Maglia C3, le opposizioni: «La maggioranza dica ai cittadini cosa intende fare»
In una nota congiunta PD, PVA, Sinistra Italiana e Articolo Uno ripercorrono le tappe che hanno portato all'annullamento di una deliberazione consiliare discussa e pongono interrogativi sul prossimo futuro
venerdì 13 novembre 2020
È certamente uno degli argomenti più discussi a Giovinazzo nelle ultime settimane, essenzialmente per due motivi: riguarda tante famiglie ed è un tema sempre centrale nel dibattito tra forze politiche.
«Cinque anni e mezzo fa, Depalma ed i consiglieri di maggioranza, con la delibera di Consiglio comunale n. 7 del 17 marzo 2015, decisero di annullare il Piano Particolareggiato della zona C3 (riferito all'area di espansione urbana posta a monte della linea ferroviaria), approvato sei anni prima dalla massima assise comunale con delibera n. 6/2009. In quell'occasione, Depalma & C., -dopo che centinaia di famiglie Giovinazzesi avevano patito per anni (e continuano a patire ancor oggi) per una tassazione IMU elevatissima dei terreni ricompresi nella zona C3 e sostenuto ingenti spese per costituirsi in cooperative edilizie-, cancellarono e posero nel nulla anni ed anni di attività tecnica ed amministrativa. Un atteggiamento politico insensatamente distruttivo che generò una deliberazione di Consiglio comunale ILLEGITTIMA, approvata con la solita superficialità dai consiglieri di maggioranza, nonostante le decine di diffide inoltrate nel 2015 da tanti giovinazzesi. Una delibera che, come era facile pronosticare, è stata annullata definitivamente dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 6812 del 4 novembre 2020, in accoglimento del ricorso proposto dalla società Minervini. L'ennesima bocciatura, senza appello, per questa maggioranza, che riporta indietro nel tempo le lancette amministrative dell'urbanistica. Il consueto triste gioco dell'oca in cui la sciatteria e l'incuria amministrativa e politica di Depalma, Sollecito e Stallone fanno perdere tempo e denaro a tutta la Città! Decine di migliaia di euro "bruciati" in spese legali ai ricorrenti e, soprattutto, inutili parcelle ad avvocati, chiamati a difendere le scelte indifendibili dell'ente! Decine di migliaia di euro "bruciati" per un incarico tecnico di redazione del PUG che ora contiene indicazioni inesatte, scaturite dall'erronea constatazione che il piano di espansione C3 fosse inefficace. Con il rischio poi, più che concreto, di essere esposti a richieste risarcitorie milionarie di imprese e di cittadini, i cui diritti sono stati ingiustamente lesi dalla delibera di Consiglio comunale annullata dal Consiglio di Stato! La certezza di aver perso più di un decennio in materia urbanistica e di non aver prodotto un solo passo in avanti dall'approvazione del Piano Particolareggiato della zona C3».
«Un fallimento politico ed amministrativo - scrivono - ora certificato anche dalla giustizia amministrativa, dolosamente taciuto alla cittadinanza e, soprattutto, ai proprietari dei suoli ricompresi nella C3! Ed è per questo - spiegano - che chiediamo alla maggioranza, facendo proprie le istanze di tantissimi Giovinazzesi, di dire alla Città cosa intende fare ora che il Consiglio di Stato ha definitivamente riabilitato il Piano Particolareggiato della zona C3. Dopo questa ennesima disfatta, i Giovinazzesi hanno diritto di sapere, in maniera chiara ed in tempi brevissimi, se la maggioranza è ancora intenzionata a procedere all'annullamento del Piano Particolareggiato della C3. E se non sono capaci - è la chiusa degli oppositori della sinistra - di dare risposte immediate alla Città, che si dimettano!».
