Luigi Fanizzi: «Vi racconto il nostro Meetup 5 Stelle»

Terza intervista della nostra redazione ai protagonisti della vita politica giovinazzese

lunedì 7 novembre 2016 05.30
A cura di Gianluca Battista
Terzo appuntamento con le nostre interviste agli uomini ed alle donne protagonisti della vita politica giovinazzese in vista del voto del 2017.
Dopo aver ascoltato Girolamo Capurso, Presidente di PrimaVera Alternativa, ed aver intervistato in simultanea i forzisti Ruggero Iannone e Gaetano Depalo, questa volta è toccato all'ingegner Luigi Fanizzi, del nuovo Meetup 5 Stelle raccontarsi davanti ai nostri taccuini.
Prossimamente sono già in cantiere interviste ad esponenti del Partito Democratico, di Sud al Centro, Next Giovinazzo ed Io Giovinazzo.

Ingegnere come nasce e quali obiettivi si prefissa questo nuovo Meetup 5 Stelle

Il gruppo storico nasce nel 2012, anche se il sottoscritto ed altri esponenti sono entrati nell'ultimo anno. Abbiamo deciso di metterci in gioco per affrontare non solo i temi di portata nazionale e regionale ma, soprattutto, quelli legati alla vita cittadina. Si è deciso, in buona sostanza, di realizzare un progetto di cittadinanza attiva prima che politico, vigilando sull'operato di questa Amministrazione e denunciando, all'occorrenza, le gravi violazioni all'ambiente, al patrimonio culturale ed urbano che, inspiegabilmente, passano nel totale silenzio delle altre forze politiche.

Chi conosce un minimo la vostra attività sa che ci sono differenze con il gruppo definito "storico". Giusto?

Siamo, l'ho precisato, per la difesa dell'ambiente e ci spendiamo per la cittadinanza, per la gente di Giovinazzo, in assoluta coerenza con tutti i valori ed i principi espressi dal Movimento 5 Stelle nazionale. Ed è proprio su alcuni temi specifici e scottanti per la città, che si è creata una spaccatura all'interno del gruppo, in realtà per esclusiva volontà di poche persone, peraltro fuoriuscite, perché evidentemente non convinte di dover prendere posizione contro alcune più che discutibili operazioni dell'attuale Amministrazione. Di qui, almeno al momento, le differenze che separano noi da loro.


Ecco, parliamo di difesa del territorio. Lei ed i suoi compagni di viaggio siete persone caratterizzate da uno spiccato ambientalismo non fine a se stesso. Quali sono le criticità maggiori da lei riscontrate nell'azione amministrativa?

Intanto mi preme evidenziare come Tommaso Depalma ed i suoi, durante la campagna elettorale del 2012, abbiano detto cose in programma che poi non hanno affatto realizzato o realizzato malissimo. Basti pensare a come hanno affrontato il tema discarica e gestione rifiuti, sommando agli imperdonabili grossi errori del passato quelli recentemente fatti da loro. Un esempio per tutti: in assenza totale di reali isole ecologiche per il differenziato e, per l'indifferenziato, del mai nato Centro Comunale di Raccolta (in quest'ultimo caso abbiamo anche perso i finanziamenti messi a bando dalla Regione), hanno lo stesso avviato tardivamente un programma di raccolta differenziata (siamo fermi al 13.3 %), in violazione alle norme ambientali (è previsto, infatti, un deposito temporaneo incustodito, dei rifiuti, sui marciapiedi), che rischia di creare ai cittadini, oltre che sconcerto, più problemi che vantaggi. Ma anche volendo sorvolare su questi aspetti, come su quelli del compostaggio di prossimità, ce ne sono altri che meritano l'attenzione della gente.

Ci faccia qualche altro esempio...

Tutti sanno che abbiamo denunciato, prima dei lavori a Ponente, che la causa primaria dell'erosione della costa erano quei frangiflutti che, mal posizionati, non arginano l'erosione anzi la favorirebbero (basti guardare Google Earth) ma queste criticità da noi evidenziate non hanno avuto né ascolto né seguito. E poi, a proposito di riqualificazione urbana legata anche alla costa, non ci convincono affatto i progetti di entrambi i lungomari. Innanzitutto per il fatto che vi sono scarichi delle acque reflue urbane (costituite dalle acque meteoriche di dilavamento dell'agglomerato, ndr), diretti a mare, che oltretutto ne impediranno la balneazione, per intenderci, da "Toruccio" alla "Trincea", ivi compresa tutta la spiaggia storica cittadina della"rotonda". Ed è il motivo per cui abbiamo richiesto, per tale violazione, gli atti agli uffici preposti. Ora spunta come un fungo, in campagna elettorale, ed a scavi richiusi e pavimentati, un progetto da mezzo milione di euro per il trattamento delle "acque meteoriche" che non si sa né quando né come dovrebbe entrare in funzione, così come il "mitico" parcheggio su via Fossato per le auto dei residenti del centro storico, dei turisti e dei tanti visitatori, ormai persi grazie alla pista ciclabile cittadina e soprattutto alla riqualificazione del lungomare di Levante. Un esercizio di stile addirittura "premiato", questo, per un progetto discutibile sul piano estetico (foss'altro per lo snaturamento dei luoghi) e che sta determinando il fallimento di gran parte delle attività presenti nel borgo antico e del centro. Tutto questo senza nemmeno aver interpellato, così come previsto dalle normative vigenti in materia, almeno i cittadini più direttamente interessati. Chiedere loro, cosa pensassero di questa rivoluzione in atto, a nostro avviso ne slow ne smart, era il minimo loro dovuto. In ogni caso non siamo rassegnati a quello che definiamo un obbrobrio ed abbiamo intenzione di indire una petizione popolare per far eliminare, come hanno fatto i cittadini di Gallipoli, tutte quelle "panchine-sarcofago" che, insieme ad un monumento moderno (a memoria della vela perduta) in fase di realizzazione, sta trasformando, di fatto, Via Eroi del Mare in una sorta di Sacrario dei caduti d'Oltremare, con tanto di luci votive. Dedicato non solo a loro ma anche ai 25 pini marittimi che sono stati sacrificati per la realizzazione di una pista ciclopedonabile anch'essa, guarda caso, non a norma. E noi a tutto ciò non ci stiamo né ci potremo mai essere.

