Nuove frontiere per la lotta all'Alzheimer

Introdotta una nuova figura professionale di sostegno ai pazienti

giovedì 16 aprile 2015 02.53
A cura di Gabriella Serrone
La ricerca scientifica fa passi in avanti, avvalendosi della collaborazione e dell'instancabile lavoro di piccoli e grandi centri specializzati. Una realtà questa che ha permesso alla cooperativa sociale "Anthropos" e al centro diurno "Gocce di Memoria" di sviluppare un progetto di assistenza ai malati di Alzheimer, individuando in tal modo prospettive incoraggianti nella lotta alle malattie neurodegenerative.

Il progetto ha come cardine la creazione di una nuova figura professionale, l'"Alzheimer personal mind trainer", che si occuperà di assistere i pazienti agli esordi della malattia, accompagnandoli nelle attività quotidiane e fornendo loro un sostegno psicologico costante. Sulla base dei principi di silenzio ed invisibilità su cui si fonda la filosofia orientale, questa figura garantirà sostegno a tutti i livelli, pur rispettando le intenzioni ed i ritmi di vita del paziente.

La presentazione del progetto è avvenuta nel corso del seminario dal titolo "La nuova stagione di Anthropos nel percorso di cura", tenutosi a Molfetta il 10 aprile scorso, di cui la nostra testata ha dato notizia. La dott.ssa Maria Stella Aniello, U.O. di Neurologia e Unità di valutazione Alzheimer presso gli istituti ospedalieri "Don Uva" di Bisceglie e Floriana De Vanna, responsabile ricerca centro diurno "Gocce di Memoria" hanno introdotto la figura dell' "Alzheimer personal mind trainer", spiegandone nel concreto le competenze ed il ruolo nel percorso di accompagnamento e di cura dei pazienti di Alzheimer.

Una professionalità quella dell'"Alzheimer personal mind trainer" che costituirà un punto di forza dell'attività del centro "Gocce di Memoria" e della cooperativa sociale "Anthropos", dove interverrà assiduamente nel supporto ai pazienti con diagnosi precoce, seguendoli silenziosamente in famiglia, al lavoro e nel loro ambiente sociale, senza costituire mai un ostacolo o una presenza ingombrante.

«Si possono combattere le malattie neurodegenerative se si parte dagli esordi - ha dichiarato Maria Pia Cozzari, Presidentessa della cooperativa sociale Gocce di Memoria - e con questo progetto abbiamo voluto dare vita a una nuova dimensione della cura». Una dimensione che accende la speranza delle famiglie dei pazienti e che assicura soprattutto quella umanità e quella dignità di cui questi ultimi hanno bisogno.