Numero verde differenziata, una nota del PD

Dal partito si chiedono: «Chi ci ha parlato?»

giovedì 23 febbraio 2017 12.03
A cura di Gianluca Battista
È uno dei maggiori nei del nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta, entrato in vigore a Giovinazzo il 16 gennaio scorso. Col trascorrere delle settimane non è migliorato il servizio offerto ai cittadini attraverso il numero verde gratuito, che continua spesso a non rispondere alle chiamate.

Il Partito Democratico giovinazzese è intervenuto sulla questione, cercando di fare chiarezza anche da un punto di vista normativo e delle responsabilità. Partendo dalle lamentele dei cittadini e da diversi nostri articoli, il PD si sofferma su un aspetto importante: «quasi nessuno - scrivono - è al corrente, tranne l'Amministrazione (almeno lo speriamo!), che l'art. 23 del capitolato speciale d'appalto, tra le modalità di applicazione delle penalità, prevede che, per il mancato funzionamento del numero verde, l'ARO BA/2 possa applicare una penalità di 100,00 €/giorno per segnalazione, naturalmente da parte del Comune interessato».

«L'Amministrazione, però - sottolineano dalla Segreteria di piazza Vittorio Emanuele II -, nulla ha fatto a riguardo, perdurando per molto tempo tale inefficienza, risultata particolarmente disagevole nella fase di rodaggio del servizio, durante la quale i cittadini hanno ovviamente avvertito maggiormente il bisogno di contattare il numero verde per avere le più svariate informazioni, da quelle a carattere generale ad altre più specifiche, perché correlate a problematiche particolari e contingenti. Invece, ahinoi - è stato il riscontro amaro -, dall'altra parte della cornetta mai una voce "amica" che rispondesse, ma soltanto il lungo e interminabile suono dell'attesa».

Una ordinanza del Sindaco, Tommaso Depalma, ha poi chiarito i confini entro i quali i cittadini dovevano agire, ribadendo a più riprese che sarebbero stati sanzionati tutti i trasgressori, così come è già avvenuto, grazie anche all'ausilio di fototrappole e video.

I Democratici però si chiedono: «Tutto giusto, ma una considerazione nasce spontanea. Perché essere severi e rigorosi con i cittadini e non fare lo stesso con la Ditta che gestisce il servizio dei rifiuti, attenendosi al contratto? Perché non si vuole fare la voce grossa con la Ditta, che, forse anche per colpe non sue, non riesce a gestire il servizio in maniera del tutto impeccabile? C'entra forse qualcosa il fatto che la Ditta in questione, durante la distribuzione dei kit per la raccolta ha utilizzato un deposito in area ex-AFP e mezzi di un Consigliere comunale di maggioranza - asseriscono i Dem - o che l'attività di distribuzione dei kit ed informazione sul servizio di raccolta lo abbia espletato una ormai onnipresente cooperativa? ».

Gli interrogativi del PD terminano qui. Dalla Segreteria chiudono con una ulteriore stoccata: «da capitolato d'appalto - scrivono -, l'impresa appaltatrice deve prevedere per il primo anno almeno circa 90.000,00 euro e per ogni anno successivo al primo circa 45.000,00 euro per attività di comunicazione ed informazione rivolta alle utenze (distribuzione calendario, opuscolo, sacchetti). Tutte attività queste a carico della Ditta, ma pagate dal Comune e dunque a carico della collettività», è la conclusione a cui arrivano i Dem, accusando il Sindaco di aver omesso di raccontare tutta la verità sulla vicenda.