No Triv, due assemblee a Bari e Barletta
L'organizzazione a cura del Coordinamento "Terra di Bari"
martedì 18 agosto 2015
12.24
La battaglia contro le concessioni governative alle trivellazioni per la ricerca del petrolio in Adriatico sta iniziando a produrre i suoi effetti.
Tanti Consigli Comunali hanno approvato, infatti, sotto la spinta del coordinamento No Triv "Terra di Bari" un importante ordine del giorno, con cui si chiedeva al Governatore, Michele Emiliano, di opporsi alle politiche centrali in merito. Sotto la spinta del movimento e di alcuni partiti politici come Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle, anche la massima assise giovinazzese si era espressa contro queste concessioni, senza distinzione di colore alcuno.
«Dagli inizi di giugno 2015 - spiegano in una nota i No Triv - il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha sbloccato quattordici procedimenti inerenti la ricerca o l'estrazione di idrocarburi a mare. Ben nove di questi insistono sulle coste pugliesi, con grave rischio per la flora e la fauna marina, oltre che per tutte le attività economiche che vivono sul o del mare.
Riteniamo inestimabile - prosegue la nota - il valore culturale dei nostri mari e non accettiamo di barattare il nostro ambiente per scelte di sviluppo senza presente e senza futuro. Rivendichiamo il diritto delle popolazioni di scegliere quale debba essere il modello di sviluppo compatibile con il territorio che quotidianamente vivono. Per questi motivi - scrivono - negli ultimi due mesi abbiamo organizzato assemblee, partecipato ad eventi culturali e manifestazioni pubbliche per informare e sensibilizzare i cittadini pugliesi sui rischi legati alle trivellazioni in mare e in terra.
Molte sono state le adesioni al nostro appello di bloccare i procedimenti in corso, tra cui quella di Caparezza, che durante il concerto del 31 luglio a Santeramo in Colle ha espresso dal palco il suo forte sostegno, abbracciando lo spirito con cui vengono portate avanti le lotte dai movimenti. Ringraziamo anche Paola Turci, che dopo il concerto di Spinazzola del 14 agosto ha dimostrato la sua sensibilità nei confronti del territorio ascoltando il nostro appello e supportandoci con affetto».
A queste voci celebri se ne sono unite altre, anche a Giovinazzo, durante la Regata dei Gonfaloni del 2 agosto scorso, quando dal palco della manifestazione di voga è stato ribadito il no unanime italiano e croato alle ricerche petrolifere, grazie alla presenza in cala Porto del Consigliere Comunale Francesco Cervone e di suoi omologhi di Dubrovnik.
Nella missiva inviataci i No Triv si danno appuntamento questo pomeriggio, alle ore 18.00, in piazza Ferrarese a Bari ed il 26 agosto in piazza Caduti a Barletta, alle ore 19.30, in cui verranno affrontate proposte operative in vista di un importante raduno previsto per il 18 settembre, presso la Fiera del Levante, data in cui sarà convocata la Conferenza delle Regioni del Sud sul tema delle trivellazioni in prosecuzione dell'incontro di Termoli del 24 luglio.
I No Triv "Terra di Bari" sperano in una posizione più forte del Presidente regionale, Michele Emiliano, il quale, a loro avviso, dovrebbe promuovere «un atto, ormai indifferibile, per una consultazione referendaria avverso l'art. 35 del Decreto Sviluppo approvato nel 2012 dal Governo Monti».
«Speriamo col nostro lavoro - chiosano - di continuare a tenere alta l'attenzione pubblica nei confronti dei temi ambientali e della sostenibilità della gestione delle risorse in modo che altri comuni possano fare pressioni concrete sulla Regione e sul Governo, come già avvenuto con le deliberazioni di Consiglio Comunale proposte dalla Rete Regionale No Petrolio, costituitasi il 28 giugno a Monopoli, ed approvate sotto la nostra continua sollecitazione nei comuni di Giovinazzo, Molfetta e Barletta, seppur con qualche modifica rispetto al testo proposto».
Il mare Adriatico è una preziosa risorsa per il turismo, come i dati eccellenti di questa estate dimostrano. La lotta dei No Triv parte da questo ineludibile principio: è un mare a cui si legano le nostre radici ed è fonte di reddito per tanti senza bisogno di ricercarvi petrolio. Difendere il suo ecosistema, senza bandiere politiche, è il minimo che si possa fare.
