«Miserie di Palazzo»
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Isidoro Davide Mortellaro
mercoledì 19 agosto 2015
10.13
Riceviamo e pubblichiamo una missiva del professor Isidoro Davide Mortellaro, docente universitario e uomo di riferimento, ancora oggi, per una intera area politica giovinazzese. Questa volta la lettera è una sorta di sfogo e di interrogativo posto alla maggioranza a Palazzo di Città, con riferimento alla mancata pubblicazione della situazione patrimoniale di un Consigliere comunale.
«E basta! Siamo al colmo. Giovinazzo è spremuta come non mai: con tributi portati al massimo consentito dalla legge; con madornali errori di bilancio; con disservizi e mancanze amministrative che amplificano solo le possibili scorrettezze dei singoli. La città è sporca. Puzza come non mai. Ci mancava solo il fuoco a bloccare un servizio che sotto la sorveglianza degli attuali amministratori fa acqua da tutte le parti. Per non parlare dei cartelloni al posto di reali opere pubbliche o dei DPP rimasti ancora allo stadio di chiacchiere quando potevano essere completati tre anni fa.
Vergogna. Tre anni e passa inutili passati avanti ad una tastiera: poco rispetto ai compensi e stipendi percepiti. Quando si vedrà l'inizio di qualche lavoro sarà sempre troppo tardi. E non bastano musica e 'ammuina' per coprire queste vergogne. Siamo alle "Tre F" di tradizione borbonica: feste, farina e forca. Le prime forse troppe e anche di cattivo gusto, briciole della seconda per chi ha bisogno, ci mancava solo la forca. È arrivata anche quella. Adesso abbiamo il Sindaco-ciclista-photored che, invece di discutere nel merito con chi critica precisi atti amministrativi, se la piglia personalmente con i critici e i loro presunti comportamenti.
Il tutto dopo un'estate intera passata ad incitare alla delazione, anche anonima, contro il vicino, contro chi eventualmente sgarra. Mentre in migliaia a Giovinazzo provano a fare i conti con una vita sempre più difficile, a Palazzo di Città ci si diletta con la bestemmia quotidiana e la delazione. Per "lor Signori" a Palazzo il detto "predicano bene e razzolano male" vale solo per gli altri. Quando bisogna rispondere in proprio la musica cambia.
Questa sotto è la foto autentica dei nostri amministratori, la foto delle loro vergogne. Non si tratta di un cittadino qualsiasi, e nemmeno di un consigliere qualsiasi. Ma del capogruppo di "Città del Sole", il fulcro della maggioranza. Sono mesi e mesi che sul sito del Comune di Giovinazzo questa pagina rivela che il consigliere non ha ottemperato - come gli altri - agli obblighi di legge relativi alla pubblicazione dei propri dati fiscali relativi al 2013. E ormai siamo al 2014. Ma da mesi non risulta sanzionato, come la legge vuole («sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro»).
Perché? Perché su Giovinazzo piovono multe e ammende, perché si invita persino alla denuncia anonima generalizzata, ma su questo signore non si fa nulla? Da quanto tempo dura questa omissione di atti di ufficio? Dov'è il responsabile della trasparenza al Comune? Dov'è il Sindaco-photored, dov'è la maggioranza? Tutte scimmiette?
Non vedo, non sento, non parlo? (tranne chi sa solo bestemmiare con il compiacimento di tutti gli altri?) Il pesce puzza dalla testa. Non si può chiedere il rispetto della legge solo quando sono in ballo le terga altrui. Inizino gli amministratori a rispettare legge e decoro, civile ed umano. E soprattutto provino a stare sul terreno del confronto politico. L'insulto, la delazione, la chiamata in ballo persino dei morti, fanno solo ribrezzo. Rivelano una minuscola cifra umana e civile, prima ancora che politica».
