Le parole d'ordine per il Movimento giovanile cittadino di Forza Italia
Ieri sera la presentazione in Sala San Felice
domenica 14 aprile 2019
06.00
È nato ufficialmente ieri sera il Movimento giovanile di Forza Italia. Anche Giovinazzo avrà il suo gruppo azzurro under 30 e la benedizione è arrivata in Sala San Felice dai vertici del partito a livello cittadino, provinciale e regionale alla presenza di iscritti e simpatizzanti.
In una serata dedicata al tema "I giovani e la politica", le veci dei padroni di casa le hanno fatte Domenico La Forgia, Giuseppe Parrino e Claudia Depalma che hanno chiesto ai "veterani" come approcciarsi a quel mondo e quali siano gli ingredienti per ottenere buoni risultati.
Per il Coordinatore forzista cittadino, Gaetano Depalo, le parole d'ordine è "costruzione", intesa come costruzione continua di una «nuova a preparata classe dirigente, in un periodo in cui l'anti-politica è ancora molto presente».
Per il Capogruppo in Consiglio comunale, Ruggero Iannone, la politica deve essere «serietà ed onestà, valori per me imprescindibili», uniti ad un impegno forte e continuo. E la nascita di questo nuovo gruppo giovanile, per il padre nobile della destra giovinazzese «significa che Giovinazzo ha un futuro e che questo futuro è rappresentato da questi ragazzi».
Carmela Minuto, Senatrice molfettese di Forza Italia, dopo aver ricordato i suoi esordi nell'Azione Cattolica e rispondendo ad una domanda dei ragazzi, ha teso a sottolineare come per lei la chiave di lettura per non ricadere negli errori dell'attuale classe dirigente sia «fare rete e creare progetti» anche ambiziosi, che rilancino il Paese e soprattutto le regioni del Mezzogiorno. I talenti, quindi, se ci sono non devono essere «traditi da inciuci, giochi di partito ed intrighi di palazzo», ma devono essere aiutati a coltivare la speranza di una Italia migliore.
Il Consigliere regionale Domenico Damascelli ha invece sottolineato ai giovani forzisti come la parola d'ordine per lui sia «coerenza», voglia di restare attaccati ai valori iniziali, quelli con cui si è partiti nella propria esperienza politica. L'ex Vicesindaco bitontino ha anche ricordato quanto la Puglia sia un luogo in cui fare politica per i giovani è difficile, ma ha anche incoraggiato quelli giovinazzesi a formarsi una propria coscienza critica, facendosi accompagnare dall'entusiasmo. Quello stesso entusiasmo che in settembre porta a Giovinazzo il Campus Everest (quest'anno le date sono quelle del 6-7-8 settembre), un momento di «reale confronto con i "big" del partito».
I saluti attraverso un video di Sergio Silvestris, candidato alle elezioni europee, sono serviti per ribadire che la «politica serve per mettere insieme le persone ed a trovare soluzioni nel breve periodo e prospettive a lungo termine».
Significativo l'intervento di Ignazio Amodio, Coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, che nel ribadire il suo sostegno incondizionato al gruppo giovinazzese, ha evidenziato come per lui la parola chiave sia «curiosità». Una curiosità che serve nel quotidiano, per tentare di risolvere i piccoli grandi problemi locali, ma che aiuti ad informarsi, a capire, a confrontarsi ed a crescere, formando una classe dirigente consapevole che arrivi poi ad occuparsi con lucidità dei grandi temi nazionali ed internazionali.
Per Vanna Lacassia, Consigliera nazionale Giovani forzisti, chi si approccia a far politica nel centro-destra ed in Forza Italia non deve mai rinunciare a «libertà, democrazia e militanza» come valori fondanti di un sentire liberale alla base del partito guidato da Silvio Berlusconi.
La nascita di un movimento politico giovanile è sempre una buona notizia, da qualsiasi parte lo si guardi. A Forza Italia Giovinazzo va il compito di guardare da vicino a questi ragazzi, cercando però di lasciarli anche sbagliare e soprattutto di lasciare che si confrontino con gli omologhi di sinistra, che per questa cittadina hanno rappresentato, in passato ed anche più di recente, una risorsa.
Giovinazzo e più in genere tutto il Mezzogiorno hanno bisogno di giovani che non perdano la speranza, che abbiano la voglia di occuparsi di politica, possibilmente senza arrivismi che hanno annacquato l'azione delle formazioni giovanili di centro-destra nell'ultimo ventennio. C'è bisogno, a destra come a sinistra, di consapevolezze nuove e di ritornare ad un movimentismo che renda finalmente protagoniste le nuove generazioni.
