Ombre cinesi
Una riflessione di Isidoro Davide Mortellaro
mercoledì 13 maggio 2015
11.33
Riceviamo e pubblichiamo una lettera integrale del professor Isidoro Davide Mortellaro, libero cittadino che riflette sull'informazione locale al tempo della globalizzazione informatica, dando alcuni spunti di discussione e ponendo domande a noi operatori dell'informazione, all'Amministrazione comunale ed ai giovinazzesi tutti. Lo facciamo per il garbo con cui sono esposti i punti e con cui ci è pervenuta la richiesta di portarla a conoscenza dei nostri lettori. Nei prossimi giorni ci riserviamo di fornirgli alcune risposte per i temi che più ci toccano da vicino come redazione.
«Alla luce di quanto appena accaduto, con la vicenda della sentenza TAR-cimitero, forse è utile riflettere assieme su un dato della nostra realtà cittadina ormai divenuto permanente nell'era di Internet. Con due siti web cittadini aggiornati in tempo quasi reale, due mensili a stampa, svariati gruppi organizzati su Internet e un'Amministrazione comunale votata, almeno nei propositi, alla promozione di trasparenza e partecipazione, dovremmo essere tutti informati a puntino. E invece? E invece - come traspare chiaramente dalla cronaca quotidiana, da una qualsiasi discussione in ogni sede - il grado di informazione reale sulle tematiche pubbliche è bassissimo. Spesso distorto. Avviene come con le ombre cinesi: molto lontanamente sono paragonabili ad una rappresentazione veritiera della realtà. Le ombre cinesi alludono alla realtà, ma ne sono solo una confusa proiezione.
È il caso, ad esempio, di alcune questioni vitali della nostra comunità. Siamo entrando ormai nel quarto anno di questa Amministrazione. Non si è vista ancora alcuna realizzazione concreta, a fronte di un fortissimo arretramento della vita cittadina (economico e civile) e di pesanti sacrifici, soprattutto fiscali. Da un po' di tempo si allude, si promette una svolta in realizzazioni attese da tanto, troppo tempo, il più delle volte con avvii e finanziamenti risalenti alla passata amministrazione. "Un bel dì vedremo": intanto si rimane sempre nel vago. Ma in realtà di cosa si parla realmente?
Prendiamo il caso più dolente: il lungomare di Ponente. Lavori a lungo promessi. Finora è stato detto ai cittadini che partiranno a breve, estate e bagnanti permettendo. Ma di che lavori si tratta concretamente? Sono stati illustrati ai cittadini? È stato detto che, con i soldi reperiti dai vecchi amministratori e ancora disponibili, a malapena si arriverà a recuperare un pezzo di lungomare fino circa al Macello? E l'altro pezzo? Tutto quello fino a Cala Crocifisso,? Rimarrà ancora ingabbiato? Per quanto tempo? Ci sono fondi a disposizione? Furono cercati all'epoca? Da chi e come? E ora, qual è la situazione e soprattutto quale il prevedibile futuro? Chi sa o vuole dare notizie reali a riguardo e non manipolare ombre?
Ancora. Andiamo al lungomare di Levante. Qualche tempo fa furoreggiarono su siti e giornali cittadini immagini di un progetto di rifacimento con personalità e bellezze in corsa e in esposizione su quel lungomare, su improbabili strutture in legno ecc. Cosa ne è concretamente di quelle opere? È tutto ancora così? Un domani andremo su quei pontili? O quel progetto è stato cambiato? Cosa ne sanno realmente i cittadini di quelle opere? Cosa si farà per migliorare fruibilità e accessi a quella zona di mare, a quella parte del centro storico? Cì sarà ancora una spiaggia, di fatto ormai scomparsa?
Si è parlato tanto della messa in sicurezza di via Marina, con grandi strepiti finora, su questioni tecniche – quote di scavo e altro - su cui meglio lasciar la parola ad esperti e alla prudenza, sempre signora quando si sovrappongono opere secolari. Altro è il caso invece di un auspicabile ascolto della cittadinanza, nelle forme più opportune, in una materia così delicata. Da sempre i cittadini sono abituati - e i turisti sorpresi, meravigliati - andando o a passeggiare o sostare in quel luogo, alla vista totale di cielo e mare. Piace a tutti noi da lassù mettere quasi "i piedi in acqua", sorprenderci cioè a quell'altezza alla vista di mare e barche ai nostri piedi. Per tacere del rispecchiamento delle balaustre di via Marina in quelle opposte del lungomare di Ponente, certo inesistenti ai tempi delle mura aragonesi che si vorrebbero far rivivere in un mutato contesto. Siamo proprio sicuri che preferiremmo andare su quella passeggiata per vederci circondati da un muro di pietra, come è previsto nell'attuale progetto? O vorremmo vedere mare e cielo dappertutto, continuare a vedere i nostri "piedi in acqua"?
