Mafiosi col reddito di cittadinanza: 109 denunciati, 2 a Giovinazzo
Scoperti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Procura di Bari
mercoledì 20 ottobre 2021
12.17
Avrebbero percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per complessivi 900mila euro. Sono 109 gli indagati nelle province di Bari e di Barletta Andria Trani (2 a Giovinazzo, nda), tra condannati per mafia o familiari di pregiudicati per reati mafiosi, denunciati dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, a conclusione di complesse indagini, hanno svolto altrettanti provvedimenti di sequestro al termine dell'operazione "Veritas", coordinata dalle Procure di Bari e di Trani. 109 le persone denunciate: 98 nell'area metropolitana di Bari e 11 nella provincia di Barletta, Andria e Trani. Sequestrate, nel contempo, le disponibilità finanziarie, provento del reato, e le carte Postamat utilizzate dagli indagati per prelevare il sussidio.
I finanzieri, coordinati dal colonnello Luca Cioffi, in collaborazione con le direzioni provinciali dell'Inps, dopo aver proceduto a individuare i soggetti, fra Bari e Bat, gravati da una sentenza di condanna definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso, hanno acquisito la documentazione - prodotta dai soggetti condannati o dai componenti dei rispettivi nuclei familiari - concernente la richiesta del sussidio, disvelando la commissione di varie condotte illecite di diversa tipologia.
Dalle indagini sarebbe emerso che, in violazione della normativa di riferimento, 109 richiedenti, 37 condannati e 72 loro parenti (prima o dopo la presentazione della relativa istanza all'Inps) avrebbero percepito indebitamente il sussidio, omettendo di comunicare di essere gravati da una sentenza di condanna definitiva, emessa dall'Autorità Giudiziaria nel decennio precedente, per associazione di tipo mafioso oppure per altre fattispecie delittuose connesse ad attività mafiose.
Tra gli indebiti beneficiari del reddito di cittadinanza è stato individuato un boss del nord barese, Michele Matteucci, del clan Cannito-Lattanzio, condannato per mafia e per il tentato omicidio di un affiliato alla fazione criminale opposta. Ci sono poi numerosi pluripregiudicati dei clan baresi Capriati, Di Cosola, Strisciuglio, Diomede-Mercante, condannati per associazione di tipo mafioso, oltre che per omicidio, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, e loro familiari.
A tutti vengono contestate le violazioni dell'articolo 7 del decreto legislativo 4/2019. Oltre al sequestro penale, gli esiti degli accertamenti sono stati comunicati all'Inps per l'adozione dei provvedimenti di decadenza o di revoca dei benefici illecitamente erogati e per l'avvio delle azioni di recupero dell'indebito percepito.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, a conclusione di complesse indagini, hanno svolto altrettanti provvedimenti di sequestro al termine dell'operazione "Veritas", coordinata dalle Procure di Bari e di Trani. 109 le persone denunciate: 98 nell'area metropolitana di Bari e 11 nella provincia di Barletta, Andria e Trani. Sequestrate, nel contempo, le disponibilità finanziarie, provento del reato, e le carte Postamat utilizzate dagli indagati per prelevare il sussidio.
I finanzieri, coordinati dal colonnello Luca Cioffi, in collaborazione con le direzioni provinciali dell'Inps, dopo aver proceduto a individuare i soggetti, fra Bari e Bat, gravati da una sentenza di condanna definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso, hanno acquisito la documentazione - prodotta dai soggetti condannati o dai componenti dei rispettivi nuclei familiari - concernente la richiesta del sussidio, disvelando la commissione di varie condotte illecite di diversa tipologia.
Dalle indagini sarebbe emerso che, in violazione della normativa di riferimento, 109 richiedenti, 37 condannati e 72 loro parenti (prima o dopo la presentazione della relativa istanza all'Inps) avrebbero percepito indebitamente il sussidio, omettendo di comunicare di essere gravati da una sentenza di condanna definitiva, emessa dall'Autorità Giudiziaria nel decennio precedente, per associazione di tipo mafioso oppure per altre fattispecie delittuose connesse ad attività mafiose.
Tra gli indebiti beneficiari del reddito di cittadinanza è stato individuato un boss del nord barese, Michele Matteucci, del clan Cannito-Lattanzio, condannato per mafia e per il tentato omicidio di un affiliato alla fazione criminale opposta. Ci sono poi numerosi pluripregiudicati dei clan baresi Capriati, Di Cosola, Strisciuglio, Diomede-Mercante, condannati per associazione di tipo mafioso, oltre che per omicidio, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, e loro familiari.
A tutti vengono contestate le violazioni dell'articolo 7 del decreto legislativo 4/2019. Oltre al sequestro penale, gli esiti degli accertamenti sono stati comunicati all'Inps per l'adozione dei provvedimenti di decadenza o di revoca dei benefici illecitamente erogati e per l'avvio delle azioni di recupero dell'indebito percepito.