Marcia della Pace, un messaggio di speranza da Giovinazzo
Presenti anche amministratori delle altre città della diocesi
martedì 30 gennaio 2024
Si è tenuta domenica 28 gennaio, a Giovinazzo, la Marcia della pace organizzata dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Vi ha preso parte Mons. Domenico Cornacchia e vi hanno partecipato decine di fedeli, accompagnati da amministratori, in testa il sindaco Michele Sollecito ed il primo cittadino di Terlizzi, Michelangelo De Chirico.
"Trasformeremo le spade in vomeri?" era il titolo scelto alla serata. Una serata fredda, con la marcia partita da un luogo simbolo, il molo Costruttori di Pace su cui campeggia la stele in memoria di monsignor Tonino Bello, simbolo del cattolicesimo che si seppe fare strumento per il dialogo tra Paesi e religioni.
Il cristiano, il cattolico "si impiccia", si sporca le mani, alza la voce in favore dei deboli e dei derelitti che in ogni angolo del mondo, non solo in Ucraina e Palestina, subiscono le conseguenze delle guerre.
L'arrivo nella parrocchia Sant'Agostino dove hanno portato la loro testimonianza il professor Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink, e Rosa Siciliano, direttrice editoriale di Mosaico di pace, rivista di Pax Christi.
Freddo fuori, caldo nei cuori di chi ancora anela un mondo senza divisioni ed in cui il dialogo tra i popoli è sempre l'unica strada da percorrere.
Vi ha preso parte Mons. Domenico Cornacchia e vi hanno partecipato decine di fedeli, accompagnati da amministratori, in testa il sindaco Michele Sollecito ed il primo cittadino di Terlizzi, Michelangelo De Chirico.
"Trasformeremo le spade in vomeri?" era il titolo scelto alla serata. Una serata fredda, con la marcia partita da un luogo simbolo, il molo Costruttori di Pace su cui campeggia la stele in memoria di monsignor Tonino Bello, simbolo del cattolicesimo che si seppe fare strumento per il dialogo tra Paesi e religioni.
Il cristiano, il cattolico "si impiccia", si sporca le mani, alza la voce in favore dei deboli e dei derelitti che in ogni angolo del mondo, non solo in Ucraina e Palestina, subiscono le conseguenze delle guerre.
L'arrivo nella parrocchia Sant'Agostino dove hanno portato la loro testimonianza il professor Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink, e Rosa Siciliano, direttrice editoriale di Mosaico di pace, rivista di Pax Christi.
Freddo fuori, caldo nei cuori di chi ancora anela un mondo senza divisioni ed in cui il dialogo tra i popoli è sempre l'unica strada da percorrere.