Luca Marzella ed il suo amore per la musica

La storia di un ragazzo giovinazzese

lunedì 11 marzo 2024
A cura di Marzia Morva
La musica ha pervaso la vita di Luca Marzella sin da quando era piccolo. La passione per la musica del giovane e talentuoso musicista di Giovinazzo, cassiere in un grande negozio, si è espressa già a quattro anni di età, ecco cosa ci ha raccontato.

«Da piccolino, mia madre Paola e mio padre Michele, portandomi a messa con loro nella Parrocchia S. Giuseppe, per farmi stare fermo, mi facevano sedere sulla panca dell' organo accanto all'organista di turno, che poteva essere Don Angelantonio Magarelli oppure l'attuale Sindaco Michele Sollecito. Io, nel vederli suonare, ero incantato ed è per questo che già dall'età di quattro anni ho iniziato a frequentare i corsi col maestro Felice Bologna, nella sua scuola di musica che all'epoca si trovava in Piazza Porto. Passato qualche anno, il maestro Felice vedendo che non m'interessava molto studiare, non è mai stato il mio forte sono sincero, ha consigliato a mia madre di farmi interrompere gli studi musicali. La mia era più una passione, tant'è che la musica poi non l'ho mai lasciata, ho proseguito a suonare come autodidatta».

La musica è un'autentica valvola di sfogo per il bravo Luca Marzella, nel senso che dopo il lavoro può rilassarsi dedicandosi a suonare e cantare. Un excursus sulle sue esperienze a stretto contatto con la musica. «Dall'età di quindici anni circa, frequentando sempre la Parrocchia San Giuseppe, ho iniziato a muovere i miei primi passi come organista parrocchiale - ci ha raccontato -. La strada posso dire che me l'ha spianata Michele Sollecito in quanto lui all'epoca cominciava a intraprendere la carriera politica e quindi, non potendo più dedicare il suo tempo a svolgere questo importante compito, ha lasciato nelle mie mani questa grande responsabilità. In seguito sono stato contattato dal mio amico Beppe Piccininni che mi ha chiesto di suonare nel coro cittadino, una realtà interparrocchiale che anima le messe cittadine, in particolare per le ricorrenze del Beato Nicola Paglia, San Tommaso e la festa patronale che culmina col pontificale in onore della Madonna di Corsignano celebrata dal nostro Vescovo.


Tutt'oggi svolgo in simbiosi con lui questo compito e posso affermare che ne sono molto orgoglioso, perché nel corso degli anni mi ha fatto crescere molto, ed ho avuto l'occasione di suonare organi di un certo prestigio come ad esempio quello della Cattedrale di Bari, in occasione della festa di Santa Barbara, protettrice dei Vigili del Fuoco, piuttosto che vivere l'emozione di suonare in più di un'occasione in diretta TV. Da circa una decina d'anni, oltre a suonare l'organo in chiesa, ho cominciato a far diventare la mia passione anche una possibile professione- ci ha raccontato il giovane musicista-. Infatti, dal 2015 circa ho avuto il piacere di suonare in diverse band locali. La mia prima band in assoluto, per la quale ho iniziato a fare il tastierista e all'occorrenza il chitarrista, è stata i VM1. Il nome deriva dal locale dove facevamo le prove, Via Marconi 1, poi pian piano nel corso degli anni ci sono state situazioni di passaggio, posso ricordare I Disturbia piuttosto che i Big Band Theory, esperienze che avranno sempre un ricordo speciale nel mio cuore. In seguito sono arrivato a militare nelle mie due band attuali, i Nati Stanchi con cui suono dal 2021 e i K5 con i quali collaboro dal 2023. Oltre ai due gruppi, dal 2018 collaboro col mio maestro Felice Bologna, tanto caro per me, nell' intrattenere gli invitati ai matrimoni durante l'aperitivo iniziale presso una sala ricevimenti situata nel nostro territorio. Dall'estate del 2023 ho creato un duo con la mia amica Nika Prudente, ottima interprete con importanti esperienze di cantante alle spalle, anche lei di Giovinazzo».

Entrando nello specifico della musica cui Luca è appassionato, avendolo ascoltato in svariate occasioni anche ultimamente con Nika Prudente in uno dei luoghi d'incontro più noti, sito in piazza Vittorio Emanuele, scopriamo che Luca ha una grande passione per la musica leggera e per i Pooh. Ce ne ha parlato. «La musica che preferisco è la musica leggera italiana, in modo particolare quella dei Pooh, sono un loro grande ammiratore, li ritengo gruppo per eccellenza Italiano che ha veramente fatto storia. Sono sempre stati al passo con i tempi ed hanno davvero rivoluzionato il modo di fare musica dal vivo, partendo negli anni sessanta nelle balere e finendo nei teatri prima, palazzetti dello sport e stadi dopo. Nella sua vita in tanti hanno canticchiato una loro canzone, sono tutte belle e sempre attualissime anche se ormai hanno attraversato più di quattro generazioni. Un'esperienza bella da raccontare è legata a un mio sogno nel cassetto cioè conoscere i Pooh e posso dire che il mio sogno si è avverato in più di un' occasione; ho avuto anche l'onore di suonare davanti a loro, per cui non potevo desiderare di meglio».

Il futuro di Luca Marzella e i ringraziamenti
«Per quanto riguarda il futuro, non so dire con esattezza cosa esattamente voglio, sono un ragazzo che non chiede mai niente a nessuno- ci ha detto. La felicità non è avere ciò che si desidera ma desiderare ciò che si ha. Ringrazio soprattutto mia madre e mio padre che mi hanno donato la vita e mi hanno sempre seguito e sostenuto nel corso dei miei ventotto anni. Sulla mia vita e su tutte le battaglie che insieme abbiamo vinto si potrebbe scrivere un libro. Ringrazio il Signore per avermi donato questa grande dote e questa grande passione che spero di continuare a coltivare nel tempo, nonostante le difficoltà che si potrebbero incontrare. Ringrazio tutte le persone che collaborano con me, in modo particolare Raffaella, con cui collaboro nel coro parrocchiale della Concattedrale e i miei amici musicisti, che fanno parte delle band sopra citate», ha concluso Luca Marzella.