Nunzia Stufano vince il concorso di poesie dialettali della Touring Juvenatium
Successo per il componimento dal titolo "Iè tìmbe d’aué"
sabato 9 gennaio 2016
15.24
S'intitola "Iè tìmbe d'aué" la poesia dialettale che ha trionfato nella seconda edizione del concorso indetto dall'associazione Touring Juvenatium. A comporla l'etnoantropologa Nunzia Stufano, premiata per la bellezza dei suoi versi che riportiamo nel box laterale.
Per rafforzare la conoscenza delle nostre radici culturali e linguistiche, quelle del dialetto o del vernacolo come dir si voglia, e per emozionarsi con versi poetici in rima, è stato ideato un premio, che sta crescendo di anno in anno. La seconda edizione ha visto il suo momento conclusivo, con premiazione e declamazione delle liriche vincitrici, proprio ieri sera nella gremita sala San Felice, che oggi ospita il nuovo Urban Centre.
Al concorso hanno partecipato nove autori: Domenico Bavaro, Pina Demartino, Filippo Demuro, Alfredo Giotti, Maria Grazia Girolamodibari, Antonio Labombarda, Miriam Massari, Pino Picciariello e proprio Nunzia Stufano, per un totale di diciassette liriche incentrate sul tema "Il mio cuore, la mia terra, la mia vita".
Ha introdotto la serata Andrea Brancato, Presidente dell'associazione, che ha ringraziato prima di tutto gli autori, sottolineando quanto sia difficile scrivere in dialetto oltre che leggerlo. Ha poi evidenziato l'impegno della Commissione che ha letto e riletto con particolare attenzione le liriche in dialetto per giungere ad una premiazione. Brancato ha sottolineato anche la sinergia con l'Amministrazione Comunale che ha creduto in questa iniziativa, perché le poesie riscoprono il valore della lingua popolare che si spera non vada perduto, in quanto il dialetto è una ricchezza linguistico-culturale di notevole importanza definito «il sale della tradizione della cultura popolare». Forse sarebbe il caso di farlo studiare soprattutto dai più giovani.
La sottolineatura sull'importanza del vernacolo è stata ribadita anche dalla Vice-presidente, Florinda Bavaro, la quale ha dato il via alle premiazioni.
Per la categoria "Poesia molto segnalata" sono stati premiati prima Pino Picciariello con l'opera "U'còre mèje,la tèrra maje, la vita màje" dedicata a Giovinazzo, e subito dopo il giovane autore Domenico Bavaro che, emozionato, ha letto la poesia dedicata alla sua mamma "La fèmmena maje". La classifica generale ha visto, come anticipato, il successo di Nunzia Stufano con la sua "Iè tìmbe d'aué", mentre la piazza d'onore è stata occupata dalla poliedrica Pina Demartino con la poesia "Cè vòle ù còre mèje". Terzo gradino del podio a Miriam Massari con "U'scoglie de Scevenazze a' la fin de la statije".
All'ascolto emozionante delle tre poesie lette dai loro autori e agli applausi meritati per tutti i partecipanti, ha fatto seguito l'intervento del Sindaco, Tommaso Depalma, che ha evidenziato il bello dell'associazionismo e la dolcezza oltre che la sensibilità racchiusa in tutte le poesie ascoltate, che l'hanno portato indietro nel tempo ai ricordi della sua infanzia.
In chiusura di serata, il Presidente della Touring Juvenatium, Andrea Brancato, ha avanzato la proposta, rivolta al Comune, di pubblicare i componimenti in un opuscolo. Chissà se sarà accolta. Intanto i giovinazzesi che amano i versi possono iniziare a prepararsi per l'edizione del prossimo novembre.
Per rafforzare la conoscenza delle nostre radici culturali e linguistiche, quelle del dialetto o del vernacolo come dir si voglia, e per emozionarsi con versi poetici in rima, è stato ideato un premio, che sta crescendo di anno in anno. La seconda edizione ha visto il suo momento conclusivo, con premiazione e declamazione delle liriche vincitrici, proprio ieri sera nella gremita sala San Felice, che oggi ospita il nuovo Urban Centre.
Al concorso hanno partecipato nove autori: Domenico Bavaro, Pina Demartino, Filippo Demuro, Alfredo Giotti, Maria Grazia Girolamodibari, Antonio Labombarda, Miriam Massari, Pino Picciariello e proprio Nunzia Stufano, per un totale di diciassette liriche incentrate sul tema "Il mio cuore, la mia terra, la mia vita".
