Nasce il nuovo Centro Antiviolenza
Avrà sede nell'IVE con ingresso da via Marconi. Antonia Pansini: «Istituito un servizio di massima importanza»
venerdì 19 maggio 2017
05.00
Nasce a Giovinazzo il Centro Antiviolenza d'Ambito "RiscoprirSi...", un unicum con quello di Molfetta, presentato il 16 maggio scorso, che intende supportare le donne, ma anche i bambini e gli uomini vittime di violenza fisica e psicologica. La presentazione si è svolta ieri sera all'interno della Sala Marano presso l'Istituto Vittorio Emanuele II.
Il Centro prende il via grazie al Piano Sociale di zona e ad un finanziamento (17.000 + 40.000 euro) intercettato dagli Assessorati alle Pari Opportunità dei due comuni. A Giovinazzo, anima e mente è stata l'Assessore al ramo, Antonia Pansini. Per lei, che ha profuso parecchie energie in questo impegno, «si tratta di un servizio di massima importanza», che potrà finalmente affrontare in maniera capillare fenomeni che riguardano anche la comunità giovinazzese.
La Pansini ha anche ricordato la collaborazione ricevuta dall'allora Sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, e l'impegno sinergico profuso dai due Enti per portare a casa un risultato eccellente.
In questo progetto, ha poi precisato l'Assessore, sono coinvolte anche le forze dell'ordine, a partire dai Carabinieri, passando per l'Associazione Nazionale Polizia di Stato, giungendo fino al Corpo di Polizia Municipale e ad una serie di istituzioni, tra cui la Regione Puglia e l'ASL Bari, fondamentali per l'apporto costante fornito in questo percorso comune alle due città.
Il Centro Antiviolenza di Giovinazzo "RiscoprirsSi..." avrà il suo ingresso nell'IVE da via Marconi, dove ha sede la Fratres. I locali sono stati affidati dalla Città Metropolitana a titolo gratuito e colmeranno quella che sia il Sindaco, Tommaso Depalma, sia il Vicesindaco ed Assessore ai Servizi Sociali, Michele Sollecito, hanno definito «una grave lacuna» sul nostro territorio.
Partner preziosissimi saranno le associazioni Pandora di Molfetta ed Artemis di Giovinazzo, fondamentali per portare avanti un impegno di tale portata.
La fondatrice del Centro ad Andria, Antonella Marzano, ha spiegato che "RiscoprirSi..." nasce 10 anni fa ed è composto da un equipe di 12 persone, tra sociologi, assistenti sociali, psicologi ed avvocati ed intende dare completa assistenza a chi vi si rivolge. Il passaggio fondamentale è quello della presa di coscienza della violenza, spesso negata anche davanti all'evidenza. Violenza che può essere anche psicologica e che può completamente annichilire l'individuo che la subisce.
Il secondo step del percorso sta nel reinserimento della persona nel mondo lavorativo, fondamentale per una autonomia completa (soprattutto se si tratta di una donna) ed un conseguente "affrancamento" dal ricatto economico di chi usa violenza.
La presentazione della Sala Marano ha visto anche la partecipazione della Presidentessa del CAV, Patrizia Lomuscio, che già si era detta orgogliosa di questo risultato, e di Maria Antonietta Lezzi, assistente sociale, un pezzo importantissimo di questa battaglia.
Con loro anche il Delegato all'IVE, Nicola De Matteo, fiero di aver dato un contributo alla causa con i locali concessi ed il quale ha giustamente acceso i riflettori sulle "altre" violenze, quelle a danno dei bambini all'interno della coppia, quelle legate al bullismo ed al cyberbullismo ed infine anche quella di alcuni uomini vessati dall'altro sesso. Casi rari, ma che ci sono eccome.
La serata è stata chiusa da una frizzante performance dell'attrice Daniela Baldassarra, che con ironia ha cercato di mettere in risalto le contrapposizioni tra uomo e donna, riuscendo però a svelare quanto sia importante la comunicazione tra i due generi per portare ad una autentica «cultura dell'ascolto e quindi della reciproca comprensione». Il primo fondamentale antidoto verso l'egoismo, anticamera della violenza.
Il Centro prende il via grazie al Piano Sociale di zona e ad un finanziamento (17.000 + 40.000 euro) intercettato dagli Assessorati alle Pari Opportunità dei due comuni. A Giovinazzo, anima e mente è stata l'Assessore al ramo, Antonia Pansini. Per lei, che ha profuso parecchie energie in questo impegno, «si tratta di un servizio di massima importanza», che potrà finalmente affrontare in maniera capillare fenomeni che riguardano anche la comunità giovinazzese.
La Pansini ha anche ricordato la collaborazione ricevuta dall'allora Sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, e l'impegno sinergico profuso dai due Enti per portare a casa un risultato eccellente.
In questo progetto, ha poi precisato l'Assessore, sono coinvolte anche le forze dell'ordine, a partire dai Carabinieri, passando per l'Associazione Nazionale Polizia di Stato, giungendo fino al Corpo di Polizia Municipale e ad una serie di istituzioni, tra cui la Regione Puglia e l'ASL Bari, fondamentali per l'apporto costante fornito in questo percorso comune alle due città.
Il Centro Antiviolenza di Giovinazzo "RiscoprirsSi..." avrà il suo ingresso nell'IVE da via Marconi, dove ha sede la Fratres. I locali sono stati affidati dalla Città Metropolitana a titolo gratuito e colmeranno quella che sia il Sindaco, Tommaso Depalma, sia il Vicesindaco ed Assessore ai Servizi Sociali, Michele Sollecito, hanno definito «una grave lacuna» sul nostro territorio.
Partner preziosissimi saranno le associazioni Pandora di Molfetta ed Artemis di Giovinazzo, fondamentali per portare avanti un impegno di tale portata.
La fondatrice del Centro ad Andria, Antonella Marzano, ha spiegato che "RiscoprirSi..." nasce 10 anni fa ed è composto da un equipe di 12 persone, tra sociologi, assistenti sociali, psicologi ed avvocati ed intende dare completa assistenza a chi vi si rivolge. Il passaggio fondamentale è quello della presa di coscienza della violenza, spesso negata anche davanti all'evidenza. Violenza che può essere anche psicologica e che può completamente annichilire l'individuo che la subisce.
Il secondo step del percorso sta nel reinserimento della persona nel mondo lavorativo, fondamentale per una autonomia completa (soprattutto se si tratta di una donna) ed un conseguente "affrancamento" dal ricatto economico di chi usa violenza.
La presentazione della Sala Marano ha visto anche la partecipazione della Presidentessa del CAV, Patrizia Lomuscio, che già si era detta orgogliosa di questo risultato, e di Maria Antonietta Lezzi, assistente sociale, un pezzo importantissimo di questa battaglia.
Con loro anche il Delegato all'IVE, Nicola De Matteo, fiero di aver dato un contributo alla causa con i locali concessi ed il quale ha giustamente acceso i riflettori sulle "altre" violenze, quelle a danno dei bambini all'interno della coppia, quelle legate al bullismo ed al cyberbullismo ed infine anche quella di alcuni uomini vessati dall'altro sesso. Casi rari, ma che ci sono eccome.
La serata è stata chiusa da una frizzante performance dell'attrice Daniela Baldassarra, che con ironia ha cercato di mettere in risalto le contrapposizioni tra uomo e donna, riuscendo però a svelare quanto sia importante la comunicazione tra i due generi per portare ad una autentica «cultura dell'ascolto e quindi della reciproca comprensione». Il primo fondamentale antidoto verso l'egoismo, anticamera della violenza.