«Offese la sua reputazione» su Facebook, assolto l'ex sindaco Depalma
Per il giudice Parisi «il fatto non sussiste», caduta l'accusa di diffamazione aggravata dopo la denuncia di un cittadino
venerdì 11 novembre 2022
14.25
«Speculazioni edilizie in zona via Napoli» e «volumetrie accozzate» di cui un cittadino residente a Giovinazzo sarebbe stato tra i «maggiori fruitori». Sono queste le frasi per cui Tommaso Depalma è finito sul banco degli imputati per diffamazione aggravata. L'8 novembre, la sentenza: assolto perché «il fatto non sussiste».
Il processo, avviato dopo la denuncia sporta nel 2015 dalla persona che ritenne di essere il destinatario di quelle offese, è terminato con un'assoluzione piena per l'ex primo cittadino di Giovinazzo. Il verdetto è stato emesso dal giudice del Tribunale di Bari, Michele Parisi, che accogliendo la tesi degli avvocati Mariano Fiore e Nicola Selvaggi, ha ritenuto inconsistente l'accusa di reato perpetrato su Facebook, dopo un articolo pubblicato dalla nostra testata, dichiarando l'imputato non colpevole.
Nell'interpretazione del pubblico ministero Gaetano de Bari, che aveva invocato la condanna, la reputazione dell'uomo sarebbe stata offesa da Depalma con frasi piuttosto colorite sulle «speculazioni edilizie in via Napoli» e asserzioni secondo le quali sarebbe stato tra i «maggiori fruitori» invitandolo a «farci strabuzzare gli occhi con la sua dichiarazione dei redditi» che, secondo Depalma, avrebbe avuto «a che fare anche con quei palazzi frutto della peggior speculazione edilizia».
La Procura della Repubblica di Bari aveva quindi emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti dell'ex primo cittadino, ma all'udienza di martedì scorso Depalma è stato assolto perché «il fatto non sussiste». E adesso, ovviamente, prima di un eventuale appello, si resta in attesa delle motivazioni entro 90 giorni.
Il processo, avviato dopo la denuncia sporta nel 2015 dalla persona che ritenne di essere il destinatario di quelle offese, è terminato con un'assoluzione piena per l'ex primo cittadino di Giovinazzo. Il verdetto è stato emesso dal giudice del Tribunale di Bari, Michele Parisi, che accogliendo la tesi degli avvocati Mariano Fiore e Nicola Selvaggi, ha ritenuto inconsistente l'accusa di reato perpetrato su Facebook, dopo un articolo pubblicato dalla nostra testata, dichiarando l'imputato non colpevole.
Nell'interpretazione del pubblico ministero Gaetano de Bari, che aveva invocato la condanna, la reputazione dell'uomo sarebbe stata offesa da Depalma con frasi piuttosto colorite sulle «speculazioni edilizie in via Napoli» e asserzioni secondo le quali sarebbe stato tra i «maggiori fruitori» invitandolo a «farci strabuzzare gli occhi con la sua dichiarazione dei redditi» che, secondo Depalma, avrebbe avuto «a che fare anche con quei palazzi frutto della peggior speculazione edilizia».
La Procura della Repubblica di Bari aveva quindi emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti dell'ex primo cittadino, ma all'udienza di martedì scorso Depalma è stato assolto perché «il fatto non sussiste». E adesso, ovviamente, prima di un eventuale appello, si resta in attesa delle motivazioni entro 90 giorni.