Nicola De Matteo protagonista a "Il Libro Possibile" di Polignano a Mare
Ieri sera ha presentato il suo "Il morso della murena"
venerdì 6 luglio 2018
07.00
Da diciassette anni "Il Libro Possibile" è la rassegna letteraria più importante della Puglia insieme a "Libri nel Borgo Antico". E la kermesse polignanese ha visto ieri sera tra i protagonisti Nicola De Matteo, palesino di formazione giovinazzese, Consigliere del V Municipio barese, delegato metropolitano all'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo, ma soprattutto poeta.
L'ideatore della Notte Bianca della Poesia, andata in scena il 23 giugno scorso nella cornice dell'ex convento domenicano, ha presentato "Il morso della murena" (Falvision Editore), ultimo suo libro di poesie. A moderare l'incontro c'era il direttore di daBitonto.com, Mario Sicolo, e le letture sono state affidate all'eccellente Nicola Accettura.
L'accattivante e raccolta cornice di vico Porto Raguseo ha fatto da scenografia perfetta al dialogo a tre voci che ha attraversato non solo la produzione in senso stretto di De Matteo, ma ne ha analizzato origine, tormenti, finalità. Lo sguardo di Sicolo e dell'autore si è quindi volto al λόγος (logos), alla scelta, alla volontà di raccontare la realtà attraverso il filtro del cuore, della passione, non disdegnando affatto di guardare indietro, ai ricordi, agli amori passati, ma anche ai silenzi mesti.
De Matteo ha svelato il particolare del suo buen retiro, un luogo ameno in Lucania dove riannoda i fili dei suoi pensieri sparsi, spesso scritti su singoli fogli di carta, per farne poesia moderna, dal verso talvolta lungo, ma efficace.
Come ha ben osservato nella prefazione al suo libro Daniele Maria Pegorari, Nicola De Matteo gioca su tre fronti: quello della descrizione della realtà, della quotidianità filtrata attraverso uno sguardo non banale; il secondo legato all'ascolto, al silenzio, all'assenza, al nulla che può essere oggetto di studio poetico, mentre il terzo è un continuo cassetto che si riapre, da cui affiorano amori, sensazioni, emozioni "calde" e vive, che l'autore riesce a mettere nero su bianco.
"Il morso della murena" è una piacevole scoperta per chi conosce De Matteo solo come politico pragmatico, esperto, sebbene innamorato della cultura. La poesia è la sua parte forse migliore, il suo guardare al mondo da una prospettiva sconosciuta ai più, dotato com'è di una sensibilità notevolissima, esaltata da questa sua ultima fatica.
Mentre la sera ha reso bellissimi i vicoli polignanesi ed in piazza Moro si sono susseguiti gli interventi dei "big" del giornalismo, della politica e dell'imprenditoria italiana, in vico Porto Raguseo, Sicolo, De Matteo ed Accettura hanno riportato l'attento pubblico della rassegna all'essenza della manifestazione sempre più glamour: leggere un libro, assaporarne con lentezza i contenuti, farli propri per custodirne il messaggio per sempre.
L'ideatore della Notte Bianca della Poesia, andata in scena il 23 giugno scorso nella cornice dell'ex convento domenicano, ha presentato "Il morso della murena" (Falvision Editore), ultimo suo libro di poesie. A moderare l'incontro c'era il direttore di daBitonto.com, Mario Sicolo, e le letture sono state affidate all'eccellente Nicola Accettura.
L'accattivante e raccolta cornice di vico Porto Raguseo ha fatto da scenografia perfetta al dialogo a tre voci che ha attraversato non solo la produzione in senso stretto di De Matteo, ma ne ha analizzato origine, tormenti, finalità. Lo sguardo di Sicolo e dell'autore si è quindi volto al λόγος (logos), alla scelta, alla volontà di raccontare la realtà attraverso il filtro del cuore, della passione, non disdegnando affatto di guardare indietro, ai ricordi, agli amori passati, ma anche ai silenzi mesti.
De Matteo ha svelato il particolare del suo buen retiro, un luogo ameno in Lucania dove riannoda i fili dei suoi pensieri sparsi, spesso scritti su singoli fogli di carta, per farne poesia moderna, dal verso talvolta lungo, ma efficace.
Come ha ben osservato nella prefazione al suo libro Daniele Maria Pegorari, Nicola De Matteo gioca su tre fronti: quello della descrizione della realtà, della quotidianità filtrata attraverso uno sguardo non banale; il secondo legato all'ascolto, al silenzio, all'assenza, al nulla che può essere oggetto di studio poetico, mentre il terzo è un continuo cassetto che si riapre, da cui affiorano amori, sensazioni, emozioni "calde" e vive, che l'autore riesce a mettere nero su bianco.
"Il morso della murena" è una piacevole scoperta per chi conosce De Matteo solo come politico pragmatico, esperto, sebbene innamorato della cultura. La poesia è la sua parte forse migliore, il suo guardare al mondo da una prospettiva sconosciuta ai più, dotato com'è di una sensibilità notevolissima, esaltata da questa sua ultima fatica.
Mentre la sera ha reso bellissimi i vicoli polignanesi ed in piazza Moro si sono susseguiti gli interventi dei "big" del giornalismo, della politica e dell'imprenditoria italiana, in vico Porto Raguseo, Sicolo, De Matteo ed Accettura hanno riportato l'attento pubblico della rassegna all'essenza della manifestazione sempre più glamour: leggere un libro, assaporarne con lentezza i contenuti, farli propri per custodirne il messaggio per sempre.