LED interviene sulla questione Liceo "Spinelli"
Tre aule inagibili e spostamento presso la Cittadella della Cultura. Gli interrogativi dell'associazione
martedì 26 settembre 2017
Entra anche LED, il Laboratorio di Energie Democratiche, nel dibattito politico cittadino sul trasferimento di tre aule del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli" e dell'IPSIA "Banti", presso la Cittadella della Cultura.
Reiterate le richieste da parte della dirigenza dell'istituto di via De Gasperi per ripristinare lo stato dei luoghi in quelle aule del primo piano in cui erano caduti calcinacci. Così non è stato sino ad oggi ed allora l'Amministrazione comunale si è detta pronta a spalleggiare qualsiasi iniziativa volta a tutelare il diritto allo studio nei confronti della Città Metropolitana di Bari, competente per gli edifici scolastici di scuole superiori. Con la delibera di Giunta n.137 del 13 settembre 2017, è stato quindi disposto quello spostamento di cui sopra, per parare il colpo e cercare di risolvere una situazione incresciosa.
Da LED, impegnata nella scorsa campagna elettorale a sostegno delle liste collegate a Daniele de Gennaro, chiedono chiarezza all'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito: «Visti i locali scelti nella stessa Cittadella per ospitare le classi del Liceo - scrivono - l'attività delle aule studio, frequentate da diversi ragazzi giovinazzesi, verrà garantita o sospesa?
Su quali basi tecniche - chiedono ancora nella nota - è stato dato il consenso alla proposta del dirigente scolastico? Sono stati assunti pareri tecnici sulla struttura ospitante? È rispettata tutta la normativa in tema di sicurezza come per esempio la presenza di estintori, porte antipanico e segnalazione di uscite d'emergenza? Sono stati effettuati dei collaudi e dei sopralluoghi da chi di competenza - insistono -? Dalla delibera di Giunta non troviamo nessuna risposta ai quesiti precedenti visto che si afferma solamente che: "…i suddetti locali sono stati per lungo tempo adibiti a scuola pubblica, per cui si prestano a tale forma di utilizzo".
Nei locali della Cittadella della Cultura - è una nuova domanda - è presente un adeguato impianto di riscaldamento? E nel caso tale fosse assente si provvederà all'installazione? Quale Ente lo pagherà: Comune o Città Metropolitana? La domanda è d'obbligo dato che i ragazzi e studenti della Cittadella hanno più volte lamentato come nel periodo invernale la temperatura dei locali non fosse adatta alle loro esigenze!
La promessa di una manutenzione veloce (2-3 mesi) - chiede ancora LED - dei solai pericolanti e dei 50 banchi e sedie nuove fatta a novembre 2016 dalla Città metropolitana per quale motivo non è stata mantenuta?».
Quesito interessante anche l'ultimo, a cui crediamo tuttavia debba rispondere Antonio Decaro, ma da LED ribadiscono un punto di vista chiaro: non interessa «il solito leitmotiv di Depalma contro la "lenta burocrazia"». Attendono risposte per i tanti ragazzi, delle superiori ed universitari, che in quel luogo avevano trovato un posto in cui studiare e per quelli dei due istituti coinvolti nella vicenda.
Dopo l'invito a scrivere all'associazione, da LED chiosano duri: «La Scuola è un presidio fondamentale per la nostra Comunità e non può correre nessun rischio, nemmeno quello di decisioni affrettate per "frenesia amministrativa"!».
Reiterate le richieste da parte della dirigenza dell'istituto di via De Gasperi per ripristinare lo stato dei luoghi in quelle aule del primo piano in cui erano caduti calcinacci. Così non è stato sino ad oggi ed allora l'Amministrazione comunale si è detta pronta a spalleggiare qualsiasi iniziativa volta a tutelare il diritto allo studio nei confronti della Città Metropolitana di Bari, competente per gli edifici scolastici di scuole superiori. Con la delibera di Giunta n.137 del 13 settembre 2017, è stato quindi disposto quello spostamento di cui sopra, per parare il colpo e cercare di risolvere una situazione incresciosa.
Da LED, impegnata nella scorsa campagna elettorale a sostegno delle liste collegate a Daniele de Gennaro, chiedono chiarezza all'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito: «Visti i locali scelti nella stessa Cittadella per ospitare le classi del Liceo - scrivono - l'attività delle aule studio, frequentate da diversi ragazzi giovinazzesi, verrà garantita o sospesa?
Su quali basi tecniche - chiedono ancora nella nota - è stato dato il consenso alla proposta del dirigente scolastico? Sono stati assunti pareri tecnici sulla struttura ospitante? È rispettata tutta la normativa in tema di sicurezza come per esempio la presenza di estintori, porte antipanico e segnalazione di uscite d'emergenza? Sono stati effettuati dei collaudi e dei sopralluoghi da chi di competenza - insistono -? Dalla delibera di Giunta non troviamo nessuna risposta ai quesiti precedenti visto che si afferma solamente che: "…i suddetti locali sono stati per lungo tempo adibiti a scuola pubblica, per cui si prestano a tale forma di utilizzo".
Nei locali della Cittadella della Cultura - è una nuova domanda - è presente un adeguato impianto di riscaldamento? E nel caso tale fosse assente si provvederà all'installazione? Quale Ente lo pagherà: Comune o Città Metropolitana? La domanda è d'obbligo dato che i ragazzi e studenti della Cittadella hanno più volte lamentato come nel periodo invernale la temperatura dei locali non fosse adatta alle loro esigenze!
La promessa di una manutenzione veloce (2-3 mesi) - chiede ancora LED - dei solai pericolanti e dei 50 banchi e sedie nuove fatta a novembre 2016 dalla Città metropolitana per quale motivo non è stata mantenuta?».
Quesito interessante anche l'ultimo, a cui crediamo tuttavia debba rispondere Antonio Decaro, ma da LED ribadiscono un punto di vista chiaro: non interessa «il solito leitmotiv di Depalma contro la "lenta burocrazia"». Attendono risposte per i tanti ragazzi, delle superiori ed universitari, che in quel luogo avevano trovato un posto in cui studiare e per quelli dei due istituti coinvolti nella vicenda.
Dopo l'invito a scrivere all'associazione, da LED chiosano duri: «La Scuola è un presidio fondamentale per la nostra Comunità e non può correre nessun rischio, nemmeno quello di decisioni affrettate per "frenesia amministrativa"!».