"Nomi e Cognomi" arriva al cinema
Da giovedì 14 maggio sarà nelle sale il primo lungometraggio della Draka girato a Giovinazzo
mercoledì 6 maggio 2015
23.58
È iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per l'arrivo nelle sale cinematografiche di "Nomi e cognomi", il primo lungometraggio di Sebastiano Rizzo, attore e regista televisivo e teatrale, girato nelle strade e nei palazzi della nostra città a fine 2013 e che farà la sua apparizione sul grande schermo giovedì 14 maggio.
Prodotta dalla giovinazzese Draka Production di Corrado Azzollini, la pellicola narra la storia di un giornalista (Domenico Riva, personaggio inventato per insegnare) di un piccolo paese del sud Italia che insegue ostinato la ricerca della verità, che racconta fino in fondo i fatti squarciando il clima di omertà e complicità che accompagna i fenomeni mafiosi. Enrico Lo Verso, che interpreta il protagonista principale, sostenuto da giovani e determinati collaboratori, deve però fare i conti con la politica, con le vittorie di un mondo corrotto, ma soprattutto con il desiderio di tranquillità di una moglie (Maria Grazia Cucinotta) e di una famiglia che non può seguire la sua pericolosa attività.
«L'esperienza di questo film bellissimo - ha detto Enrico Lo Verso durante la conferenza stampa di presentazione del film avvenuta ieri a Roma - è stata una specie di risarcimento per chi, semplicemente facendo il proprio mestiere, ha pagato un prezzo troppo alto. Con una storia così dovevamo essere puliti e chiari, evitare ogni caratterizzazione. Non è la prima volta che lavoro in un film sulla mafia, ma qui faccio il buono invece del cattivo. Fare il buono è più impegnativo che fare il cattivo. I cattivi sono più divertenti e sono sempre da soli. I buoni sono circondati da personaggi che soffrono con loro. I buoni hanno responsabilità, devono consegnare un testimone, che qui è il testimone della verità».
Anche se il personaggio di Domenico Riva non è esistito veramente, l'attore che lo interpreta aveva numerosi modelli a cui ispirarsi. E invece, nel suo giornalista che difende ad ogni costo la trasparenza e l'onestà non c'è nessun riferimento in particolare: «Non ho avuto bisogno di documentarmi. Sono storie che conosco, fatti di cronaca con cui siamo cresciuti. Leggo i giornali ogni giorno e sono anni che seguo i giornalisti che sono più a rischio. Ho assistito in silenzio alle dimostrazioni di crudeltà della mafia o di quanti hanno violentato l'informazione».
Nemmeno Maria Grazia Cucinotta, che in "Nomi e cognomi" è la moglie del personaggio di Enrico Lo Verso, ha dovuto studiare più di tanto per comprendere il contesto che il film racconta: «Chi come me viene dal sud conosce bene questa realtà. L'augurio è che cose del genere avvengano in futuro solo all'interno di una sceneggiatura. In questo film i cattivi restano cattivi e i buoni sono sempre buoni, solo che pagano la loro bontà con la vita. Spero che un domani i buoni possano rimanere buoni facendo trionfare la giustizia e non i cattivi. "Nomi e cognomi" contiene un messaggio importante».
Da produttrice che non sempre ha trovato di fronte a sé la strada spianata, la Cucinotta sa quanto sia importante sostenere un piccolo film come quello girato a Giovinazzo, e dice orgogliosa: «La Mafia non è solo quella che vedete nel film. In Italia la distribuzione è una mafia totale. Chi è indipendente incontra grandi difficoltà e deve pagare un prezzo altissimo, altrimenti non trova spazio». Nel cast, diretto dal regista Sebastiano Rizzo, volti noti come quelli di Antonio Stornaiolo, Marco Rossetti, Mingo De Pasquale, Dino Abbrescia, Totò Onnis, Ninni Bruschetta e Barbara Tabita, ma anche visi di nostri concittadini che hanno avuto l'opportunità di provare da vicino il mondo del cinema.
