Nico Bavaro ricorda Alessandro Leogrande

Il Segretario regionale di Sinistra Italiana: «Lui uno sguardo lucido sui disastri del mondo»

martedì 28 novembre 2017 05.30
A cura di Gianluca Battista
Un soffio di vento lo ha portato via troppo presto. Alessandro Leogrande, 40enne scrittore e giornalista tarantino di grande spessore, non c'è più. Si è spento all'improvviso e nella giornata di ieri ne ha dato l'annuncio suo padre, Stefano.
Il suo impegno in favore degli ultimi, che ha svelato alcune nefandezze in giro per il pianeta, non ha lasciato indifferente il mondo dell'informazione (c'è anche una nota diffusa dall'Ordine dei Giornalisti) e quello della politica.

Lo ha ricordato in un post apparso sulla sua pagina Facebook, tra gli altri, anche il Segretario regionale di Sinistra Italiana, il giovinazzese Nico Bavaro: «Sguardo lucido sui disastri del mondo - ha scritto ricordando Leogrande -. Un faro impietoso sui meccanismi di disuguaglianza. Mai sguaiato, mai sopra le righe. Sempre dalla parte degli ultimi.
L'ultima volta ci siamo incontrati qualche mese fa, a Roma. Un caffè, 20 minuti di chiacchierata sulla Puglia, su Taranto, sull'Italia. A 40 anni - ha chiosato triste Bavaro - se ne è andato Alessandro Leogrande, figlio di Taranto, figlio di Puglia. Intellettuale e sensibile come pochi. Dolore acuto».

Tarantino, quindi, ma romano d'adozione, Leogrande è stato al fianco di Goffredo Fofi grazie alla sua vicedirezione de "Lo Straniero", ma forse è ricordato da molti per essere stato una delle voci di Radio3. Il suo "Le male vite" (L'Ancora del Mediterraneo), nel 2003, quando era giovanissimo, gli è valso il "Premio Onofri". Il suo capolavoro d'impegno sociale e di scrittura, però, resta forse "Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud", edito da Mondadori, che tanta eco ha avuto soprattutto nella nostra regione.