Omicidio Spera: killer minorenne condannato a 16 anni e 8 mesi
Questa sera il verdetto del Tribunale per i Minorenni di Bari. Gli avvocati Mastro e Mongelli: «Giustizia è stata fatta»
mercoledì 14 dicembre 2016
18.53
16 anni e 8 mesi di reclusione: è quanto ha stabilito il Tribunale per i Minorenni di Bari per 18enne, all'epoca dei fatti 16enne, accusato di concorso in omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da fuoco per la morte di Gaetano Spera, il 21enne freddato il 24 marzo 2015 in piazza Garibaldi.
La sentenza è arrivata questa sera, intorno alle ore 18.35, dopo che il pm Rosario Plotino aveva chiesto 24 anni (22 per il concorso in omicidio aggravato, 2 per il porto illegale di arma da fuoco) per il ragazzo, difeso dai legali Marianna Casadibari e Francesco Saverio Nardulli, che invece per il loro assistito avevano chiesto l'assoluzione. Adesso il 16enne sarà riaccompagnato nell'istituto penale minorile di Bari, dove sconterà la pena a suo carico.
«Giustizia è stata fatta - ha detto Francesco Mastro, avvocato del padre di Spera -, una prima pagina di quell'orrendo fatto di sangue s'è chiusa. È sempre una brutta notizia la condanna innanzi al Tribunale per i Minorenni, tuttavia il delitto di un 21enne non ha giustificazioni. Il Tribunale ha escluso l'aggravante mafiosa e quella della premeditazione. Inoltre non è passata la tesi per cui il fratello Vito sia stato l'unico a sparare. Un aspetto che noi e il pm non abbiamo mai condiviso. È un giorno triste, ma giustizia è stata fatta».
Per Mario Mongelli, invece, legale delle sorelle di Spera «la sentenza di questa sera rappresenta un primo grande risultato. Il processo - ha spiegato - ha avuto un'istruttoria più che meticolosa, quindi la difesa dell'imputato ha ottenuto tutte le garanzie del caso. Questo provvedimento non restituirà ai familiari la vita di Gaetano Spera, ma esprimo comunque la mia soddisfazione per la sentenza che vede il responsabile di un grave ed efferato omicidio inchiodato alle sue responsabilità».
Fra due giorni, intanto, presso il Tribunale ordinario di Bari sfileranno gli altri quattro imputati coinvolti nell'omicidio: Vito Arciuli, Luca Lafronza, Ignazio Chimenti e Pio Mauro Sparno. «Quello di questa sera - ha detto Mongelli - è stato un processo autonomo rispetto a quello in corso innanzi al Tribunale di Bari, ma dal significato assai rilevante: in quella sede c'è stata una confessione, qui un netto disconoscimento da parte dell'imputato, che però non è stato creduto».
«Ora i riflettori - ha terminato Mastro - sono puntati sull'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari per la lettura della sentenza nei confronti degli altri maggiorenni complici dell'omicidio». La sentenza è attesa per la serata di venerdì.
La sentenza è arrivata questa sera, intorno alle ore 18.35, dopo che il pm Rosario Plotino aveva chiesto 24 anni (22 per il concorso in omicidio aggravato, 2 per il porto illegale di arma da fuoco) per il ragazzo, difeso dai legali Marianna Casadibari e Francesco Saverio Nardulli, che invece per il loro assistito avevano chiesto l'assoluzione. Adesso il 16enne sarà riaccompagnato nell'istituto penale minorile di Bari, dove sconterà la pena a suo carico.
«Giustizia è stata fatta - ha detto Francesco Mastro, avvocato del padre di Spera -, una prima pagina di quell'orrendo fatto di sangue s'è chiusa. È sempre una brutta notizia la condanna innanzi al Tribunale per i Minorenni, tuttavia il delitto di un 21enne non ha giustificazioni. Il Tribunale ha escluso l'aggravante mafiosa e quella della premeditazione. Inoltre non è passata la tesi per cui il fratello Vito sia stato l'unico a sparare. Un aspetto che noi e il pm non abbiamo mai condiviso. È un giorno triste, ma giustizia è stata fatta».
Per Mario Mongelli, invece, legale delle sorelle di Spera «la sentenza di questa sera rappresenta un primo grande risultato. Il processo - ha spiegato - ha avuto un'istruttoria più che meticolosa, quindi la difesa dell'imputato ha ottenuto tutte le garanzie del caso. Questo provvedimento non restituirà ai familiari la vita di Gaetano Spera, ma esprimo comunque la mia soddisfazione per la sentenza che vede il responsabile di un grave ed efferato omicidio inchiodato alle sue responsabilità».
Fra due giorni, intanto, presso il Tribunale ordinario di Bari sfileranno gli altri quattro imputati coinvolti nell'omicidio: Vito Arciuli, Luca Lafronza, Ignazio Chimenti e Pio Mauro Sparno. «Quello di questa sera - ha detto Mongelli - è stato un processo autonomo rispetto a quello in corso innanzi al Tribunale di Bari, ma dal significato assai rilevante: in quella sede c'è stata una confessione, qui un netto disconoscimento da parte dell'imputato, che però non è stato creduto».
«Ora i riflettori - ha terminato Mastro - sono puntati sull'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari per la lettura della sentenza nei confronti degli altri maggiorenni complici dell'omicidio». La sentenza è attesa per la serata di venerdì.