Fin qui il pensiero del professore ed i suoi interrogativi di cittadino. La nostra redazione, da sempre imparziale, ha voluto rispettare la volontà di pubblicazione per intero della missiva, non prendendo tuttavia alcuna posizione sulla vicenda. Alle persone interessate, all'Amministrazione tutta, però, la possibilità di replicare quando e se lo riterranno opportuno.
«E basta! Siamo al colmo. Giovinazzo è spremuta come non mai: con tributi portati al massimo consentito dalla legge; con madornali errori di bilancio; con disservizi e mancanze amministrative che amplificano solo le possibili scorrettezze dei singoli. La città è sporca. Puzza come non mai. Ci mancava solo il fuoco a bloccare un servizio che sotto la sorveglianza degli attuali amministratori fa acqua da tutte le parti. Per non parlare dei cartelloni al posto di reali opere pubbliche o dei DPP rimasti ancora allo stadio di chiacchiere quando potevano essere completati tre anni fa.
Vergogna. Tre anni e passa inutili passati avanti ad una tastiera: poco rispetto ai compensi e stipendi percepiti. Quando si vedrà l'inizio di qualche lavoro sarà sempre troppo tardi. E non bastano musica e 'ammuina' per coprire queste vergogne. Siamo alle "Tre F" di tradizione borbonica: feste, farina e forca. Le prime forse troppe e anche di cattivo gusto, briciole della seconda per chi ha bisogno, ci mancava solo la forca. È arrivata anche quella. Adesso abbiamo il Sindaco-ciclista-photored che, invece di discutere nel merito con chi critica precisi atti amministrativi, se la piglia personalmente con i critici e i loro presunti comportamenti.
Il tutto dopo un'estate intera passata ad incitare alla delazione, anche anonima, contro il vicino, contro chi eventualmente sgarra. Mentre in migliaia a Giovinazzo provano a fare i conti con una vita sempre più difficile, a Palazzo di Città ci si diletta con la bestemmia quotidiana e la delazione. Per "lor Signori" a Palazzo il detto "predicano bene e razzolano male" vale solo per gli altri. Quando bisogna rispondere in proprio la musica cambia.
Questa sotto è la foto autentica dei nostri amministratori, la foto delle loro vergogne. Non si tratta di un cittadino qualsiasi, e nemmeno di un consigliere qualsiasi. Ma del capogruppo di "Città del Sole", il fulcro della maggioranza. Sono mesi e mesi che sul sito del Comune di Giovinazzo questa pagina rivela che il consigliere non ha ottemperato - come gli altri - agli obblighi di legge relativi alla pubblicazione dei propri dati fiscali relativi al 2013. E ormai siamo al 2014. Ma da mesi non risulta sanzionato, come la legge vuole («sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro»).
Perché? Perché su Giovinazzo piovono multe e ammende, perché si invita persino alla denuncia anonima generalizzata, ma su questo signore non si fa nulla? Da quanto tempo dura questa omissione di atti di ufficio? Dov'è il responsabile della trasparenza al Comune? Dov'è il Sindaco-photored, dov'è la maggioranza? Tutte scimmiette?
Non vedo, non sento, non parlo? (tranne chi sa solo bestemmiare con il compiacimento di tutti gli altri?) Il pesce puzza dalla testa. Non si può chiedere il rispetto della legge solo quando sono in ballo le terga altrui. Inizino gli amministratori a rispettare legge e decoro, civile ed umano. E soprattutto provino a stare sul terreno del confronto politico. L'insulto, la delazione, la chiamata in ballo persino dei morti, fanno solo ribrezzo. Rivelano una minuscola cifra umana e civile, prima ancora che politica».
Fin qui il pensiero del professore ed i suoi interrogativi di cittadino. La nostra redazione, da sempre imparziale, ha voluto rispettare la volontà di pubblicazione per intero della missiva, non prendendo tuttavia alcuna posizione sulla vicenda. Alle persone interessate, all'Amministrazione tutta, però, la possibilità di replicare quando e se lo riterranno opportuno.