Ieri la conferenza stampa di presentazione a Roma, tra una settimana tutta Italia potrà ammirare scorci giovinazzesi che sono diventati splendida scenografia di una storia di coraggio e risveglio civile.
Prodotta dalla giovinazzese Draka Production di Corrado Azzollini, la pellicola narra la storia di un giornalista (Domenico Riva, personaggio inventato per insegnare) di un piccolo paese del sud Italia che insegue ostinato la ricerca della verità, che racconta fino in fondo i fatti squarciando il clima di omertà e complicità che accompagna i fenomeni mafiosi. Enrico Lo Verso, che interpreta il protagonista principale, sostenuto da giovani e determinati collaboratori, deve però fare i conti con la politica, con le vittorie di un mondo corrotto, ma soprattutto con il desiderio di tranquillità di una moglie (Maria Grazia Cucinotta) e di una famiglia che non può seguire la sua pericolosa attività.
«L'esperienza di questo film bellissimo - ha detto Enrico Lo Verso durante la conferenza stampa di presentazione del film avvenuta ieri a Roma - è stata una specie di risarcimento per chi, semplicemente facendo il proprio mestiere, ha pagato un prezzo troppo alto. Con una storia così dovevamo essere puliti e chiari, evitare ogni caratterizzazione. Non è la prima volta che lavoro in un film sulla mafia, ma qui faccio il buono invece del cattivo. Fare il buono è più impegnativo che fare il cattivo. I cattivi sono più divertenti e sono sempre da soli. I buoni sono circondati da personaggi che soffrono con loro. I buoni hanno responsabilità, devono consegnare un testimone, che qui è il testimone della verità».
Anche se il personaggio di Domenico Riva non è esistito veramente, l'attore che lo interpreta aveva numerosi modelli a cui ispirarsi. E invece, nel suo giornalista che difende ad ogni costo la trasparenza e l'onestà non c'è nessun riferimento in particolare: «Non ho avuto bisogno di documentarmi. Sono storie che conosco, fatti di cronaca con cui siamo cresciuti. Leggo i giornali ogni giorno e sono anni che seguo i giornalisti che sono più a rischio. Ho assistito in silenzio alle dimostrazioni di crudeltà della mafia o di quanti hanno violentato l'informazione».
Nemmeno Maria Grazia Cucinotta, che in "Nomi e cognomi" è la moglie del personaggio di Enrico Lo Verso, ha dovuto studiare più di tanto per comprendere il contesto che il film racconta: «Chi come me viene dal sud conosce bene questa realtà. L'augurio è che cose del genere avvengano in futuro solo all'interno di una sceneggiatura. In questo film i cattivi restano cattivi e i buoni sono sempre buoni, solo che pagano la loro bontà con la vita. Spero che un domani i buoni possano rimanere buoni facendo trionfare la giustizia e non i cattivi. "Nomi e cognomi" contiene un messaggio importante».
Da produttrice che non sempre ha trovato di fronte a sé la strada spianata, la Cucinotta sa quanto sia importante sostenere un piccolo film come quello girato a Giovinazzo, e dice orgogliosa: «La Mafia non è solo quella che vedete nel film. In Italia la distribuzione è una mafia totale. Chi è indipendente incontra grandi difficoltà e deve pagare un prezzo altissimo, altrimenti non trova spazio». Nel cast, diretto dal regista Sebastiano Rizzo, volti noti come quelli di Antonio Stornaiolo, Marco Rossetti, Mingo De Pasquale, Dino Abbrescia, Totò Onnis, Ninni Bruschetta e Barbara Tabita, ma anche visi di nostri concittadini che hanno avuto l'opportunità di provare da vicino il mondo del cinema.
Ieri la conferenza stampa di presentazione a Roma, tra una settimana tutta Italia potrà ammirare scorci giovinazzesi che sono diventati splendida scenografia di una storia di coraggio e risveglio civile.
"Nomi e cognomi", un film prodotto da Corrado Azzollini per Draka Production e diretto da Sebastiano Rizzo. Ecco il trailer ufficiale: clicca qui.