Libera: «Il "paesino tranquillo" probabilmente non esiste»
Il presidio di Giovinazzo commenta i recenti episodi di cronaca e promette «maggiore impegno in formazione e sensibilizzazione»
giovedì 25 giugno 2020
«Evidentemente il "paesino tranquillo" in cui la vita scorre serena probabilmente non esiste. Le mafie si infiltrano facilmente e subdolamente in tutti i settori della società raggiungendo anche i luoghi delle istituzioni, corrompendo e ricattando senza lasciare nulla al caso».
Lo sostiene, sulla propria pagina Facebook, il Presidio Libera Giovinazzo "Michele Fazio" che commenta gli ultimi episodi di cronaca nera che hanno riguardato la nostra città: «Giovinazzo è stata sconvolta dall'indagine dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari avente come spiacevoli "protagonisti", per partecipazione e concorso esterno in associazione mafiosa, due Carabinieri, un commerciante locale ed un affiliato al clan Di Cosola: i quattro sono stati arrestati.
Le accuse sono gravi e, secondo le indagini, sarebbero frutto di attività corruttive perpetrate per diversi anni.
Quello che ci preme sottolineare, come Presidio di Giovinazzo, è che evidentemente il "paesino tranquillo" in cui la vita scorre serena probabilmente non esiste. Le mafie si infiltrano facilmente e subdolamente in tutti i settori della società raggiungendo anche i luoghi delle istituzioni, corrompendo e ricattando senza lasciare nulla al caso.
Per questo, come Presidio, promettiamo maggiore impegno per quanto riguarda la formazione e la sensibilizzazione, soprattutto con i giovani e chiediamo una maggiore vigilanza ed attenzione a tutte le istituzioni, associazioni, cittadini e partiti presenti sul nostro territorio.
In momenti come questo, ci rendiamo conto di quanto ci sia ancora da fare. Esortiamo chi dentro e fuori le istituzioni lotta con coraggio contro l'illegalità affinché si continui ad essere resilienti. Consapevoli che "solo un noi può opporsi alle mafie ed alla corruzione"».
Lo sostiene, sulla propria pagina Facebook, il Presidio Libera Giovinazzo "Michele Fazio" che commenta gli ultimi episodi di cronaca nera che hanno riguardato la nostra città: «Giovinazzo è stata sconvolta dall'indagine dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari avente come spiacevoli "protagonisti", per partecipazione e concorso esterno in associazione mafiosa, due Carabinieri, un commerciante locale ed un affiliato al clan Di Cosola: i quattro sono stati arrestati.
Le accuse sono gravi e, secondo le indagini, sarebbero frutto di attività corruttive perpetrate per diversi anni.
Quello che ci preme sottolineare, come Presidio di Giovinazzo, è che evidentemente il "paesino tranquillo" in cui la vita scorre serena probabilmente non esiste. Le mafie si infiltrano facilmente e subdolamente in tutti i settori della società raggiungendo anche i luoghi delle istituzioni, corrompendo e ricattando senza lasciare nulla al caso.
Per questo, come Presidio, promettiamo maggiore impegno per quanto riguarda la formazione e la sensibilizzazione, soprattutto con i giovani e chiediamo una maggiore vigilanza ed attenzione a tutte le istituzioni, associazioni, cittadini e partiti presenti sul nostro territorio.
In momenti come questo, ci rendiamo conto di quanto ci sia ancora da fare. Esortiamo chi dentro e fuori le istituzioni lotta con coraggio contro l'illegalità affinché si continui ad essere resilienti. Consapevoli che "solo un noi può opporsi alle mafie ed alla corruzione"».