Minaccia l'avvocato: «Ti incendio lo studio». Arrestato un 59enne
L'uomo è accusato di estorsione: ha cercato di ottenere la restituzione di alcuni immobili a Giovinazzo
domenica 2 dicembre 2018
11.43
Le minacce andavano avanti da mesi. Domenico Lisi voleva a tutti i costi riappropriarsi di alcuni immobili a Giovinazzo, sottoposti a procedura di pignoramento. E per impossessarsi di quei fabbricati se l'è presa con un avvocato, Mario Spinelli, minacciando di appiccare il fuoco al suo studio.
Per questa ragione, con la pesante accusa di estorsione ai danni del legale barese, il 59enne, residente a Bitonto, è stato arrestato su decisione del giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Bari e successivamente, dopo l'udienza di convalida celebrata presso il Tribunale del Riesame, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L'inchiesta è nata da una denuncia presentata proprio dall'avvocato barese, difensore di alcune persone che avevano chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Bari la restituzione di alcuni immobili dalla famiglia Lisi. Durante l'iter giudiziario, inoltre, era intervenuta anche una procedura di pignoramento, ovvero l'espropriazione forzata dei beni, che aveva imposto il sequestro degli stessi fabbricati.
Ed è stato proprio questo l'elemento che ha indirizzato le indagini: gli immobili della famiglia Lisi, del valore di circa 100 mila euro, erano da tempo oggetto di attenzioni da parte del 59enne bitontino che avrebbe cercato di impossessarsene con minacce indirizzate all'avvocato di Bari. Telefonate sempre più pressanti, prima da parte di una donna, che avrebbe intimato al legale di eliminare il sequestro «se non voleva subire conseguenze».
Fino ad un uomo che, come scrive Repubblica, avrebbe detto: «Entro otto giorni devi togliere il pignoramento, altrimenti ho già preparato tutto». Un'ira funesta: Lisi, inasprendo il suo comportamento, avrebbe coinvolto pure il collega di studio di Spinelli, Giuseppe Castellaneta, a cui avrebbe riferito che «se l'uomo avesse perso la causa, lo studio sarebbe stato dato subito alle fiamme».
L'esame delle telefonate (alcune registrate, ndr) ha consentito alla Procura della Repubblica di Bari di chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari il provvedimento nei confronti dell'uomo (accusato di estorsione, perché minacciava per chiedere la restituzione di un bene), ed ora detenuto ai domiciliari.
Per questa ragione, con la pesante accusa di estorsione ai danni del legale barese, il 59enne, residente a Bitonto, è stato arrestato su decisione del giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Bari e successivamente, dopo l'udienza di convalida celebrata presso il Tribunale del Riesame, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L'inchiesta è nata da una denuncia presentata proprio dall'avvocato barese, difensore di alcune persone che avevano chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Bari la restituzione di alcuni immobili dalla famiglia Lisi. Durante l'iter giudiziario, inoltre, era intervenuta anche una procedura di pignoramento, ovvero l'espropriazione forzata dei beni, che aveva imposto il sequestro degli stessi fabbricati.
Ed è stato proprio questo l'elemento che ha indirizzato le indagini: gli immobili della famiglia Lisi, del valore di circa 100 mila euro, erano da tempo oggetto di attenzioni da parte del 59enne bitontino che avrebbe cercato di impossessarsene con minacce indirizzate all'avvocato di Bari. Telefonate sempre più pressanti, prima da parte di una donna, che avrebbe intimato al legale di eliminare il sequestro «se non voleva subire conseguenze».
Fino ad un uomo che, come scrive Repubblica, avrebbe detto: «Entro otto giorni devi togliere il pignoramento, altrimenti ho già preparato tutto». Un'ira funesta: Lisi, inasprendo il suo comportamento, avrebbe coinvolto pure il collega di studio di Spinelli, Giuseppe Castellaneta, a cui avrebbe riferito che «se l'uomo avesse perso la causa, lo studio sarebbe stato dato subito alle fiamme».
L'esame delle telefonate (alcune registrate, ndr) ha consentito alla Procura della Repubblica di Bari di chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari il provvedimento nei confronti dell'uomo (accusato di estorsione, perché minacciava per chiedere la restituzione di un bene), ed ora detenuto ai domiciliari.