Maria Pia Piscitelli chiude la stagione del Teatro Colon di Buenos Aires
Il soprano giovinazzese stasera sarà in scena con l'"Andrea Chenier"
martedì 5 dicembre 2017
Il soprano Maria Pia Piscitelli chiude la stagione lirica 2017 del celebre Teatro Colon di Buenos Aires con l'opera lirica "Andrea Chenier", capolavoro di Umberto Giordano, che invece il 7 dicembre darà il via alla Stagione 2017/2018 del Teatro alla Scala di Milano.
La grande professionista di Giovinazzo, nota in tutto il mondo, è da qualche settimana nella capitale argentina per le prove dello spettacolo che debutta questa sera e nel quale lei sarà in scena anche nei giorni 10, 13 e 16 dicembre 2017.
Maria Pia Piscitelli sarà al fianco del grande tenore argentino Josè Cura, noto a livello internazionale, con cui da subito il soprano ha instaurato un feeling sia dal punto di vista vocale sia della lettura dei personaggi. La messa in scena di questa che la Piscitelli definisce una delle più belle «opere veriste» che ci siano, rispecchia la tradizione e quindi il libretto originale. Il cast è composto quasi interamente da cantanti argentini.
Raggiunta telefonicamente in Sud America, le abbiamo chiesto da quanto tempo mancava dall'Argentina. «Il mio ritorno in questa terra -ha affermato - è sempre emozionante. Sono venuta a cantare per la prima volta nel 2001 con la "Norma" ed ho riscosso grande successo. In seguito il teatro mi ha riconfermato per ben quattro volte; negli anni successivi ho cantato il "Simon Boccanegra", il "Don Carlo" ed il "Requiem" di Verdi e nel 2012 "La Forza del destino". Per me ritornare in questo teatro meraviglioso - ha poi spiegato la meravigliosa artista giovinazzese -, che ha un'acustica perfetta, come hanno anche detto con pareri unanimi il tenore Jonas Kaufmann e il celebre soprano Montserrat Caballè, è una grande emozione».
Il Colon è un teatro grandissimo (può contenere fino a 2.487 spettatori, quanto un palazzetto dello sport, ndr) che accoglierà con grande calore Maria Pia Piscitelli come è sempre avvenuto anche in passato.
«Ritengo - ha continuato il soprano - che sia il pubblico più caloroso del mondo, perché qui ho ricevuto sempre grandi ovazioni e tanto affetto e quindi sono molto emozionata, in virtù del fatto che durante le prove tanta gente ha espresso notevoli attestazioni di stima e ammirazione. Per me l'Argentina è una seconda casa, come lo è lo stesso Teatro Colon. Il destino ha voluto che io debuttassi proprio in questa nazione con l'"Andrea Chenier" e sono ritornata dopo undici anni a cantare in questo ruolo.
La storia - ha spiegato a chi non è un appassionato - si svolge durante la Rivoluzione Francese ed i personaggi sono realmente esistiti. Il mio è Maddalena, una ragazza capricciosa che appartiene ad una famiglia aristocratica e che, durante una festa a casa sua, conosce il rivoluzionario Andrea Chenier che è un poeta...».
Sullo sfondo dei moti rivoluzionari del 1789, quindi, si snoda questa trama che porta dapprima all'amore e poi alla morte, in perfetto stile del melodramma.
Il soprano attraverso la nostra testata giornalistica ha infine inviato un saluto alla sua città e ai giovinazzesi: «Saluto tutti i miei concittadini - ha tenuto a ribadire - e li ringrazio perché sono sempre interessati alla mia attività e alla mia carriera. Anche se sono lontana tredicimila chilometri li abbraccio e sono sicura che mi sosterranno per questo nuovo debutto. Grazie!
E permettetemi anche un pensiero alla nostra gente che vive a Buenos Aires ed in Argentina da decenni. Se qualcuno tra loro avesse la possibilità di venire a teatro - ha chiosato -, li aspetto con il cuore in mano per salutarli».
La grande professionista di Giovinazzo, nota in tutto il mondo, è da qualche settimana nella capitale argentina per le prove dello spettacolo che debutta questa sera e nel quale lei sarà in scena anche nei giorni 10, 13 e 16 dicembre 2017.
Maria Pia Piscitelli sarà al fianco del grande tenore argentino Josè Cura, noto a livello internazionale, con cui da subito il soprano ha instaurato un feeling sia dal punto di vista vocale sia della lettura dei personaggi. La messa in scena di questa che la Piscitelli definisce una delle più belle «opere veriste» che ci siano, rispecchia la tradizione e quindi il libretto originale. Il cast è composto quasi interamente da cantanti argentini.
Raggiunta telefonicamente in Sud America, le abbiamo chiesto da quanto tempo mancava dall'Argentina. «Il mio ritorno in questa terra -ha affermato - è sempre emozionante. Sono venuta a cantare per la prima volta nel 2001 con la "Norma" ed ho riscosso grande successo. In seguito il teatro mi ha riconfermato per ben quattro volte; negli anni successivi ho cantato il "Simon Boccanegra", il "Don Carlo" ed il "Requiem" di Verdi e nel 2012 "La Forza del destino". Per me ritornare in questo teatro meraviglioso - ha poi spiegato la meravigliosa artista giovinazzese -, che ha un'acustica perfetta, come hanno anche detto con pareri unanimi il tenore Jonas Kaufmann e il celebre soprano Montserrat Caballè, è una grande emozione».
Il Colon è un teatro grandissimo (può contenere fino a 2.487 spettatori, quanto un palazzetto dello sport, ndr) che accoglierà con grande calore Maria Pia Piscitelli come è sempre avvenuto anche in passato.
«Ritengo - ha continuato il soprano - che sia il pubblico più caloroso del mondo, perché qui ho ricevuto sempre grandi ovazioni e tanto affetto e quindi sono molto emozionata, in virtù del fatto che durante le prove tanta gente ha espresso notevoli attestazioni di stima e ammirazione. Per me l'Argentina è una seconda casa, come lo è lo stesso Teatro Colon. Il destino ha voluto che io debuttassi proprio in questa nazione con l'"Andrea Chenier" e sono ritornata dopo undici anni a cantare in questo ruolo.
La storia - ha spiegato a chi non è un appassionato - si svolge durante la Rivoluzione Francese ed i personaggi sono realmente esistiti. Il mio è Maddalena, una ragazza capricciosa che appartiene ad una famiglia aristocratica e che, durante una festa a casa sua, conosce il rivoluzionario Andrea Chenier che è un poeta...».
Sullo sfondo dei moti rivoluzionari del 1789, quindi, si snoda questa trama che porta dapprima all'amore e poi alla morte, in perfetto stile del melodramma.
Il soprano attraverso la nostra testata giornalistica ha infine inviato un saluto alla sua città e ai giovinazzesi: «Saluto tutti i miei concittadini - ha tenuto a ribadire - e li ringrazio perché sono sempre interessati alla mia attività e alla mia carriera. Anche se sono lontana tredicimila chilometri li abbraccio e sono sicura che mi sosterranno per questo nuovo debutto. Grazie!
E permettetemi anche un pensiero alla nostra gente che vive a Buenos Aires ed in Argentina da decenni. Se qualcuno tra loro avesse la possibilità di venire a teatro - ha chiosato -, li aspetto con il cuore in mano per salutarli».