L'ANTEFATTO
Si tratta della sentenza del 4 novembre scorso con cui la Quarta Sezione del Consiglio di Stato ha accolto in via definitiva il ricorso della società Minervini Costruzioni snc in riferimento ad una deliberazione comunale del 17 marzo 2015 attraverso la quale la massima assise cittadina aveva inteso annullare in autotutela due precedenti deliberazioni della stessa assemblea, ovvero la n° 6 del 18 febbraio 2009 e la n° 16 del 26 marzo 2013. Provvedimento con il quale di fatto si era scritta la parola fine all'ambizione di molti di dar vita ad una zona residenziale a ridosso del cavalcaferrovia di via Daconto ed oltre, nella maglia denominata C3.COSÌ LE OPPOSIZIONI GIOVINAZZESI
Nelle scorse ore è giunto il commento alla vicenda da parte delle opposizioni cittadine dentro e fuori il Consiglio comunale. Partito Democratico, PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana ed Articolo Uno hanno quindi scritto quanto segue:«Cinque anni e mezzo fa, Depalma ed i consiglieri di maggioranza, con la delibera di Consiglio comunale n. 7 del 17 marzo 2015, decisero di annullare il Piano Particolareggiato della zona C3 (riferito all'area di espansione urbana posta a monte della linea ferroviaria), approvato sei anni prima dalla massima assise comunale con delibera n. 6/2009. In quell'occasione, Depalma & C., -dopo che centinaia di famiglie Giovinazzesi avevano patito per anni (e continuano a patire ancor oggi) per una tassazione IMU elevatissima dei terreni ricompresi nella zona C3 e sostenuto ingenti spese per costituirsi in cooperative edilizie-, cancellarono e posero nel nulla anni ed anni di attività tecnica ed amministrativa. Un atteggiamento politico insensatamente distruttivo che generò una deliberazione di Consiglio comunale ILLEGITTIMA, approvata con la solita superficialità dai consiglieri di maggioranza, nonostante le decine di diffide inoltrate nel 2015 da tanti giovinazzesi. Una delibera che, come era facile pronosticare, è stata annullata definitivamente dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 6812 del 4 novembre 2020, in accoglimento del ricorso proposto dalla società Minervini. L'ennesima bocciatura, senza appello, per questa maggioranza, che riporta indietro nel tempo le lancette amministrative dell'urbanistica. Il consueto triste gioco dell'oca in cui la sciatteria e l'incuria amministrativa e politica di Depalma, Sollecito e Stallone fanno perdere tempo e denaro a tutta la Città! Decine di migliaia di euro "bruciati" in spese legali ai ricorrenti e, soprattutto, inutili parcelle ad avvocati, chiamati a difendere le scelte indifendibili dell'ente! Decine di migliaia di euro "bruciati" per un incarico tecnico di redazione del PUG che ora contiene indicazioni inesatte, scaturite dall'erronea constatazione che il piano di espansione C3 fosse inefficace. Con il rischio poi, più che concreto, di essere esposti a richieste risarcitorie milionarie di imprese e di cittadini, i cui diritti sono stati ingiustamente lesi dalla delibera di Consiglio comunale annullata dal Consiglio di Stato! La certezza di aver perso più di un decennio in materia urbanistica e di non aver prodotto un solo passo in avanti dall'approvazione del Piano Particolareggiato della zona C3».
L'ATTACCO E LA RICHIESTA
Le quattro anime dell'opposizione cittadina hanno quindi inevitabilmente dato un giudizio largamente negativo sull'operato amministrativo di questi anni, che avrebbe arrecato nocumento a tante famiglie, quelle dei proprietari dei suoli.«Un fallimento politico ed amministrativo - scrivono - ora certificato anche dalla giustizia amministrativa, dolosamente taciuto alla cittadinanza e, soprattutto, ai proprietari dei suoli ricompresi nella C3! Ed è per questo - spiegano - che chiediamo alla maggioranza, facendo proprie le istanze di tantissimi Giovinazzesi, di dire alla Città cosa intende fare ora che il Consiglio di Stato ha definitivamente riabilitato il Piano Particolareggiato della zona C3. Dopo questa ennesima disfatta, i Giovinazzesi hanno diritto di sapere, in maniera chiara ed in tempi brevissimi, se la maggioranza è ancora intenzionata a procedere all'annullamento del Piano Particolareggiato della C3. E se non sono capaci - è la chiusa degli oppositori della sinistra - di dare risposte immediate alla Città, che si dimettano!».