Maxi furto nel Salento. Uno dei covi trovato a Giovinazzo
Sparita merce per 40mila euro a Cavallino. E un 65enne è finito nel registro degli indagati
sabato 9 settembre 2017
17.34
Chi la dura, la vince. E i Carabinieri della Stazione di Cavallino, ben supportati dai loro colleghi della Stazione di Giovinazzo, sono riusciti a ritrovare nelle scorse ore una parte, seppur minima, della refurtiva di un maxi-colpo risalente alla fine di luglio.
E soprattutto - secondo quanto riportato da LeccePrima.it - a far iscrivere nel registro degli indagati, per il reato di furto aggravato in concorso (al momento con ignoti), un uomo di 65 anni, A. F., che peraltro ha precedenti specifici. Insomma, un primo fondamentale tassello è stato posto e non è detto che non si riesca a risalire anche ai complici.
Dalla provincia di Lecce a quella di Bari, dunque, seguendo le orme di una banda di malviventi che è stata in grado di saccheggiare quasi per intero un deposito, portando via merce per un valore di 40mila euro.
La merce in questione è composta da pompe a immersione e idrauliche, attrezzatura per lavoro, trapani, robottini e molto altro ancora, tutto nuovo di zecca e di proprietà di Tutto Piscine, nota rivendita di settore che ha il negozio a Lecce, su viale Rossini, e un magazzino nel parco commerciale di Cavallino. Ed è in quest'ultimo posto che nella notte fra il 28 e il 29 luglio, i ladri sono entrati, portando via di tutto.
Dopo aver forzato gli accessi, hanno caricato il più possibile su due veicoli, anche questi di proprietà dell'attività commerciale, un Fiat Iveco e un Ford Transit. Il colpo è stato scoperto la mattina del 29, alle ore 07.30 circa. I ladri, però, non avevano fatto i conti con le tecnologie.
I Carabinieri della Stazione cavallinese, subito arrivati sul posto, guidati dal luogotenente Riccardo De Bellis, hanno pensato bene di verificare se a bordo di almeno uno dei due veicoli fosse installato un sistema Gps. Così era. Tramite questo, hanno scoperto che in quel momento il mezzo si trovava a Bitonto.
Chiamati i Carabinieri della provincia di Bari e inviati sul luogo della segnalazione, hanno ritrovato sia il Transit, sia l'Iveco. Entrambi, com'era prevedibile, vuoti. Quantomeno, però, i due mezzi, per un valore totale di 30mila euro, sono stati recuperati intatti e restituiti a Tutto Piscine. E l'indagine non è certo finita lì.
I Carabinieri hanno richiesto i tabulati. C'è voluto un tempo tecnico perché fossero forniti, ma alla fine sono arrivati. E così, analizzando il tracciato, s'è scoperto che per circa mezzora il furgone dotato di Gps (e di conseguenza anche l'altro) aveva sostato in un punto specifico della zona nelle campagne di Giovinazzo.
I militari si sono così diretti in quella zona e hanno notato la presenza di una masseria, abitata dal 65enne con precedenti e dalla sua famiglia. Da Cavallino è partita la richiesta al sostituto procuratore Antonio Negro per una perquisizione, che è stata accordata. Ed è così che è arrivata l'irruzione.
Una volta girata da cima a fondo la masseria, sono spuntati alcuni fra gli oggetti rubati quella notte nel deposito. Non molti: quelli recuperati hanno un valore totale di 4mila euro (nella foto di LeccePrima.it). Il più, dunque, è sparito dalla circolazione, finito chissà dove.
Ma, intanto, per il 65enne sono iniziati i guai. E l'inchiesta, intanto, continua.
E soprattutto - secondo quanto riportato da LeccePrima.it - a far iscrivere nel registro degli indagati, per il reato di furto aggravato in concorso (al momento con ignoti), un uomo di 65 anni, A. F., che peraltro ha precedenti specifici. Insomma, un primo fondamentale tassello è stato posto e non è detto che non si riesca a risalire anche ai complici.
Dalla provincia di Lecce a quella di Bari, dunque, seguendo le orme di una banda di malviventi che è stata in grado di saccheggiare quasi per intero un deposito, portando via merce per un valore di 40mila euro.
La merce in questione è composta da pompe a immersione e idrauliche, attrezzatura per lavoro, trapani, robottini e molto altro ancora, tutto nuovo di zecca e di proprietà di Tutto Piscine, nota rivendita di settore che ha il negozio a Lecce, su viale Rossini, e un magazzino nel parco commerciale di Cavallino. Ed è in quest'ultimo posto che nella notte fra il 28 e il 29 luglio, i ladri sono entrati, portando via di tutto.
Dopo aver forzato gli accessi, hanno caricato il più possibile su due veicoli, anche questi di proprietà dell'attività commerciale, un Fiat Iveco e un Ford Transit. Il colpo è stato scoperto la mattina del 29, alle ore 07.30 circa. I ladri, però, non avevano fatto i conti con le tecnologie.
I Carabinieri della Stazione cavallinese, subito arrivati sul posto, guidati dal luogotenente Riccardo De Bellis, hanno pensato bene di verificare se a bordo di almeno uno dei due veicoli fosse installato un sistema Gps. Così era. Tramite questo, hanno scoperto che in quel momento il mezzo si trovava a Bitonto.
Chiamati i Carabinieri della provincia di Bari e inviati sul luogo della segnalazione, hanno ritrovato sia il Transit, sia l'Iveco. Entrambi, com'era prevedibile, vuoti. Quantomeno, però, i due mezzi, per un valore totale di 30mila euro, sono stati recuperati intatti e restituiti a Tutto Piscine. E l'indagine non è certo finita lì.
I Carabinieri hanno richiesto i tabulati. C'è voluto un tempo tecnico perché fossero forniti, ma alla fine sono arrivati. E così, analizzando il tracciato, s'è scoperto che per circa mezzora il furgone dotato di Gps (e di conseguenza anche l'altro) aveva sostato in un punto specifico della zona nelle campagne di Giovinazzo.
I militari si sono così diretti in quella zona e hanno notato la presenza di una masseria, abitata dal 65enne con precedenti e dalla sua famiglia. Da Cavallino è partita la richiesta al sostituto procuratore Antonio Negro per una perquisizione, che è stata accordata. Ed è così che è arrivata l'irruzione.
Una volta girata da cima a fondo la masseria, sono spuntati alcuni fra gli oggetti rubati quella notte nel deposito. Non molti: quelli recuperati hanno un valore totale di 4mila euro (nella foto di LeccePrima.it). Il più, dunque, è sparito dalla circolazione, finito chissà dove.
Ma, intanto, per il 65enne sono iniziati i guai. E l'inchiesta, intanto, continua.