Notte Bianca della Poesia: tutte le emozioni della seconda serata (FOTO)
Stasera si chiude a Molfetta
domenica 6 settembre 2020
14.06
L'edizione 2020 della Notte Bianca della Poesia, ideata da Nicola De Matteo e dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, si è presentata nel segno dell'essenzialità e ha proposto anche nella seconda serata il giusto pathos dato dall'arte poetica espressa da poeti di diverse età che si sono messi a nudo con emozioni, ricordi, sentimenti quali attenti osservatori della realtà circostante.
La seconda serata ha riservato al numeroso pubblico giunto a Giovinazzo una serie di momenti gradevoli e tutti apprezzati. La formula di questa manifestazione in atto da dieci anni, ha espresso quel concetto di essenza di cultura e di pensieri raffinati proponendo gli spazi poetici alternati alla musica. La presentazione è stata curata nei dettagli con raffinatezza e professionalità da Angela Di Liso e Gianni Palumbo in armonia e stile nel gestire il palco. In apertura ieri sera, il direttore artistico Gianni Palumbo ha pensato bene di omaggiare Giovinazzo e uno dei suoi celebri figli, lo storico e poeta rinascimentale, nonché Sindaco di Giovinazzo, Bisanzio Lupis, leggendo una frottola, componimento poetico di stile popolare.« Un'edizione più raccolta, dall'atmosfera sognante, in cui i versi risuonano con più forza nel silenzio generale-ci ha detto Gianni Palumbo.
Alcuni aspetti, come il Certamen lauriferum, sono stati rimandati e si è data forza all'idea di una sommessa festa della poesia. Un'edizione fortemente voluta da tutto il team dell'Accademia e dalle associazioni che hanno contribuito alla realizzazione degli eventi. Tanto desiderio di condividere la cultura, che è speranza, bellezza e creazione di connessioni».
Il primo spazio musicale è toccato al versatile trombettista, Michele Fiorentino, musicista a tutto tondo che ha dato cenni sui suoi libri pregni di storia della banda centrale della Marina Militare, di cui ha fatto parte per trenta anni oltre che dei suoi studi e ricerche di episodi storici inerenti la Regia Marina. Per salutare l'estate alla tromba ha suonato " E la chiamano estate " creando da subito atmosfera raffinata in una lunga serata ricca di bei momenti da sogno in cui i differenti linguaggi poetici hanno trovato giusta collocazione. Lo spazio poetico " Poesia in festa" composto di poeti definiti " liberi" perché non iscritti ad associazioni ci ha dato modo, nei suoi due momenti, di ascoltare tante belle poesie in cui perdersi tra emozioni e ricordi. Anche il reading dei poeti dell' Associazione In Folio, presieduta da Elisabetta Stragapede, ha saputo dispensare carezze sul cuore e viaggi illuminati nell'animo.
Nel cuore della seconda serata di uno degli eventi culturali di spicco del nostro territorio, quest'anno in un'edizione differente perché suddivisa in tre serate, causa la difficoltà di gestire l'affluenza di pubblico e il rispetto delle norme anti covid e il distanziamento, ecco inserirsi il dialetto con i suoi suoni e colori. Infatti, la serata di ieri ha regalato al pubblico giunto nella piazzetta Andrea Martinelli dell'Istituto Vittorio Emanuele, un divertente e piacevole tuffo nel mare aperto del dialetto grazie al coordinamento sempre opportuno del noto scrittore e studioso barese Felice Giovine, veterano della Notte Bianca della poesia, tra i primi a farne parte da dieci anni.
Con l'Accademia della Lingua Barese intitolata a suo padre " Alfredo Giovine" ha proposto circa venti poeti che hanno declamato poesie e liriche teatrali nei dialetti della nostra bella terra di Bari. Il risultato, a nostro avviso, è stato fantastico sia per i contenuti che per la musicalità che animava le poesie oltre che la simpatia recitativa degli stessi autori. Anche questo momento è stato molto apprezzato dal pubblico perché ha raccontato di tradizioni, storia passata e modi di dire che abbiamo racchiusi in noi, nei nostri ricordi e nei legami affettivi familiari con questo territorio.Si è trattato di un viaggio simpatico, brioso ed ironico grazie alle poesie dialettali.
«Il 25 agosto abbiamo ricordato al Barion di Bari, Alfredo Giovine, mio padre, a venticinque anni dalla sua morte-ha affermato Felice Giovine. Io voglio condividere con voi tutti, un ricordo tanto caro, una poesia a me dedicata quando ero piccolo " A Felisce"».
Un omaggio a sorpresa è stato rivolto da Angela Di Liso a Nicola De Matteo, presidente dell'Accademia delle Culture, con la lettura della poesia " Il morso della murena " che da il titolo al libro pubblicato lo scorso anno da De Matteo.