Tanti Consigli Comunali hanno approvato, infatti, sotto la spinta del coordinamento No Triv "Terra di Bari" un importante ordine del giorno, con cui si chiedeva al Governatore, Michele Emiliano, di opporsi alle politiche centrali in merito. Sotto la spinta del movimento e di alcuni partiti politici come Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle, anche la massima assise giovinazzese si era espressa contro queste concessioni, senza distinzione di colore alcuno.
«Dagli inizi di giugno 2015 - spiegano in una nota i No Triv - il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha sbloccato quattordici procedimenti inerenti la ricerca o l'estrazione di idrocarburi a mare. Ben nove di questi insistono sulle coste pugliesi, con grave rischio per la flora e la fauna marina, oltre che per tutte le attività economiche che vivono sul o del mare.
Riteniamo inestimabile - prosegue la nota - il valore culturale dei nostri mari e non accettiamo di barattare il nostro ambiente per scelte di sviluppo senza presente e senza futuro. Rivendichiamo il diritto delle popolazioni di scegliere quale debba essere il modello di sviluppo compatibile con il territorio che quotidianamente vivono. Per questi motivi - scrivono - negli ultimi due mesi abbiamo organizzato assemblee, partecipato ad eventi culturali e manifestazioni pubbliche per informare e sensibilizzare i cittadini pugliesi sui rischi legati alle trivellazioni in mare e in terra.
Molte sono state le adesioni al nostro appello di bloccare i procedimenti in corso, tra cui quella di Caparezza, che durante il concerto del 31 luglio a Santeramo in Colle ha espresso dal palco il suo forte sostegno, abbracciando lo spirito con cui vengono portate avanti le lotte dai movimenti. Ringraziamo anche Paola Turci, che dopo il concerto di Spinazzola del 14 agosto ha dimostrato la sua sensibilità nei confronti del territorio ascoltando il nostro appello e supportandoci con affetto».
A queste voci celebri se ne sono unite altre, anche a Giovinazzo, durante la Regata dei Gonfaloni del 2 agosto scorso, quando dal palco della manifestazione di voga è stato ribadito il no unanime italiano e croato alle ricerche petrolifere, grazie alla presenza in cala Porto del Consigliere Comunale Francesco Cervone e di suoi omologhi di Dubrovnik.
Nella missiva inviataci i No Triv si danno appuntamento questo pomeriggio, alle ore 18.00, in piazza Ferrarese a Bari ed il 26 agosto in piazza Caduti a Barletta, alle ore 19.30, in cui verranno affrontate proposte operative in vista di un importante raduno previsto per il 18 settembre, presso la Fiera del Levante, data in cui sarà convocata la Conferenza delle Regioni del Sud sul tema delle trivellazioni in prosecuzione dell'incontro di Termoli del 24 luglio.
I No Triv "Terra di Bari" sperano in una posizione più forte del Presidente regionale, Michele Emiliano, il quale, a loro avviso, dovrebbe promuovere «un atto, ormai indifferibile, per una consultazione referendaria avverso l'art. 35 del Decreto Sviluppo approvato nel 2012 dal Governo Monti».
«Speriamo col nostro lavoro - chiosano - di continuare a tenere alta l'attenzione pubblica nei confronti dei temi ambientali e della sostenibilità della gestione delle risorse in modo che altri comuni possano fare pressioni concrete sulla Regione e sul Governo, come già avvenuto con le deliberazioni di Consiglio Comunale proposte dalla Rete Regionale No Petrolio, costituitasi il 28 giugno a Monopoli, ed approvate sotto la nostra continua sollecitazione nei comuni di Giovinazzo, Molfetta e Barletta, seppur con qualche modifica rispetto al testo proposto».
Il mare Adriatico è una preziosa risorsa per il turismo, come i dati eccellenti di questa estate dimostrano. La lotta dei No Triv parte da questo ineludibile principio: è un mare a cui si legano le nostre radici ed è fonte di reddito per tanti senza bisogno di ricercarvi petrolio. Difendere il suo ecosistema, senza bandiere politiche, è il minimo che si possa fare.