Mons. Cornacchia: «Noi a scuola dai defunti che ci invitano ad aprire gli occhi sul presente»
Tutte le FOTO della commemorazione dei morti a Giovinazzo
domenica 3 novembre 2019
La commemorazione dei defunti si è rivelato essere, ancora una volta, un momento collettivo per una approfondita riflessione sul senso della vita, su ciò che ci aspetta dopo di essa e sull'eredità di chi ci ha preceduto.
Ieri, 2 novembre, il Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, ha officiato nel pomeriggio la Santa Messa nel cimitero comunale, ennesima tappa della sua Visita pastorale alle quattro città.
Un corteo, con le più alte istituzioni civili e militari, accompagnato dal gonfalone della Città di Giovinazzo, dai rappresentanti del Corpo di Polizia Locale, dell'ANMI, dell'ANC e dell'Associazione Aeronautica Militare si era mosso da Palazzo di Città alle 15.00 sino a raggiungere la necropoli per deporre una corona d'alloro per i caduti alla presenza del monsignore. Poi il momento spirituale più alto, con la celebrazione eucaristica per i defunti alle 15.30, a cui è andato il profondo pensiero del Vescovo.
«Siamo qui - ha detto Mons. Cornacchia durante l'omelia- a scuola dai defunti che ci invitano ad aprire gli occhi sul presente che viviamo, sulle sue brutture. Ci invitano ad aprire gli occhi ed il cuore a chi a bisogno ed al Signore, poiché nulla di terreno ci porteremo dopo la morta. Ora è il momento di agire».
Il prelato ha poi evidenziato come il vero suffragio sia chiedere: «"Caro defunto, mi impegno a continuare le tue opere di bene e a evitare il male", proprio perché i defunti ci insegnano, attraverso la loro esperienza di vita, cosa fare, in quale direzione andare e cosa invece evitare nei nostri comportamenti».
Monsignor Cornacchia ha anche ribadito come il 2 novembre sia una ricorrenza che invita tutti a riflettere sul mistero della morte e per non dimenticare i nostri cari. «Anziché chiedere più anni alla vita, chiediamo più vita agli anni», ha quindi concluso.
Nella nostra galleria fotografica i diversi momenti della commemorazione dei morti.
Ieri, 2 novembre, il Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, ha officiato nel pomeriggio la Santa Messa nel cimitero comunale, ennesima tappa della sua Visita pastorale alle quattro città.
Un corteo, con le più alte istituzioni civili e militari, accompagnato dal gonfalone della Città di Giovinazzo, dai rappresentanti del Corpo di Polizia Locale, dell'ANMI, dell'ANC e dell'Associazione Aeronautica Militare si era mosso da Palazzo di Città alle 15.00 sino a raggiungere la necropoli per deporre una corona d'alloro per i caduti alla presenza del monsignore. Poi il momento spirituale più alto, con la celebrazione eucaristica per i defunti alle 15.30, a cui è andato il profondo pensiero del Vescovo.
«Siamo qui - ha detto Mons. Cornacchia durante l'omelia- a scuola dai defunti che ci invitano ad aprire gli occhi sul presente che viviamo, sulle sue brutture. Ci invitano ad aprire gli occhi ed il cuore a chi a bisogno ed al Signore, poiché nulla di terreno ci porteremo dopo la morta. Ora è il momento di agire».
Il prelato ha poi evidenziato come il vero suffragio sia chiedere: «"Caro defunto, mi impegno a continuare le tue opere di bene e a evitare il male", proprio perché i defunti ci insegnano, attraverso la loro esperienza di vita, cosa fare, in quale direzione andare e cosa invece evitare nei nostri comportamenti».
Monsignor Cornacchia ha anche ribadito come il 2 novembre sia una ricorrenza che invita tutti a riflettere sul mistero della morte e per non dimenticare i nostri cari. «Anziché chiedere più anni alla vita, chiediamo più vita agli anni», ha quindi concluso.
Nella nostra galleria fotografica i diversi momenti della commemorazione dei morti.