secondo grado, proposto dalla Procura Generale di Bari, risulta essere stato sposato e fatto proprio dalla Procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione».
«La sentenza di assoluzione della Corte di Assise di Appello di Bari - prosegue il penalista giovinazzese che nel procedimento ha rappresentato il Comune di Giovinazzo - è stata ben motivata sia in fatto che in diritto e sarà interessante comprendere le motivazioni che hanno indotto i giudici di legittimità a ritenere, cassando la sentenza del collegio di Bari, gli imputati Luca Lafronza, Pio Mauro Sparno e Ignazio Chimenti responsabili in concorso, benché anomalo, nell'omicidio del giovane Gaetano Spera».
«Un dato risulta evidente: i diretti responsabili dell'omicidio furono condannati in primo grado dal giudice per le indagini preliminari Anna Chiara Mastrorilli alla pena di 18 anni, mentre ai concorrenti fu erogata una pena di 14 anni di reclusione; sulle pene - prosegue - qualche considerazione andrebbe fatta, così come è giusto evidenziare che la Procura di Bari contestò nel capo di imputazione il metodo mafioso, escluso dal primo giudicante con conseguente mancato riconoscimento di un diritto al risarcimento del danno in favore del Comune di Giovinazzo, senza invece eventualmente contestare l'aggravante dei motivi abbietti o futili».
«Di certo - conclude Tiziano Tedeschi - vedremo quali saranno gli esiti del nuovo giudizio di secondo grado rispetto ad una vicenda che ha scosso la nostra comunità».
«Prima di poter esprimere una valutazione - afferma - è corretto e necessario attendere il deposito delle motivazioni che hanno indotto la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ad annullare la sentenza della Corte di Assise di Appello di Bari. Il ricorso, avverso la sentenza dei giudici di secondo grado, proposto dalla Procura Generale di Bari, risulta essere stato sposato e fatto proprio dalla Procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione».
«La sentenza di assoluzione della Corte di Assise di Appello di Bari - prosegue il penalista giovinazzese che nel procedimento ha rappresentato il Comune di Giovinazzo - è stata ben motivata sia in fatto che in diritto e sarà interessante comprendere le motivazioni che hanno indotto i giudici di legittimità a ritenere, cassando la sentenza del collegio di Bari, gli imputati Luca Lafronza, Pio Mauro Sparno e Ignazio Chimenti responsabili in concorso, benché anomalo, nell'omicidio del giovane Gaetano Spera».
«Un dato risulta evidente: i diretti responsabili dell'omicidio furono condannati in primo grado dal giudice per le indagini preliminari Anna Chiara Mastrorilli alla pena di 18 anni, mentre ai concorrenti fu erogata una pena di 14 anni di reclusione; sulle pene - prosegue - qualche considerazione andrebbe fatta, così come è giusto evidenziare che la Procura di Bari contestò nel capo di imputazione il metodo mafioso, escluso dal primo giudicante con conseguente mancato riconoscimento di un diritto al risarcimento del danno in favore del Comune di Giovinazzo, senza invece eventualmente contestare l'aggravante dei motivi abbietti o futili».
«Di certo - conclude Tiziano Tedeschi - vedremo quali saranno gli esiti del nuovo giudizio di secondo grado rispetto ad una vicenda che ha scosso la nostra comunità».