Lottizzazione D1.1: la parola alla Corte Costituzionale
Colpo di scena nel processo d'Appello. Sollevata una questione di legittimità costituzionale
lunedì 18 maggio 2020
13.01
Doveva essere il giorno della lettura del dispositivo della sentenza d'appello nella vicenda della lottizzazione della maglia D1.1. Invece i 167 imputati e il Comune di Giovinazzo, costituitosi parte civile anche nel giudizio d'appello, dovranno attendere ancora, prima che sia posta la parola fine.
In udienza, questa mattina, il colpo di scena. La Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Bari, presieduta da Maria Iacovone, anziché dare lettura della sentenza del giudizio d'appello, ha annunciato che la Corte ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell'articolo 44 del Testo Unico dell'Edilizia in relazione all'articolo 117 della Costituzione, nella parte in cui prevede l'automaticità della confisca in caso di lottizzazione abusiva.
Un'automaticità che a seguito della sentenza della Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo violerebbe il principio di proporzionalità, che affida al giudice il compito di verificare la sussistenza di misure che possano garantire il raggiungimento degli scopi di tutela perseguiti con le forme e gli strumenti meno afflittivi delle libertà e dei diritti (fra i quali il diritto di proprietà di cui all'art. 1, Prot. 1, Cedu) dei singoli soggetti.
La parola, dunque, passa ora alla Corte Costituzionale. Nelle prossime ore, al termine della lettura della corposa ordinanza, cercheremo di intercettare le reazioni dei protagonisti della vicenda.
In udienza, questa mattina, il colpo di scena. La Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Bari, presieduta da Maria Iacovone, anziché dare lettura della sentenza del giudizio d'appello, ha annunciato che la Corte ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell'articolo 44 del Testo Unico dell'Edilizia in relazione all'articolo 117 della Costituzione, nella parte in cui prevede l'automaticità della confisca in caso di lottizzazione abusiva.
Un'automaticità che a seguito della sentenza della Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo violerebbe il principio di proporzionalità, che affida al giudice il compito di verificare la sussistenza di misure che possano garantire il raggiungimento degli scopi di tutela perseguiti con le forme e gli strumenti meno afflittivi delle libertà e dei diritti (fra i quali il diritto di proprietà di cui all'art. 1, Prot. 1, Cedu) dei singoli soggetti.
La parola, dunque, passa ora alla Corte Costituzionale. Nelle prossime ore, al termine della lettura della corposa ordinanza, cercheremo di intercettare le reazioni dei protagonisti della vicenda.