Le esibizioni musicali hanno puntato alla qualità come ci hanno dimostrato Michele Fiorentino nella prima parte della serata e successivamente Tommaso La Notte e Orazio Saracino, tre tra i tanti talenti artistici in campo musicale della nostra cittadina.
Il trombettista Fiorentino, appassionato di jazz, di musica italiana e di musica lirica ha spaziato in un mondo musicale di piacevole ascolto. Ha proposto un omaggio a Mina con " E se domani ", il jazz nella sua bellezza con " Misty", per poi arrivare alla tradizione napoletana con " Resta cu' mme "e" This masquerade" di George Benson, il tutto eseguito con arrangiamenti raffinati e godibili. La collaborazione tra il cantante, chitarrista e cantautore Tommaso La Notte e il pianista, anche lui autore, Orazio Saracino è stata espressa con talento, armonia e sintonia stilistica oltre che passione per la musica. Nei giorni scorsi i due talentuosi artisti di Giovinazzo hanno proposto una serie di concerti in cui le due identità musicali si sono incontrate con piacevolezza. Alla Notte Bianca della poesia c'è stato uno scambio tra loro nel senso che hanno eseguito " Piedi al muro " e " Shampoo alla camomilla " di Tommaso La Notte e " La luna e la gru" di Orazio Saracino accompagnandosi in uno scambio musicale virtuoso. A breve ci sarà la pubblicazione dei loro nuovi lavori discografici di cui vi parleremo. Agli inediti è stata abbinata l'esecuzione della cover " Anna e Marco " di Lucio Dalla per dar forza al loro mini tour che ha rivolto attenzione alle atmosfere notturne, ai pensieri notturni con la luna quale filo conduttore. Il momento di chiusura della serata è toccato alla performance dal titolo" Dal buio alla luce" composto da danza e poesia a cura di Olympia Binetti e di ASD Archè di Bari che da tantissimi anni si interessa di promuovere iniziative che mirano al benessere, alla danza terapia, alla cittadinanza attiva, con musica, poesia, danza e meditazione per il raggiungimento dell'equilibrio mentale e fisico nell'ottica di un sano stile di vita.
Tante e belle davvero le liriche lette, cariche di emozioni semplici, di carezze al cuore e legate ai sogni e desideri in cui la forma creativa della poesia è un gesto da dedicare a chi si vuol bene, una formula comunicativa concreta. Anche il covid e il lockdown hanno ispirato i poeti, anche dialettali, che con la scrittura poetica e creativa li hanno condivisi per, se vogliamo, "esorcizzare" un problema che, purtroppo ci attanaglia ancora.
La seconda serata ha riservato al numeroso pubblico giunto a Giovinazzo una serie di momenti gradevoli e tutti apprezzati. La formula di questa manifestazione in atto da dieci anni, ha espresso quel concetto di essenza di cultura e di pensieri raffinati proponendo gli spazi poetici alternati alla musica. La presentazione è stata curata nei dettagli con raffinatezza e professionalità da Angela Di Liso e Gianni Palumbo in armonia e stile nel gestire il palco. In apertura ieri sera, il direttore artistico Gianni Palumbo ha pensato bene di omaggiare Giovinazzo e uno dei suoi celebri figli, lo storico e poeta rinascimentale, nonché Sindaco di Giovinazzo, Bisanzio Lupis, leggendo una frottola, componimento poetico di stile popolare.« Un'edizione più raccolta, dall'atmosfera sognante, in cui i versi risuonano con più forza nel silenzio generale-ci ha detto Gianni Palumbo.
Alcuni aspetti, come il Certamen lauriferum, sono stati rimandati e si è data forza all'idea di una sommessa festa della poesia. Un'edizione fortemente voluta da tutto il team dell'Accademia e dalle associazioni che hanno contribuito alla realizzazione degli eventi. Tanto desiderio di condividere la cultura, che è speranza, bellezza e creazione di connessioni».
Il primo spazio musicale è toccato al versatile trombettista, Michele Fiorentino, musicista a tutto tondo che ha dato cenni sui suoi libri pregni di storia della banda centrale della Marina Militare, di cui ha fatto parte per trenta anni oltre che dei suoi studi e ricerche di episodi storici inerenti la Regia Marina. Per salutare l'estate alla tromba ha suonato " E la chiamano estate " creando da subito atmosfera raffinata in una lunga serata ricca di bei momenti da sogno in cui i differenti linguaggi poetici hanno trovato giusta collocazione. Lo spazio poetico " Poesia in festa" composto di poeti definiti " liberi" perché non iscritti ad associazioni ci ha dato modo, nei suoi due momenti, di ascoltare tante belle poesie in cui perdersi tra emozioni e ricordi. Anche il reading dei poeti dell' Associazione In Folio, presieduta da Elisabetta Stragapede, ha saputo dispensare carezze sul cuore e viaggi illuminati nell'animo.
