Omicidio Spera, preso il gruppo di fuoco: 5 arresti
Il 21enne fu freddato il 25 marzo scorso: alla base del delitto il controllo delle attività di pesca tra Giovinazzo e Santo Spirito
lunedì 27 luglio 2015
10.43
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo.
A finire in manette quattro individui (il pregiudicato 19enne Vito Arciuli a capo del commando che risponde anche dell'aggravante della modalità mafiosa, nonché il 23enne Luca Lafronza, di Palese ma rintracciato a Milano, il 26enne Ignazio Chimenti ed il 32enne Pio Mauro Sparno, questi ultimi entrambi di Santo Spirito), ritenuti responsabili, in concorso, di omicidio e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
Al contempo i militari molfettesi, agli ordini del capitano Vito Ingrosso, hanno eseguito il fermo di polizia giudiziaria di un 16enne del luogo, già noto alle forze dell'ordine, accusato degli stessi reati.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno permesso di far luce sull'omicidio avvenuto il 25 marzo scorso a Giovinazzo di Gaetano Spera, 21enne del luogo. La vittima, intercettata nei pressi della Villa comunale, subito dopo aver parcheggiato il suo scooter, fu avvicinata dal commando e raggiunta da otto colpi di pistola calibro 9, rimanendo ferita mortalmente al busto e al capo.
Alla base della spietata esecuzione, secondo gli inquirenti, «vi è un regolamento di conti - si legge in una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari - legato al controllo delle attività di pesca nelle acque antistanti il litorale di Giovinazzo e di Santo Spirito, per l'imposizione di somme estorsive ai pescatori».
Nel corso delle indagini è emerso altresì un tentativo di omicidio commesso dal 19enne ai danni di un giovane della zona, avvenuto nel settembre dello scorso anno. In quella circostanza, però, l'agguato mortale non fu portato a compimento, poiché, dopo il primo colpo esploso e non andato a segno, l'arma s'inceppò, consentendo quindi alla vittima di mettersi in salvo.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari alle ore 10.30, alla presenza del colonnello Rosario Castello.
A finire in manette quattro individui (il pregiudicato 19enne Vito Arciuli a capo del commando che risponde anche dell'aggravante della modalità mafiosa, nonché il 23enne Luca Lafronza, di Palese ma rintracciato a Milano, il 26enne Ignazio Chimenti ed il 32enne Pio Mauro Sparno, questi ultimi entrambi di Santo Spirito), ritenuti responsabili, in concorso, di omicidio e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
Al contempo i militari molfettesi, agli ordini del capitano Vito Ingrosso, hanno eseguito il fermo di polizia giudiziaria di un 16enne del luogo, già noto alle forze dell'ordine, accusato degli stessi reati.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno permesso di far luce sull'omicidio avvenuto il 25 marzo scorso a Giovinazzo di Gaetano Spera, 21enne del luogo. La vittima, intercettata nei pressi della Villa comunale, subito dopo aver parcheggiato il suo scooter, fu avvicinata dal commando e raggiunta da otto colpi di pistola calibro 9, rimanendo ferita mortalmente al busto e al capo.
Alla base della spietata esecuzione, secondo gli inquirenti, «vi è un regolamento di conti - si legge in una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari - legato al controllo delle attività di pesca nelle acque antistanti il litorale di Giovinazzo e di Santo Spirito, per l'imposizione di somme estorsive ai pescatori».
Nel corso delle indagini è emerso altresì un tentativo di omicidio commesso dal 19enne ai danni di un giovane della zona, avvenuto nel settembre dello scorso anno. In quella circostanza, però, l'agguato mortale non fu portato a compimento, poiché, dopo il primo colpo esploso e non andato a segno, l'arma s'inceppò, consentendo quindi alla vittima di mettersi in salvo.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari alle ore 10.30, alla presenza del colonnello Rosario Castello.