Ha introdotto la serata Andrea Brancato, Presidente dell'associazione, che ha ringraziato prima di tutto gli autori, sottolineando quanto sia difficile scrivere in dialetto oltre che leggerlo. Ha poi evidenziato l'impegno della Commissione che ha letto e riletto con particolare attenzione le liriche in dialetto per giungere ad una premiazione. Brancato ha sottolineato anche la sinergia con l'Amministrazione Comunale che ha creduto in questa iniziativa, perché le poesie riscoprono il valore della lingua popolare che si spera non vada perduto, in quanto il dialetto è una ricchezza linguistico-culturale di notevole importanza definito «il sale della tradizione della cultura popolare». Forse sarebbe il caso di farlo studiare soprattutto dai più giovani.
La sottolineatura sull'importanza del vernacolo è stata ribadita anche dalla Vice-presidente, Florinda Bavaro, la quale ha dato il via alle premiazioni.
Per la categoria "Poesia molto segnalata" sono stati premiati prima Pino Picciariello con l'opera "U'còre mèje,la tèrra maje, la vita màje" dedicata a Giovinazzo, e subito dopo il giovane autore Domenico Bavaro che, emozionato, ha letto la poesia dedicata alla sua mamma "La fèmmena maje". La classifica generale ha visto, come anticipato, il successo di Nunzia Stufano con la sua "Iè tìmbe d'aué", mentre la piazza d'onore è stata occupata dalla poliedrica Pina Demartino con la poesia "Cè vòle ù còre mèje". Terzo gradino del podio a Miriam Massari con "U'scoglie de Scevenazze a' la fin de la statije".
All'ascolto emozionante delle tre poesie lette dai loro autori e agli applausi meritati per tutti i partecipanti, ha fatto seguito l'intervento del Sindaco, Tommaso Depalma, che ha evidenziato il bello dell'associazionismo e la dolcezza oltre che la sensibilità racchiusa in tutte le poesie ascoltate, che l'hanno portato indietro nel tempo ai ricordi della sua infanzia.
In chiusura di serata, il Presidente della Touring Juvenatium, Andrea Brancato, ha avanzato la proposta, rivolta al Comune, di pubblicare i componimenti in un opuscolo. Chissà se sarà accolta. Intanto i giovinazzesi che amano i versi possono iniziare a prepararsi per l'edizione del prossimo novembre.
LA POESIA VINCITRICE
- IÉ TÌMBE D'AUÉ -
Ié tìmbe d'aué
e le tràppéte fatichene notte e dé
e aquanne passe dananze
se sende ù addaure de sanse
Mmhh... ce addaure...
Se sende pe tutte ù paiéise
e te vene vogghie de na fresédde ch l'ùgghie e le pemedòre appèse!
E ce te mange… ié nu gùste ca ù timbe nan cànge.
Ma ù penzìre vé 'nnanze e iìnze à la chépe veschech ù lùche,
l'uàrue d'aué, le ràchene 'ndèrre, le crestiéne à fatghé
e le menìnne à cogghie 'ndèrre.
Angòre pozze déisce,
ma m'affermeche dò, améisce
e schitt diggh:
ce ccàuse l'ùgghie!
Na gocce d'àure ca iesse dall'aué;
l'ugghie, ù tresaure dù paiéise mé!
Nunzia Stufano
- IÉ TÌMBE D'AUÉ -
Ié tìmbe d'aué
e le tràppéte fatichene notte e dé
e aquanne passe dananze
se sende ù addaure de sanse
Mmhh... ce addaure...
Se sende pe tutte ù paiéise
e te vene vogghie de na fresédde ch l'ùgghie e le pemedòre appèse!
E ce te mange… ié nu gùste ca ù timbe nan cànge.
Ma ù penzìre vé 'nnanze e iìnze à la chépe veschech ù lùche,
l'uàrue d'aué, le ràchene 'ndèrre, le crestiéne à fatghé
e le menìnne à cogghie 'ndèrre.
Angòre pozze déisce,
ma m'affermeche dò, améisce
e schitt diggh:
ce ccàuse l'ùgghie!
Na gocce d'àure ca iesse dall'aué;
l'ugghie, ù tresaure dù paiéise mé!
Nunzia Stufano