Mascherine introvabili: Carlo Del Prete ci spiega tutto

La nostra intervista al titolare dell'omonima farmacia giovinazzese

sabato 14 marzo 2020 06.00
A cura di Marzia Morva
L'epidemia, ora pandemia da Coronavirus, sta mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario. Un importante elemento di prevenzione e di protezione da utilizzare per tutti è la mascherina. L'emergenza da affrontare e superare è anche l'approvvigionamento delle stesse che in questi giorni convulsi sono introvabili anche per i farmacisti giovinazzesi, che lamentano ritardi nella consegna ma soprattutto nella loro protezione durante le estenuanti ore di servizio.
Sull'utilizzo della mascherina si sta discutendo molto con pareri discordanti espressi dagli stessi esperti. Serve dunque chiarezza, perché la gente ha bisogno di informazioni il più attendibili possibili e perché questo turbinio di tesi può generare confusione che non fa assolutamente bene alla comunità nazionale. Per saperne di più su questo tema, abbiamo sentito il dott. Carlo Del Prete, titolare dell'omonima farmacia di Giovinazzo.

Ci sono mascherine disponibili? Stanno arrivando le forniture da voi richieste e perché sono necessarie?
Non ci sono al momento mascherine disponibili e le notizie che arrivano dai nostri fornitori non sono incoraggianti: sembrerebbe che le forniture vengano requisite appena entrano in Italia, forse anche giustamente, e dirottate alla Protezione Civile che le distribuisce agli ospedali e a tutte le altre organizzazioni che sono a contatto con chi è stato contagiato dal virus. Le mascherine creano un filtro, una barriera e sicuramente proteggono. Sono fondamentali per evitare che chi ha il virus possa contagiare, quindi importantissime quando si è positivi o durante la quarantena. Funzionali ma non fondamentali quando si è sani, in questo caso proteggono più dalle proprie cattive abitudini, come portare le mani alla bocca o al naso dopo aver posato le stesse ovunque, ma non sono fondamentali perché il virus può contagiare anche attraverso la congiuntiva degli occhi che non viene protetta dalle mascherine.

Come si usano?
Le mascherine svolgono la loro funzione se sono ben indossate, cioè se aderiscono nel modo migliore al viso lungo tutto il perimetro della stessa. C'è da dire che le mascherine si dividono in categorie in base alla grandezza e alla tipologia di particelle che filtrano; ci sono varie sigle il cui livello di sicurezza aumenta proporzionalmente alla cifra riportata mela sigla, FFP2 FFP3, N95, KN95 . Ci basta sapere che il livello minimo di protezione è la FFP2. Tutte queste mascherine sono fatte in modo da aderire al viso e lungo tutto il loro perimetro sono bloccate da elastici che avvolgono la testa ed hanno una parte semirigida modellabile a livello del naso che le fa aderire meglio .

Per quanto tempo si possono usare? Ci sono pareri discordanti…
In realtà i pareri appaiono discordanti ma non lo sono poiché dipende dall'utilizzo e soprattutto da chi lo utilizza. Se la mascherina viene utilizzata da un paziente positivo e con sintomi evidenti la mascherina andrebbe cambiata massimo ogni quattro ore, se le condizioni non ne richiedono il cambio anche prima. Se viene usato a scopo preventivo, come dicevo prima, per difendersi soprattutto dalle proprie cattive abitudini, allora una mascherina (livello minimo FFP2) potrebbe essere utilizzata per più di quattro ore.

Sono monouso oppure alcuni tipi possono essere riutilizzati?
Quelle che sono consigliate in questo momento sono tutte monouso, con la durata varia il tempo di efficacia in un arco temporale di ore, ne esistono di riutilizzabili con filtro sostituibile ma hanno costi e utilizzi diversi.

Ci può dare un suo consiglio specifico in merito alla problematica?
In conclusione mi sento di dire che le mascherine sono utili ma non fondamentali per sconfiggere questa pandemia, fondamentale è seguire le indicazioni ministeriali il famoso "decalogo". Più importante delle mascherine è la distanza da mantenere dal prossimo, l'igiene delle mani, lo starnutire all'interno del gomito, il non recarsi in luoghi affollati, uscire il meno possibile. Insomma ci dobbiamo considerare tanti piccoli fiammiferi che si accendono al contatto con altri già accesi, per cui dobbiamo mantenere una distanza che non ci faccia bruciare, senza dimenticare però che un fiammifero se pur spento in apparenza è capace di incendiare il prossimo per quattordici giorni. Vince chi resta spento per quattordici giorni, poiché spegne anche il virus.