Nomina Cassano ARPAL, Bavaro e i 5 Stelle attaccano Emiliano
Il segretario di Sinistra Italiana: «La realtà ha superato l'immaginazione»
mercoledì 9 gennaio 2019
Massimo Cassano è il nuovo Commissario straordinario dell'Agenzia regionale per le politiche del lavoro. La nomina, ricevuta dal Presidente Michele Emiliano, completa di fatto il processo di inglobamento del movimento di Cassano all'interno dell'attuale maggioranza regionale ed apre definitivamente ad intese in vista della consultazione elettorale del 2020. In Giunta c'era entrato già il suo collega di partito, Gianni Stea, e la scelta è stata difesa dalla maggioranza, primo fra tutti Alfonsino Pisicchio, leader di Iniziativa Democratica.
Cassano ha solo chiesto di lasciarlo lavorare.
Non sono mancati però gli attacchi al Governatore Michele Emiliano da diversi settori delle opposizioni. Tra i più secchi ed ironici quello del giovinazzese Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana.
«Michele Emiliano - ha scritto su Facebook Bavaro - ha individuato con una nomina la soluzione a problemi fondamentali. I problemi non dei lavoratori e delle lavoratrici di Puglia ma quelli legati alla smania di spartire torte e tortine in nome di trasformismi e larghe e larghissime intese. Con la nomina di Massimo Cassano a Commissario straordinario dell'Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (ARPAL), Michele Emiliano ha superato se stesso, la realtà ha superato ogni nostra malsana immaginazione».
Durissima la nota stampa dei Consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle: «Quale personaggio più indicato in un ruolo simile se non quel Cassano, ex Sottosegretario al Lavoro che alla faccia di tutti i lavoratori, a partire da 55 anni, dopo soli 8 anni di contributi, riceverà un bel vitalizio di 5.618€ al mese (che si aggiunge alla "magra" liquidazione ricevuta nel 2015 dalla Regione Puglia, quindi dai cittadini, di appena 198.800€) - scrivono -? Quello del lavoro è un tema delicatissimo per la nostra Regione, con migliaia di giovani costretti a partire a causa delle politiche fallimentari della Giunta, e l'ARPAL, che avrebbe dovuto essere la soluzione a tutti i mali, fino a questo momento si è rivelata un fallimento a causa dell'inerzia della Regione».
«È evidente la necessità di Emiliano - insistono i pentastellati nella loro nota -, ormai lasciato solo dai Consiglieri della sua maggioranza, di andare a raccattare voti ovunque, ma una alleanza cosí è un insulto per gli i pugliesi: come possono gli elettori di sinistra supportare un governo regionale che ha resuscitato e dato potere a personaggi come Stea, Di Cagno Abbrescia o Massimo Cassano? E al contempo come potrebbe un elettore di destra sostenere un uomo come Michele Emiliano che si è sempre definito il candidato del PD e con valori di sinistra? I pugliesi sono stanchi di essere presi in giro - concludono - e per fortuna il 2020 è alle porte».
Cassano ha solo chiesto di lasciarlo lavorare.
Non sono mancati però gli attacchi al Governatore Michele Emiliano da diversi settori delle opposizioni. Tra i più secchi ed ironici quello del giovinazzese Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana.
«Michele Emiliano - ha scritto su Facebook Bavaro - ha individuato con una nomina la soluzione a problemi fondamentali. I problemi non dei lavoratori e delle lavoratrici di Puglia ma quelli legati alla smania di spartire torte e tortine in nome di trasformismi e larghe e larghissime intese. Con la nomina di Massimo Cassano a Commissario straordinario dell'Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (ARPAL), Michele Emiliano ha superato se stesso, la realtà ha superato ogni nostra malsana immaginazione».
Durissima la nota stampa dei Consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle: «Quale personaggio più indicato in un ruolo simile se non quel Cassano, ex Sottosegretario al Lavoro che alla faccia di tutti i lavoratori, a partire da 55 anni, dopo soli 8 anni di contributi, riceverà un bel vitalizio di 5.618€ al mese (che si aggiunge alla "magra" liquidazione ricevuta nel 2015 dalla Regione Puglia, quindi dai cittadini, di appena 198.800€) - scrivono -? Quello del lavoro è un tema delicatissimo per la nostra Regione, con migliaia di giovani costretti a partire a causa delle politiche fallimentari della Giunta, e l'ARPAL, che avrebbe dovuto essere la soluzione a tutti i mali, fino a questo momento si è rivelata un fallimento a causa dell'inerzia della Regione».
«È evidente la necessità di Emiliano - insistono i pentastellati nella loro nota -, ormai lasciato solo dai Consiglieri della sua maggioranza, di andare a raccattare voti ovunque, ma una alleanza cosí è un insulto per gli i pugliesi: come possono gli elettori di sinistra supportare un governo regionale che ha resuscitato e dato potere a personaggi come Stea, Di Cagno Abbrescia o Massimo Cassano? E al contempo come potrebbe un elettore di destra sostenere un uomo come Michele Emiliano che si è sempre definito il candidato del PD e con valori di sinistra? I pugliesi sono stanchi di essere presi in giro - concludono - e per fortuna il 2020 è alle porte».