Omicidio Fiorentino, il Comune di Giovinazzo si costituirà parte civile
A deliberarlo la giunta comunale del sindaco Sollecito: «La città non si nasconde dinanzi alla triste realtà delle infiltrazioni mafiose»
sabato 21 settembre 2024
17.28
Il Comune di Giovinazzo si costituirà parte civile nel processo per l'omicidio di Claudio Fiorentino. Per quel delitto Michele Giangaspero, Piero Mesecorto, Luigi Guglielmi, Mario Del Vecchio e i fratelli Carmine e Pasqule Maisto sono stati arrestati l'anno scorso per omicidio premeditato, aggravato dalle modalità mafiose.
L'udienza preliminare, a Bari, si terrà il 23 settembre, data fissata dal giudice dell'udienza preliminare Giuseppe Ronzino dopo le richieste di rinvio a giudizio. Forte l'interesse da parte di Palazzo di Città ad intervenire nel processo. Lo ha scritto, su Facebook, il sindaco Michele Sollecito: «Abbiamo deliberato la costituzione di parte civile. A quanto emerso dal lavoro degli inquirenti si trattò di un regolamento di conti tra i clan mafiosi che si contendevano gli affari illeciti sul territorio».
A deliberarlo è stata la giunta comunale che ha affidato all'avvocato penalista Francesco Mastro il compito di rappresentare e difendere l'Ente nell'azione dinanzi al Tribunale di Bari. L'omicidio risale al 3 giugno 2014: Fiorentino fu ucciso con 9 colpi di una pistola mitragliatrice. «Abbiamo deliberato la costituzione di parte civile - ha ribadito - quale intervento volontario per dare un segnale chiaro: Giovinazzo non si nasconde alla triste realtà delle infiltrazioni mafiose del territorio».
I sei presunti responsabili sono ancora tutti agli arresti, fra carcere e domiciliari. «Soprattutto - ha detto ancora Sollecito nel suo post - sfidiamo il male peggiore che possa capitare ad una comunità affetta da questi problemi: l'indifferenza. Per questo - ha concluso il primo cittadino - noi non abbasseremo mai la guardia».
L'udienza preliminare, a Bari, si terrà il 23 settembre, data fissata dal giudice dell'udienza preliminare Giuseppe Ronzino dopo le richieste di rinvio a giudizio. Forte l'interesse da parte di Palazzo di Città ad intervenire nel processo. Lo ha scritto, su Facebook, il sindaco Michele Sollecito: «Abbiamo deliberato la costituzione di parte civile. A quanto emerso dal lavoro degli inquirenti si trattò di un regolamento di conti tra i clan mafiosi che si contendevano gli affari illeciti sul territorio».
A deliberarlo è stata la giunta comunale che ha affidato all'avvocato penalista Francesco Mastro il compito di rappresentare e difendere l'Ente nell'azione dinanzi al Tribunale di Bari. L'omicidio risale al 3 giugno 2014: Fiorentino fu ucciso con 9 colpi di una pistola mitragliatrice. «Abbiamo deliberato la costituzione di parte civile - ha ribadito - quale intervento volontario per dare un segnale chiaro: Giovinazzo non si nasconde alla triste realtà delle infiltrazioni mafiose del territorio».
I sei presunti responsabili sono ancora tutti agli arresti, fra carcere e domiciliari. «Soprattutto - ha detto ancora Sollecito nel suo post - sfidiamo il male peggiore che possa capitare ad una comunità affetta da questi problemi: l'indifferenza. Per questo - ha concluso il primo cittadino - noi non abbasseremo mai la guardia».