Nel cuore della seconda serata di uno degli eventi culturali di spicco del nostro territorio, quest'anno in un'edizione differente perché suddivisa in tre serate, causa la difficoltà di gestire l'affluenza di pubblico e il rispetto delle norme anti covid e il distanziamento, ecco inserirsi il dialetto con i suoi suoni e colori. Infatti, la serata di ieri ha regalato al pubblico giunto nella piazzetta Andrea Martinelli dell'Istituto Vittorio Emanuele, un divertente e piacevole tuffo nel mare aperto del dialetto grazie al coordinamento sempre opportuno del noto scrittore e studioso barese Felice Giovine, veterano della Notte Bianca della poesia, tra i primi a farne parte da dieci anni.
Con l'Accademia della Lingua Barese intitolata a suo padre " Alfredo Giovine" ha proposto circa venti poeti che hanno declamato poesie e liriche teatrali nei dialetti della nostra bella terra di Bari. Il risultato, a nostro avviso, è stato fantastico sia per i contenuti che per la musicalità che animava le poesie oltre che la simpatia recitativa degli stessi autori. Anche questo momento è stato molto apprezzato dal pubblico perché ha raccontato di tradizioni, storia passata e modi di dire che abbiamo racchiusi in noi, nei nostri ricordi e nei legami affettivi familiari con questo territorio.Si è trattato di un viaggio simpatico, brioso ed ironico grazie alle poesie dialettali.
«Il 25 agosto abbiamo ricordato al Barion di Bari, Alfredo Giovine, mio padre, a venticinque anni dalla sua morte-ha affermato Felice Giovine. Io voglio condividere con voi tutti, un ricordo tanto caro, una poesia a me dedicata quando ero piccolo " A Felisce"».
Un omaggio a sorpresa è stato rivolto da Angela Di Liso a Nicola De Matteo, presidente dell'Accademia delle Culture, con la lettura della poesia " Il morso della murena " che da il titolo al libro pubblicato lo scorso anno da De Matteo.
Le esibizioni musicali hanno puntato alla qualità come ci hanno dimostrato Michele Fiorentino nella prima parte della serata e successivamente Tommaso La Notte e Orazio Saracino, tre tra i tanti talenti artistici in campo musicale della nostra cittadina.
Il trombettista Fiorentino, appassionato di jazz, di musica italiana e di musica lirica ha spaziato in un mondo musicale di piacevole ascolto. Ha proposto un omaggio a Mina con " E se domani ", il jazz nella sua bellezza con " Misty", per poi arrivare alla tradizione napoletana con " Resta cu' mme "e" This masquerade" di George Benson, il tutto eseguito con arrangiamenti raffinati e godibili. La collaborazione tra il cantante, chitarrista e cantautore Tommaso La Notte e il pianista, anche lui autore, Orazio Saracino è stata espressa con talento, armonia e sintonia stilistica oltre che passione per la musica. Nei giorni scorsi i due talentuosi artisti di Giovinazzo hanno proposto una serie di concerti in cui le due identità musicali si sono incontrate con piacevolezza. Alla Notte Bianca della poesia c'è stato uno scambio tra loro nel senso che hanno eseguito " Piedi al muro " e " Shampoo alla camomilla " di Tommaso La Notte e " La luna e la gru" di Orazio Saracino accompagnandosi in uno scambio musicale virtuoso. A breve ci sarà la pubblicazione dei loro nuovi lavori discografici di cui vi parleremo. Agli inediti è stata abbinata l'esecuzione della cover " Anna e Marco " di Lucio Dalla per dar forza al loro mini tour che ha rivolto attenzione alle atmosfere notturne, ai pensieri notturni con la luna quale filo conduttore. Il momento di chiusura della serata è toccato alla performance dal titolo" Dal buio alla luce" composto da danza e poesia a cura di Olympia Binetti e di ASD Archè di Bari che da tantissimi anni si interessa di promuovere iniziative che mirano al benessere, alla danza terapia, alla cittadinanza attiva, con musica, poesia, danza e meditazione per il raggiungimento dell'equilibrio mentale e fisico nell'ottica di un sano stile di vita.
Tante e belle davvero le liriche lette, cariche di emozioni semplici, di carezze al cuore e legate ai sogni e desideri in cui la forma creativa della poesia è un gesto da dedicare a chi si vuol bene, una formula comunicativa concreta. Anche il covid e il lockdown hanno ispirato i poeti, anche dialettali, che con la scrittura poetica e creativa li hanno condivisi per, se vogliamo, "esorcizzare" un problema che, purtroppo ci attanaglia ancora.