È morto Angelo Beltempo. L'hockey piange uno dei più grandi di sempre
L'ex atleta e tecnico è deceduto a 59 anni. I funerali domani a Ceglie del Campo
venerdì 7 luglio 2017
13.45
Angelo Beltempo non c'è più. Uno dei protagonisti della scalata dell'AFP Giovinazzo alla serie A1 dai primi anni '70 (si rivelò un giocatore versatile, adattandosi a posizioni sia di attaccante sia di difensore, nda) è morto a causa di un male incurabile. Aveva 59 anni.
Fu il primo giocatore giovinazzese (iniziò a giocare ad hockey su pista giovanissimo, all'età di 16 anni, e nel giro di pochi mesi arrivarono già i primi successi, nda) a tentare l'avventura nel mondo del professionismo, nel Lodi, ma Novara, Viareggio, Seregno e Castiglione della Pescaia furono le altre piazze importanti che segnarono la sua carriera.
Con la maglia dell'Hockey Novara ottenne la convocazione nella Nazionale Juniores per poi collezionare numerose presenze con la Nazionale italiana di hockey su pista. Con la maglia azzurra ha vinto la Coppa Nazioni nel 1982 a Montreaux, in Svizzera, e, sempre nel 1982, ha disputato i Campionati del Mondo di Barcelos, in Portogallo.
Nel suo palmares ci sono anche 4 promozioni in serie A1, un grande slam a Molfetta con promozione in A1 e vittorie dei campionati italiani Primavera e Juniores e 15 titoli italiani, tra cui spicca una Coppa Italia ottenuta da giovanissimo con il Lodi proprio contro la squadra della sua città, il Giovinazzo. Ha giocato, in modo discontinuo, fino a oltre 50 anni.
Tanti i successi anche sulle panchine del Matera, dell'Hockey Club Molfetta, dell'ormai defunto Hockey Club Giovinazzo, dove ha vinto un titolo italiano con la categoria Juniores dopo un digiuno di 12 anni, del Matera e, per ultimo, delle categorie under 17, under 20 e serie B della rifondata AFP Giovinazzo. L'hockey italiano, dunque, piange un grande protagonista in pista e fuori.
Mai banale, condottiero di mille battaglie, un allenatore che ha plasmato uomini ed eroi, nato per stupire divertendosi su una panchina, magari quella di una formazione giovanile. Perché, come ha affermato in un'intervista rilasciata nel 2011 ad un sito web di Matera, «i successi ottenuti con gli atleti più giovani valgono molto di più di quelli che si raggiungono con le squadre maggiori».
I funerali di Angelo Beltempo, che nella sua carrieta ha avuto anche il piacere di confrontarsi con il Pelè dell'hockey su pista, Josè Antonio Pereria Livramento, si terranno domani pomeriggio alle ore 16.00 nella Cattedrale di Ceglie del Campo.
Fu il primo giocatore giovinazzese (iniziò a giocare ad hockey su pista giovanissimo, all'età di 16 anni, e nel giro di pochi mesi arrivarono già i primi successi, nda) a tentare l'avventura nel mondo del professionismo, nel Lodi, ma Novara, Viareggio, Seregno e Castiglione della Pescaia furono le altre piazze importanti che segnarono la sua carriera.
Con la maglia dell'Hockey Novara ottenne la convocazione nella Nazionale Juniores per poi collezionare numerose presenze con la Nazionale italiana di hockey su pista. Con la maglia azzurra ha vinto la Coppa Nazioni nel 1982 a Montreaux, in Svizzera, e, sempre nel 1982, ha disputato i Campionati del Mondo di Barcelos, in Portogallo.
Nel suo palmares ci sono anche 4 promozioni in serie A1, un grande slam a Molfetta con promozione in A1 e vittorie dei campionati italiani Primavera e Juniores e 15 titoli italiani, tra cui spicca una Coppa Italia ottenuta da giovanissimo con il Lodi proprio contro la squadra della sua città, il Giovinazzo. Ha giocato, in modo discontinuo, fino a oltre 50 anni.
Tanti i successi anche sulle panchine del Matera, dell'Hockey Club Molfetta, dell'ormai defunto Hockey Club Giovinazzo, dove ha vinto un titolo italiano con la categoria Juniores dopo un digiuno di 12 anni, del Matera e, per ultimo, delle categorie under 17, under 20 e serie B della rifondata AFP Giovinazzo. L'hockey italiano, dunque, piange un grande protagonista in pista e fuori.
Mai banale, condottiero di mille battaglie, un allenatore che ha plasmato uomini ed eroi, nato per stupire divertendosi su una panchina, magari quella di una formazione giovanile. Perché, come ha affermato in un'intervista rilasciata nel 2011 ad un sito web di Matera, «i successi ottenuti con gli atleti più giovani valgono molto di più di quelli che si raggiungono con le squadre maggiori».
I funerali di Angelo Beltempo, che nella sua carrieta ha avuto anche il piacere di confrontarsi con il Pelè dell'hockey su pista, Josè Antonio Pereria Livramento, si terranno domani pomeriggio alle ore 16.00 nella Cattedrale di Ceglie del Campo.