Peccato imperdonabile sarebbe dunque che quelle parole d'ordine elencate in San Felice restino lettera morta, fagocitando entusiasmo e voglia di fare.
In una serata dedicata al tema "I giovani e la politica", le veci dei padroni di casa le hanno fatte Domenico La Forgia, Giuseppe Parrino e Claudia Depalma che hanno chiesto ai "veterani" come approcciarsi a quel mondo e quali siano gli ingredienti per ottenere buoni risultati.
Per il Coordinatore forzista cittadino, Gaetano Depalo, le parole d'ordine è "costruzione", intesa come costruzione continua di una «nuova a preparata classe dirigente, in un periodo in cui l'anti-politica è ancora molto presente».
Per il Capogruppo in Consiglio comunale, Ruggero Iannone, la politica deve essere «serietà ed onestà, valori per me imprescindibili», uniti ad un impegno forte e continuo. E la nascita di questo nuovo gruppo giovanile, per il padre nobile della destra giovinazzese «significa che Giovinazzo ha un futuro e che questo futuro è rappresentato da questi ragazzi».
Carmela Minuto, Senatrice molfettese di Forza Italia, dopo aver ricordato i suoi esordi nell'Azione Cattolica e rispondendo ad una domanda dei ragazzi, ha teso a sottolineare come per lei la chiave di lettura per non ricadere negli errori dell'attuale classe dirigente sia «fare rete e creare progetti» anche ambiziosi, che rilancino il Paese e soprattutto le regioni del Mezzogiorno. I talenti, quindi, se ci sono non devono essere «traditi da inciuci, giochi di partito ed intrighi di palazzo», ma devono essere aiutati a coltivare la speranza di una Italia migliore.
Il Consigliere regionale Domenico Damascelli ha invece sottolineato ai giovani forzisti come la parola d'ordine per lui sia «coerenza», voglia di restare attaccati ai valori iniziali, quelli con cui si è partiti nella propria esperienza politica. L'ex Vicesindaco bitontino ha anche ricordato quanto la Puglia sia un luogo in cui fare politica per i giovani è difficile, ma ha anche incoraggiato quelli giovinazzesi a formarsi una propria coscienza critica, facendosi accompagnare dall'entusiasmo. Quello stesso entusiasmo che in settembre porta a Giovinazzo il Campus Everest (quest'anno le date sono quelle del 6-7-8 settembre), un momento di «reale confronto con i "big" del partito».
I saluti attraverso un video di Sergio Silvestris, candidato alle elezioni europee, sono serviti per ribadire che la «politica serve per mettere insieme le persone ed a trovare soluzioni nel breve periodo e prospettive a lungo termine».
Significativo l'intervento di Ignazio Amodio, Coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, che nel ribadire il suo sostegno incondizionato al gruppo giovinazzese, ha evidenziato come per lui la parola chiave sia «curiosità». Una curiosità che serve nel quotidiano, per tentare di risolvere i piccoli grandi problemi locali, ma che aiuti ad informarsi, a capire, a confrontarsi ed a crescere, formando una classe dirigente consapevole che arrivi poi ad occuparsi con lucidità dei grandi temi nazionali ed internazionali.
Per Vanna Lacassia, Consigliera nazionale Giovani forzisti, chi si approccia a far politica nel centro-destra ed in Forza Italia non deve mai rinunciare a «libertà, democrazia e militanza» come valori fondanti di un sentire liberale alla base del partito guidato da Silvio Berlusconi.
La nascita di un movimento politico giovanile è sempre una buona notizia, da qualsiasi parte lo si guardi. A Forza Italia Giovinazzo va il compito di guardare da vicino a questi ragazzi, cercando però di lasciarli anche sbagliare e soprattutto di lasciare che si confrontino con gli omologhi di sinistra, che per questa cittadina hanno rappresentato, in passato ed anche più di recente, una risorsa.
Giovinazzo e più in genere tutto il Mezzogiorno hanno bisogno di giovani che non perdano la speranza, che abbiano la voglia di occuparsi di politica, possibilmente senza arrivismi che hanno annacquato l'azione delle formazioni giovanili di centro-destra nell'ultimo ventennio. C'è bisogno, a destra come a sinistra, di consapevolezze nuove e di ritornare ad un movimentismo che renda finalmente protagoniste le nuove generazioni.
Peccato imperdonabile sarebbe dunque che quelle parole d'ordine elencate in San Felice restino lettera morta, fagocitando entusiasmo e voglia di fare.