Le intercettazioni fra Illuzzi e Lerario: «Vinticinq l’alta volt e deic mo»
I due, secondo l’accusa, parlano di tangenti. Tra una frase e l’altra Lerario raccomanda cautela: «Non ti si facenn sgamà»
giovedì 9 febbraio 2023
15.39
«Dottò chiss sò dieci! (dottore questi sono dieci, nda)». Ed ancora: «Vinticinq l'alta volt e deic, chiss, pe la pitturazion do. (venticinque l'altra volta e dieci, questi, per la pitturazione qua, nda)».
Sembra una confessione la frase che l'imprenditore Antonio Illuzzi, arrestato stamani per corruzione, riferisce all'allora dirigente della Regione Puglia, Antonio Mario Lerario, mentre si trova a bordo della Bmw X3 di quest'ultimo. I due parlano, secondo l'accusa, di tangenti. È il 26 agosto del 2021 e l'auto è in uscita dalla sede della Regione Puglia in via Gentile, dove i due si sono incontrati dopo uno scambio di messaggi WhatsApp.
Dall'intercettazione ambientale, annota il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, nelle 152 pagine del provvedimento cautelare, si desumerebbe che in quel momento «vi sia stata la consegna di una somma di denaro pari ad 10.000 euro» e che, «in un tempo precedente, sia stata corrisposta un'altra somma di denaro, pari ad 25.000 euro» per lavori svolti per conto della Regione Puglia. Tra una frase e l'altra Lerario, per paura di essere intercettato, raccomanda cautela all'imprenditore e abbassando improvvisamente il tono di voce gli raccomanda di non farsi scoprire «non ti si facenn sgamà» (non ti fare scoprire).
Secondo il giudice, il contenuto dell'intercettazione è «inequivocabile». «Sebbene - annota il gip - non emergano elementi oggettivi che dimostrino la spartizione» della mazzetta consegnata in auto dall'imprenditore Illuzzi a Lerario tra quest'ultimo e il funzionario della Regione Puglia arrestato oggi, Antonio Mercurio, «non possono nutrirsi dubbi» sulla «partecipazione del Mercurio alla condotta corruttiva».
«È emerso in tutta evidenza - prosegue il giudice - come Mercurio svolga un ruolo attivo e consapevole nella predisposizione di tutte gli atti dirigenziali esaminati e, come si è già illustrato, si adoperi personalmente, in continua sinergia con lo stesso Illuzzi, per predisporre gli atti amministrativi in modo tale da non sforare la soglia dei 150.000,00 euro oltre la quale non sarebbe stato consentito l'affidamento diretto (dei lavori, ndr) ad Antonio Illuzzi».
«La condotta del Mercurio non si presenta isolata, ma ripetuta, pervicace e continuativa: la commissione reiterata e programmatica di atti contrari al proprio ufficio diretti ad agevolare un imprenditore privato - è scritto negli atti - non trova altra giustificazione se non nell'adesione (quanto meno sotto il profilo del concorso morale dello stesso) al pactum sceleris e al programma corruttivo».
Sembra una confessione la frase che l'imprenditore Antonio Illuzzi, arrestato stamani per corruzione, riferisce all'allora dirigente della Regione Puglia, Antonio Mario Lerario, mentre si trova a bordo della Bmw X3 di quest'ultimo. I due parlano, secondo l'accusa, di tangenti. È il 26 agosto del 2021 e l'auto è in uscita dalla sede della Regione Puglia in via Gentile, dove i due si sono incontrati dopo uno scambio di messaggi WhatsApp.
Dall'intercettazione ambientale, annota il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, nelle 152 pagine del provvedimento cautelare, si desumerebbe che in quel momento «vi sia stata la consegna di una somma di denaro pari ad 10.000 euro» e che, «in un tempo precedente, sia stata corrisposta un'altra somma di denaro, pari ad 25.000 euro» per lavori svolti per conto della Regione Puglia. Tra una frase e l'altra Lerario, per paura di essere intercettato, raccomanda cautela all'imprenditore e abbassando improvvisamente il tono di voce gli raccomanda di non farsi scoprire «non ti si facenn sgamà» (non ti fare scoprire).
Secondo il giudice, il contenuto dell'intercettazione è «inequivocabile». «Sebbene - annota il gip - non emergano elementi oggettivi che dimostrino la spartizione» della mazzetta consegnata in auto dall'imprenditore Illuzzi a Lerario tra quest'ultimo e il funzionario della Regione Puglia arrestato oggi, Antonio Mercurio, «non possono nutrirsi dubbi» sulla «partecipazione del Mercurio alla condotta corruttiva».
«È emerso in tutta evidenza - prosegue il giudice - come Mercurio svolga un ruolo attivo e consapevole nella predisposizione di tutte gli atti dirigenziali esaminati e, come si è già illustrato, si adoperi personalmente, in continua sinergia con lo stesso Illuzzi, per predisporre gli atti amministrativi in modo tale da non sforare la soglia dei 150.000,00 euro oltre la quale non sarebbe stato consentito l'affidamento diretto (dei lavori, ndr) ad Antonio Illuzzi».
«La condotta del Mercurio non si presenta isolata, ma ripetuta, pervicace e continuativa: la commissione reiterata e programmatica di atti contrari al proprio ufficio diretti ad agevolare un imprenditore privato - è scritto negli atti - non trova altra giustificazione se non nell'adesione (quanto meno sotto il profilo del concorso morale dello stesso) al pactum sceleris e al programma corruttivo».