"Librincittà" all’insegna della musica

Per l’ottavo appuntamento della rassegna la ricerca sulle bande cittadine e le note di Michele Jamil Marzella

lunedì 18 maggio 2015 11.10
A cura di Giuseppe Dalbis
Una serata culturale che certamente gli sarebbe piaciuta ma ieri, per la prima volta, non era seduto in prima fila. È cominciato con il ricordo di don Nicola Gaudio, scomparso meno di un mese fa, il settimo appuntamento di "Librincittà". A rendere omaggio al sacerdote, che è stato assistente spirituale dell'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine e collaboratore di "in Città", Filippo D'Attolico, direttore del mensile che cura la rassegna letteraria.

Nella chiesa di San Giovanni Battista si è parlato di bande partendo dal libro "La scuola di musica e la banda musicale del Real Ospizio di Giovinazzo" di Anna Catino. La pianista e scrittrice giovinazzese ha studiato i regolamenti, il repertorio e tutto ciò che era nell'archivio musicale dell'ex Istituto Vittorio Emanuele per comprendere come la passione per le note riuscisse a conciliarsi con una vita rigida all'interno dell'istituzione. E dialogando con Marzia Morva, redattrice del giornale e moderatrice dell'incontro, ha raccontato, con l'ausilio di passi letti dalla collaboratrice di "in Città" Gabriella Serrone, del riconoscimento come "Banda Musicale del Regno", ottenuto dai ragazzi senza famiglia anche per merito di figure che ne hanno fatto la storia.

Nicola Coppola, Presidente dell'Arciconfraternita del Carmine e appassionato di storia, ha invece illustrato il rapporto tra banda del Reale Ospizio e banda cittadina, che a fine '800 suonavano in piazza a domeniche alterne ma con la stessa direzione. È stata quindi ricostruita la storia della banda municipale fondata nel 1881, la sua evoluzione nel tempo e la nascita di altri complessi bandistici nati sul finire del secolo scorso.

Un ex bandista è Michele Jamil Marzella, protagonista della seconda parte della serata di ieri, introdotta dall'Assessora alla Cultura Marianna Paladino. Attraverso le domande di Marzia Morva ha ripercorso la sua carriera partita da Giovinazzo e passata attraverso l'orchestra jazz di Paolo Lepore, quella televisiva di Demo Morselli, le collaborazioni con Renato Zero e con Roberto Ottaviano. Fino alla nascita quasi casuale dell'Improbabilband, un gruppo di ricercatori universitari diventati musicisti su folle idea di Marzella. Sono stati presentati al pubblico presente in chiesa alcuni brani del nuovo cd "La via del possibile" e di "Grido Nero", in cui è evidente la contaminazione tra armonie della nostra tradizione musicale e bandistica con sonorità tipiche dell'Africa in cui per un periodo ha vissuto l'artista giovinazzese. Il vulcanico Marzella ha quindi interagito con i presenti attraverso il suo allegro trombone e la caratteristica tuba tibetana di cui non sa più separarsi dopo aver sposato le filosofie orientali.

È stata dunque una serata originalissima all'insegna della musica, raccontata e vissuta dal vivo, antica e moderna. Ancora top secret invece il tema del prossimo appuntamento di "Librincittà" che, dopo aver animato il lungo inverno cittadino, non si fermerà neanche nella più caotica stagione estiva.