Olio d’oliva, il M5S contro la nuova proposta comunitaria
Presentata una risoluzione per contrastare l’importazione di olio tunisino
sabato 3 ottobre 2015
13.03
È di qualche giorno fa la decisione della Commissione Europea di agevolare l'esportazione di 35.000 tonnellate di olio proveniente dalla Tunisia. L'esigenza, hanno fatto sapere da Bruxelles, è quella di andare incontro al Paese magrebino dopo gli attentati terroristici che ne hanno di molto rallentato l'economia.
Una manovra che, in molti, considerano pericolosa, perché andrebbe a danneggiare ulteriormente le economie di paesi quali l'Italia, la Grecia e la Spagna, già duramente provate da una crisi che arretra con molta fatica.
A schierarsi con forza contro tale proposta, i deputati del Movimento 5 stelle, che hanno presentato una risoluzione presso il Ministero dell'Agricoltura, affinché il Ministro prenda una posizione netta e difenda la produzione del "made in Italy".
In particolare, i pentastellati si fanno difensori di una situazione già incrinata da due minacce insidiose: la xylella fastidiosa, i cui focolai non sono ancora stati del tutto spenti, e la mosca olearia, che ha dato molte preoccupazioni agli olivicoltori pugliesi nella scorsa campagna olivicola. La proposta comunitaria andrebbe, dunque, a compromettere degli equilibri già estremamente labili, favorendo le esportazioni tunisine a scapito di quelle nostrane.
«La proposta prevede sconti per due anni, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 - spiega in un comunicato il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio -. Si tratta di uno straordinario aiuto all'economia tunisina e di un grave danno per le nostre produzioni che, dopo il pesante attacco della mosca olearia dello scorso anno e della Xylella fastidiosa tuttora in corso, stanno faticosamente risalendo la china, rassicurate dalle prime previsioni di quest'annata che promettono una produzione di ottimo livello e grande quantità. Siamo di fronte a misure - prosegue l'esponente pentastellato nella sua invettiva contro le politiche comunitarie - che oltre a danneggiare le produzioni degli Stati membri, come nel caso delle sanzioni imposte alla Russia a seguito della crisi con l'Ucraina, non consentono la rimozione delle cause strutturali della disoccupazione e non favoriscono programmi di sviluppo endogeno nei Paesi beneficiari.
Il Governo Renzi - conclude il deputato pugliese - deve assolutamente bloccare questa proposta europea e sollecitare l'applicazione dell'accordo euro mediterraneo di associazione che prevede finanziamenti destinati a sostenere progetti di formazione per l'occupazione di giovani nel settore agricolo, in particolare olivicolo».
La decisione comunitaria sarà oggetto di approvazione dell'Europarlamento e del Consiglio UE. Tuttavia, se fosse approvata, si aggiungerebbe alle oltre 56.700 tonnellate annue già esonerate dal pagamento di dazi, in base all'Accordo di Associazione stabilito tra UE e Tunisia.
Una misura sentita dai vertici UE come gesto di solidarietà nei confronti dell'economia tunisina, ma che, nonostante il suo intento benefico, continuerà ad incontrare la durissima opposizione degli olivicoltori pugliesi, tra i quali tanti giovinazzesi.
Una manovra che, in molti, considerano pericolosa, perché andrebbe a danneggiare ulteriormente le economie di paesi quali l'Italia, la Grecia e la Spagna, già duramente provate da una crisi che arretra con molta fatica.
A schierarsi con forza contro tale proposta, i deputati del Movimento 5 stelle, che hanno presentato una risoluzione presso il Ministero dell'Agricoltura, affinché il Ministro prenda una posizione netta e difenda la produzione del "made in Italy".
In particolare, i pentastellati si fanno difensori di una situazione già incrinata da due minacce insidiose: la xylella fastidiosa, i cui focolai non sono ancora stati del tutto spenti, e la mosca olearia, che ha dato molte preoccupazioni agli olivicoltori pugliesi nella scorsa campagna olivicola. La proposta comunitaria andrebbe, dunque, a compromettere degli equilibri già estremamente labili, favorendo le esportazioni tunisine a scapito di quelle nostrane.
«La proposta prevede sconti per due anni, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 - spiega in un comunicato il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio -. Si tratta di uno straordinario aiuto all'economia tunisina e di un grave danno per le nostre produzioni che, dopo il pesante attacco della mosca olearia dello scorso anno e della Xylella fastidiosa tuttora in corso, stanno faticosamente risalendo la china, rassicurate dalle prime previsioni di quest'annata che promettono una produzione di ottimo livello e grande quantità. Siamo di fronte a misure - prosegue l'esponente pentastellato nella sua invettiva contro le politiche comunitarie - che oltre a danneggiare le produzioni degli Stati membri, come nel caso delle sanzioni imposte alla Russia a seguito della crisi con l'Ucraina, non consentono la rimozione delle cause strutturali della disoccupazione e non favoriscono programmi di sviluppo endogeno nei Paesi beneficiari.
Il Governo Renzi - conclude il deputato pugliese - deve assolutamente bloccare questa proposta europea e sollecitare l'applicazione dell'accordo euro mediterraneo di associazione che prevede finanziamenti destinati a sostenere progetti di formazione per l'occupazione di giovani nel settore agricolo, in particolare olivicolo».
La decisione comunitaria sarà oggetto di approvazione dell'Europarlamento e del Consiglio UE. Tuttavia, se fosse approvata, si aggiungerebbe alle oltre 56.700 tonnellate annue già esonerate dal pagamento di dazi, in base all'Accordo di Associazione stabilito tra UE e Tunisia.
Una misura sentita dai vertici UE come gesto di solidarietà nei confronti dell'economia tunisina, ma che, nonostante il suo intento benefico, continuerà ad incontrare la durissima opposizione degli olivicoltori pugliesi, tra i quali tanti giovinazzesi.