Nicola Bonvino nominato Cavaliere della Repubblica
63 anni, luogotenente dell'Arma in pensione, è stato insignito del riconoscimento dal prefetto Antonia Bellomo
venerdì 9 dicembre 2022
8.16
63 anni, 19 dei quali passati al Reparto Operativo dell'Arma di Bari. Anni, quelli a cavallo del 2000, che mettono i brividi, passati dal luogotenente Nicola Bonvino, da 5 anni in pensione, fra gli omicidi di malavita che hanno insanguinato la città. Martedì, per lui, è giunto l'ambito riconoscimento di Cavaliere della Repubblica.
Lunedì sera, infatti, nel mazzo dei 31 cittadini che sono stati premiati, in Prefettura a Bari, alla presenza del prefetto Antonia Bellomo e delle varie autorità civili e militari, c'era pure il 63enne accompagnato dal primo cittadino Michele Sollecito e dall'assessore Alfonso Arbore. L'amore per la Benemerita, il fiuto investigativo, l'abnegazione per il lavoro e un caso di cronaca avvenuto nel 1992: sono questi gli ingredienti che hanno permesso di ricevere l'onorificenza dell'Ordine al Merito.
Originario di Giovinazzo, arruolatosi nell'Arma nel 1981, è stato destinato dapprima alla Legione Carabinieri di Bologna e successivamente a quella di Chieti. Nel 1990 l'approdo a Bari dove ha prestato servizio presso la Stazione di Bari Principale. Nel 1996, con il grado di maresciallo, ha varcato per la prima volta l'ingresso del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo - sezione Omicidi e Criminalità Organizzata -, partecipando a numerose attività investigative di polizia giudiziaria.
Era la Bari in cui i clan, dal traffico di sostanze stupefacenti alle estorsioni per arrivare agli omicidi di malavita, erano associazioni a delinquere e la loro guerra un attacco alla città. Bonvino, nella caserma di via Tanzi, ci è rimasto sino al 2015, per ben 19 lunghi anni, raggiungendo ottimi risultati, ricevendo numerosi encomi semplici, solenni e persino una lettera di compiacimento stilata dall'allora comandante dell'Arma dei Carabinieri, il generale di corpo d'armata Leonardo Gallitelli.
Infine, sino al 2017, ha svolto l'ultimo periodo di servizio al Nucleo Tribunali di Bari. Nel suo curriculum anche un episodio di cronaca avvenuto il 25 maggio 1992 quando «nel suo paese d'origine, in abiti civili in quanto libero dal servizio - si legge nella nota ufficiale -, dopo un movimentato inseguimento di un bandito, che poco prima aveva accoltellato un anziano a scopo di rapina, lo raggiunse in mare, arrestando il pregiudicato». Un grande gesto premiato da un encomio solenne.
Un eroico sacrificio che non passò inosservato: due anni dopo, a Roma, Bonvino ricevette un attestato di benemerenza al valor civile rilasciato dal ministro della Difesa, Cesare Previti. Fra i titoli appuntati al petto, ora è arrivato anche il riconoscimento di Cavaliere per essersi contraddistinto nell'opera di servizio allo Stato.
Lunedì sera, infatti, nel mazzo dei 31 cittadini che sono stati premiati, in Prefettura a Bari, alla presenza del prefetto Antonia Bellomo e delle varie autorità civili e militari, c'era pure il 63enne accompagnato dal primo cittadino Michele Sollecito e dall'assessore Alfonso Arbore. L'amore per la Benemerita, il fiuto investigativo, l'abnegazione per il lavoro e un caso di cronaca avvenuto nel 1992: sono questi gli ingredienti che hanno permesso di ricevere l'onorificenza dell'Ordine al Merito.
Originario di Giovinazzo, arruolatosi nell'Arma nel 1981, è stato destinato dapprima alla Legione Carabinieri di Bologna e successivamente a quella di Chieti. Nel 1990 l'approdo a Bari dove ha prestato servizio presso la Stazione di Bari Principale. Nel 1996, con il grado di maresciallo, ha varcato per la prima volta l'ingresso del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo - sezione Omicidi e Criminalità Organizzata -, partecipando a numerose attività investigative di polizia giudiziaria.
Era la Bari in cui i clan, dal traffico di sostanze stupefacenti alle estorsioni per arrivare agli omicidi di malavita, erano associazioni a delinquere e la loro guerra un attacco alla città. Bonvino, nella caserma di via Tanzi, ci è rimasto sino al 2015, per ben 19 lunghi anni, raggiungendo ottimi risultati, ricevendo numerosi encomi semplici, solenni e persino una lettera di compiacimento stilata dall'allora comandante dell'Arma dei Carabinieri, il generale di corpo d'armata Leonardo Gallitelli.
Infine, sino al 2017, ha svolto l'ultimo periodo di servizio al Nucleo Tribunali di Bari. Nel suo curriculum anche un episodio di cronaca avvenuto il 25 maggio 1992 quando «nel suo paese d'origine, in abiti civili in quanto libero dal servizio - si legge nella nota ufficiale -, dopo un movimentato inseguimento di un bandito, che poco prima aveva accoltellato un anziano a scopo di rapina, lo raggiunse in mare, arrestando il pregiudicato». Un grande gesto premiato da un encomio solenne.
Un eroico sacrificio che non passò inosservato: due anni dopo, a Roma, Bonvino ricevette un attestato di benemerenza al valor civile rilasciato dal ministro della Difesa, Cesare Previti. Fra i titoli appuntati al petto, ora è arrivato anche il riconoscimento di Cavaliere per essersi contraddistinto nell'opera di servizio allo Stato.