Siete critici anche sulla ciclovia per Santo Spirito. Che cosa non vi convince?

Sono andato personalmente a misurarla. Mi sembra giusto spiegare ai cittadini, grazie allo spazio offertoci da GiovinazzoViva, che il codice della strada prevede un'ampiezza minima di 3,25 metri se non vi transitano accanto mezzi pesanti. Ampiezza obbligatoria che dovrebbe allargarsi a 3,50 metri in caso contrario. Sa quanto misura?

No, ce lo dica lei...

Esattamente 2,50 metri per corsia (neanche 2,75 m, come per le strade locali), a cui aggiungere l'assurdo azzeramento delle strisce bianche, delimitanti la banchina nei pressi del cordolo della ciclovia (larghezza minima 0,50 m). Tradotto in parole spicciole, non è una strada ne sicura ne a norma. Come pericolosi sono i due incroci d'intersezione della ciclovia in località Toruccio e Lido Lucciola ove a nostro parere andavano posti se non dei semafori a chiamata almeno dei rallentatori. Anche in tal caso abbiamo chiesto accesso agli atti agli uffici preposti.

Lei è sempre generoso di informazioni legate all'urbanistica ed all'ambiente e la ringraziamo, ma i nostri lettori vogliono però capire le vostre prossime mosse politiche. Che farete alle elezioni del 2017? Andrete con un vostro simbolo o con quello ufficiale del Movimento 5 Stelle? E riuscirete a fare sintesi con l'altro gruppo o andrete per fatti vostri?

Guardi, ha toccato un nervo scoperto. Nell'ultima occasione in cui Antonella Laricchia ed alcuni Consiglieri pentastellati sono stati qui a Giovinazzo, in occasione di un incontro pubblico sul No al Referendum di riforma costituzionale, io sono stato messo a tacere, durante un mio intervento sulle criticità cittadine, proprio da persone dell'altro gruppo. Naturalmente, al fine di evitare polemiche, di fronte ai convenuti, ho preferito andare via. Piccolo incidente di percorso, nella speranza che le cose cambino e si ritrovi unità di intenti per costituire una forza in grado di presentarsi alle prossime elezioni come veramente nuova, nel panorama caotico delle liste cittadine, ed in grado di ridare fiducia alla politica ed a quelle persone che hanno scelto proprio il nostro simbolo alle recenti europee non solo per manifestare tutto il proprio dissenso ma perché credono ancora che solo nella legalità e trasparenza si può costruire un futuro migliore. In tal senso perciò intendiamo andare avanti dritto per la nostra strada, anche soli se necessario. Ma vedrà che non andrà così, non a caso riscuotiamo la fiducia del Movimento, perché vede in noi interpreti credibili e preparati dei suoi valori fondanti.

Quindi niente sintesi. Ma il simbolo chi se lo prende?

Non è detto e comunque tra i 5 Stelle funziona così: sono i vertici a certificare il tutto al momento opportuno. Se ce lo concedono, lo porteremo con fierezza, continuando a riconoscerci, come ci riconosciamo, nei valori ispiratori del Movimento. Se questo non dovesse accadere, non è detto che non si possa allestire una lista con nome differente ma con principi immutati. Per ora, però, è presto per questi discorsi.

E se farete una lista vostra esprimerete anche un candidato Sindaco lontano dalle altre coalizioni?

Potrei dirle che, volendo, in politica è possibile tutto ed il contrario di tutto. Ma le dico solo che noi andremo avanti per la nostra strada, il che non vuol dire fare opposizione a qualcuno, ma salvaguardare i diritti dei cittadini.


A quei cittadini può rivolgere un messaggio finale...

Giovinazzo avrà finalmente in noi le sue sentinelle ambientali, intese come un gruppo di persone che non solo presidieranno, monitoreranno e difenderanno il territorio (naturale ed antropico) ma attraverso idee e proposte concrete consentiranno un reale sviluppo della nostra città garantendo sicurezza e qualità della vita a tutti i suoi abitanti. Ed è questo, in fin dei conti, ciò ci si aspetta da chi vuol essere espressione attiva sul territorio del Movimento 5 Stelle.