Mediterraneo da amare

Marcia per le vittime della disperazione organizzata dall'Osservatorio per la Legalità

martedì 28 aprile 2015 02.10
A cura di Gabriella Serrone
Basta con la retorica, con la demagogia politica che sfrutta anche la morte, in un senso e nell'altro. Basta contrapposizioni. È arrivato il tempo di riflettere e pregare.

Questo è stato il senso più profondo della marcia organizzata ieri sera dall'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune di Giovinazzo, per ricordare le migliaia di vittime della disperazione, inghiottite dalle acque del Mediterraneo. L'appuntamento per tutti gli uomini e le donne "di buona volontà" è stato presso il Calvario, accanto alla piazzetta delle Rimembranze, in un affollato e silenzioso prologo ad una marcia che ha visto nella preghiera il suo fulcro.

Alla presenza di buona parte del clero giovinazzese, sono state lette molte preghiere, cattoliche ma anche laiche, in un connubio tra due modi di sentire che l'Osservatorio è riuscito a sintetizzare. Poi lo sguardo al mare, in un ponte d'amore immaginario tra l'Italia e le genti che la vedono come un punto d'arrivo ed il luogo che possa porre fine alle loro sofferenze.

«Questa marcia è una marcia di amore e di pace - ha detto Vincenzo Castrignano, Presidente dell'Osservatorio - ed è una marcia innanzitutto di preghiera, di riflessione per un problema che deve finalmente arrivare in cima alle discussioni di chi ha il potere di decidere. Non possiamo più aspettare».

Giovinazzo chiama Europa, chiama mondo. Il silenzio deve essere solo quello della riflessione, non quello dell'oblio. E che il Mediterraneo smetta di essere baratro e diventi il modo per incontrarsi e mai più morire di disperazione e miseria. Un Mediterraneo da amare, di nuovo, ancora, come e più di ieri.