Non sarebbe meglio chiedere ai Giovinazzesi il loro parere, le loro preferenze? Almeno prima di avviarci per modifiche poi irreversibili per almeno un bel po' di anni se non decenni? Sono disponibili i siti web cittadini, i giornali cittadini, ad aiutare i Giovinazzesi a fare una scelta ponderata, partecipata? Credo che trasparenza e partecipazione siano garantite da una condivisione di informazioni reali, con riferimenti a fatti concreti, e non da ombre strumentali agitate spesso senza il rispetto delle verità più elementare. Grazie per l'ospitalità».
«Alla luce di quanto appena accaduto, con la vicenda della sentenza TAR-cimitero, forse è utile riflettere assieme su un dato della nostra realtà cittadina ormai divenuto permanente nell'era di Internet. Con due siti web cittadini aggiornati in tempo quasi reale, due mensili a stampa, svariati gruppi organizzati su Internet e un'Amministrazione comunale votata, almeno nei propositi, alla promozione di trasparenza e partecipazione, dovremmo essere tutti informati a puntino. E invece? E invece - come traspare chiaramente dalla cronaca quotidiana, da una qualsiasi discussione in ogni sede - il grado di informazione reale sulle tematiche pubbliche è bassissimo. Spesso distorto. Avviene come con le ombre cinesi: molto lontanamente sono paragonabili ad una rappresentazione veritiera della realtà. Le ombre cinesi alludono alla realtà, ma ne sono solo una confusa proiezione.
È il caso, ad esempio, di alcune questioni vitali della nostra comunità. Siamo entrando ormai nel quarto anno di questa Amministrazione. Non si è vista ancora alcuna realizzazione concreta, a fronte di un fortissimo arretramento della vita cittadina (economico e civile) e di pesanti sacrifici, soprattutto fiscali. Da un po' di tempo si allude, si promette una svolta in realizzazioni attese da tanto, troppo tempo, il più delle volte con avvii e finanziamenti risalenti alla passata amministrazione. "Un bel dì vedremo": intanto si rimane sempre nel vago. Ma in realtà di cosa si parla realmente?
Prendiamo il caso più dolente: il lungomare di Ponente. Lavori a lungo promessi. Finora è stato detto ai cittadini che partiranno a breve, estate e bagnanti permettendo. Ma di che lavori si tratta concretamente? Sono stati illustrati ai cittadini? È stato detto che, con i soldi reperiti dai vecchi amministratori e ancora disponibili, a malapena si arriverà a recuperare un pezzo di lungomare fino circa al Macello? E l'altro pezzo? Tutto quello fino a Cala Crocifisso,? Rimarrà ancora ingabbiato? Per quanto tempo? Ci sono fondi a disposizione? Furono cercati all'epoca? Da chi e come? E ora, qual è la situazione e soprattutto quale il prevedibile futuro? Chi sa o vuole dare notizie reali a riguardo e non manipolare ombre?
Ancora. Andiamo al lungomare di Levante. Qualche tempo fa furoreggiarono su siti e giornali cittadini immagini di un progetto di rifacimento con personalità e bellezze in corsa e in esposizione su quel lungomare, su improbabili strutture in legno ecc. Cosa ne è concretamente di quelle opere? È tutto ancora così? Un domani andremo su quei pontili? O quel progetto è stato cambiato? Cosa ne sanno realmente i cittadini di quelle opere? Cosa si farà per migliorare fruibilità e accessi a quella zona di mare, a quella parte del centro storico? Cì sarà ancora una spiaggia, di fatto ormai scomparsa?
Si è parlato tanto della messa in sicurezza di via Marina, con grandi strepiti finora, su questioni tecniche – quote di scavo e altro - su cui meglio lasciar la parola ad esperti e alla prudenza, sempre signora quando si sovrappongono opere secolari. Altro è il caso invece di un auspicabile ascolto della cittadinanza, nelle forme più opportune, in una materia così delicata. Da sempre i cittadini sono abituati - e i turisti sorpresi, meravigliati - andando o a passeggiare o sostare in quel luogo, alla vista totale di cielo e mare. Piace a tutti noi da lassù mettere quasi "i piedi in acqua", sorprenderci cioè a quell'altezza alla vista di mare e barche ai nostri piedi. Per tacere del rispecchiamento delle balaustre di via Marina in quelle opposte del lungomare di Ponente, certo inesistenti ai tempi delle mura aragonesi che si vorrebbero far rivivere in un mutato contesto. Siamo proprio sicuri che preferiremmo andare su quella passeggiata per vederci circondati da un muro di pietra, come è previsto nell'attuale progetto? O vorremmo vedere mare e cielo dappertutto, continuare a vedere i nostri "piedi in acqua"?
Non sarebbe meglio chiedere ai Giovinazzesi il loro parere, le loro preferenze? Almeno prima di avviarci per modifiche poi irreversibili per almeno un bel po' di anni se non decenni? Sono disponibili i siti web cittadini, i giornali cittadini, ad aiutare i Giovinazzesi a fare una scelta ponderata, partecipata? Credo che trasparenza e partecipazione siano garantite da una condivisione di informazioni reali, con riferimenti a fatti concreti, e non da ombre strumentali agitate spesso senza il rispetto delle verità più elementare. Grazie per l'ospitalità».