Oltraggio e minacce per evitare la multa: assolto un 76enne di Giovinazzo
L'uomo non voleva «far sanzionare la sua auto in sosta sulla pista ciclabile». Ma per il Tribunale «il fatto non sussiste»
lunedì 23 ottobre 2023
«Vattin va, mo ti devo dare uno», «Avete rotto il c…». Queste le frasi - tecnicamente, per il codice penale, oltraggio e minacce ad un pubblico ufficiale - pronunciate da un 76enne di Giovinazzo, Michele Marzella, contro due agenti della Polizia Locale «al fine di non fare sanzionare la propria auto in sosta sulla pista ciclabile».
Un episodio che risale al 7 settembre 2021 e per cui, il 4 ottobre scorso, la prima sezione penale del Tribunale di Bari (giudice monocratico Giovanni Zaccaro), ha assolto con formula piena l'uomo, difeso dall'avvocato Tiziano Tedeschi, «perché il fatto non sussiste». L'imputato avrebbe proferito «minacce» verso un agente «per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere e in particolare al fine di non far sanzionare la propria auto in sosta sulla pista ciclabile».
Avrebbe, inoltre, «in un luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone offeso l'onore e il prestigio degli agenti di Polizia Locale, pubblici ufficiali mentre compivano un atto d'ufficio» rivolgendo loro «epiteti». Per questo caso il Tribunale di Bari si era già pronunciato il 23 novembre 2021 con una condanna a 7.125 euro di ammenda. Una sentenza che è stata annullata perché «l'imputato, a mezzo del proprio legale, ha proposto opposizione avverso il decreto penale».
Il giudizio immediato, disposto dal giudice per le indagini preliminari Anna Perrelli, un dibattimento ordinario privo della celebrazione dell'udienza preliminare, si è sviluppato con l'ascolto dei verbalizzanti, dei testi a discarico e grazie alle tesi difensive, ha portato all'assoluzione piena del 76enne. Le motivazioni tra 90 giorni.
Un episodio che risale al 7 settembre 2021 e per cui, il 4 ottobre scorso, la prima sezione penale del Tribunale di Bari (giudice monocratico Giovanni Zaccaro), ha assolto con formula piena l'uomo, difeso dall'avvocato Tiziano Tedeschi, «perché il fatto non sussiste». L'imputato avrebbe proferito «minacce» verso un agente «per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere e in particolare al fine di non far sanzionare la propria auto in sosta sulla pista ciclabile».
Avrebbe, inoltre, «in un luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone offeso l'onore e il prestigio degli agenti di Polizia Locale, pubblici ufficiali mentre compivano un atto d'ufficio» rivolgendo loro «epiteti». Per questo caso il Tribunale di Bari si era già pronunciato il 23 novembre 2021 con una condanna a 7.125 euro di ammenda. Una sentenza che è stata annullata perché «l'imputato, a mezzo del proprio legale, ha proposto opposizione avverso il decreto penale».
Il giudizio immediato, disposto dal giudice per le indagini preliminari Anna Perrelli, un dibattimento ordinario privo della celebrazione dell'udienza preliminare, si è sviluppato con l'ascolto dei verbalizzanti, dei testi a discarico e grazie alle tesi difensive, ha portato all'assoluzione piena del 76enne. Le motivazioni tra 90 giorni.