Oltre 400 tartarughe recuperate nel 2016
Un bilancio sicuramente positivo per il centro di recupero di Molfetta
lunedì 2 gennaio 2017
Un bilancio più che soddisfacente quello del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta che, in collaborazione con il dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari, si occupa di recuperare e ricoverare gli animali rinvenuti dai pescatori o in difficoltà lungo le nostre coste oltre a effettuare i rilievi metrici sulle tartarughe spiaggiate, lavorare ad un progetto di studio genetico mediante prelievi bioptici sulle carcasse, effettuando necroscopia quando le condizioni della carcassa lo consentono.
Il centro ha raggiunto un importante traguardo nell'ambito della collaborazione con i pescatori. Dopo l'impegno e la sensibilizzazione delle marinerie di Bisceglie e Molfetta anche la marineria di Trani si sta adoperando nella tutela di questi animali.
Questo impegno, anno dopo anno, ha permesso di salvare un numero sempre maggiore di tartarughe. Nel 2016, infatti, sono oltre 400 gli esemplari salvati grazie alla sensibilità mostrata dagli equipaggi della marineria di Bisceglie, Trani e Molfetta, e affidati alla struttura presente nella nostra città.
La collaborazione con il dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari e, in particolar modo, con la Bisceglie Approdi ha permesso da un lato di fare ricerca scientifica, dall'altro di avere piena autonomia nei rilasci delle tartarughe che si effettuano solitamente al largo delle nostre coste.
La ricerca ha posto in evidenza dati interessanti: in aumento del 20% le tartarughe che hanno ingerito ami, presenti di solito tra gola, esofago e polmoni mentre un buon 30% arrivano con patologia da decompressione, su cui è in corso una significativa attività di ricerca scientifica da parte del dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari.
Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, sottolineando come il recupero degli animali vivi sia essenziale poiché essi rappresentano un importante indicatore sullo stato di salute del nostro mare, rivolge un doveroso ringraziamento ai membri della Bisceglie Approdi e del Circolo Vela di Bisceglie, nonché alle Capitanerie di Porto che hanno avuto un ruolo fondamentale nella liberazione delle tartarughe recuperate mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni.
Infine un grazie alle ASL e alle Polizie Municipali dei comuni interessati per aver collaborato di fatto al progetto tartarughe del WWF segnalando ed affiancando gli attivisti del centro molfettese e alle aziende che sostengono attivamente le attività del centro molfettese.
Il centro ha raggiunto un importante traguardo nell'ambito della collaborazione con i pescatori. Dopo l'impegno e la sensibilizzazione delle marinerie di Bisceglie e Molfetta anche la marineria di Trani si sta adoperando nella tutela di questi animali.
Questo impegno, anno dopo anno, ha permesso di salvare un numero sempre maggiore di tartarughe. Nel 2016, infatti, sono oltre 400 gli esemplari salvati grazie alla sensibilità mostrata dagli equipaggi della marineria di Bisceglie, Trani e Molfetta, e affidati alla struttura presente nella nostra città.
La collaborazione con il dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari e, in particolar modo, con la Bisceglie Approdi ha permesso da un lato di fare ricerca scientifica, dall'altro di avere piena autonomia nei rilasci delle tartarughe che si effettuano solitamente al largo delle nostre coste.
La ricerca ha posto in evidenza dati interessanti: in aumento del 20% le tartarughe che hanno ingerito ami, presenti di solito tra gola, esofago e polmoni mentre un buon 30% arrivano con patologia da decompressione, su cui è in corso una significativa attività di ricerca scientifica da parte del dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari.
Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, sottolineando come il recupero degli animali vivi sia essenziale poiché essi rappresentano un importante indicatore sullo stato di salute del nostro mare, rivolge un doveroso ringraziamento ai membri della Bisceglie Approdi e del Circolo Vela di Bisceglie, nonché alle Capitanerie di Porto che hanno avuto un ruolo fondamentale nella liberazione delle tartarughe recuperate mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni.
Infine un grazie alle ASL e alle Polizie Municipali dei comuni interessati per aver collaborato di fatto al progetto tartarughe del WWF segnalando ed affiancando gli attivisti del centro molfettese e alle aziende che sostengono attivamente le attività del centro molfettese.