Le ex AFP rientrano in un piano regionale per le aree industriali dismesse
73 milioni in arrivo in vari comuni. Stea: «La Puglia che vogliamo sarà il motore di una nuova epoca in materia ambientale»
giovedì 22 novembre 2018
10.24
Buone notizie sul fronte ambientale per la nostra regione.
Con atto dirigenziale n. 279 del 15 novembre scorso, presso il dipartimento Ambiente della Regione Puglia sono stati approvati gli esiti della valutazione degli interventi proposti in tema di "progettazione ed esecuzione di interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o misure di prevenzione di siti interessati dalla presenza di sorgenti primarie o secondarie di contaminazione".
Si tratta di azioni nell'ambito del Por 2014-2020 finalizzate ad agevolare e sostenere la bonifica, la messa in sicurezza e il recupero di aree inquinate e degradate.
Il contributo complessivo di 69 milioni di euro, sulle risorse del patto per la Puglia e del Por, andrà a interessare i seguenti Comuni: Andria, discarica comunale in località San Nicola La Guardia; Cavallino, area ecoballe Masseria Guarini; Gallipoli, ex discarica comunale Madonna delle Grazie; Giovinazzo, ex Acciaierie e Ferrerie Pugliesi area Lama Castello (3.400.000 euro); Leverano, ex discarica comunale Li Pampi; Locorotondo, ex discarica comunale Pasqualone; Manduria, ex discarica comunale Li Cicci - fase 1; Trani, discarica Amiu in località Puro Vecchio; Troia, sito Iao srl, in località Giardinetto; Vieste, ex discarica comunale Landa la Serpe; Zapponeta, ex discarica comunale in località Cacace.
Nella stessa giornata, con delibera n. 280 sono stati approvati gli esiti della valutazione degli interventi riguardo la progettazione e l'esecuzione di interventi "per la messa in sicurezza operativa, permanente e bonifica di aree contaminate, siti industriali dismessi, aree oggetto di discariche abusive e dismesse esercite in forza di ordinanze urgenti", nell'ambito del Por 2014-2020 finalizzato ad agevolare e sostenere il disinquinamento, la essa in sicurezza e il recupero delle aree inquinate e degradate del territorio anche in riferimento ai siti industriali dismessi ed ai siti con situazione di criticità storica. Di fondamentale importanza, in proposito, risulta la presenza tra i due progetti ammessi, di un rilevato nel quartiere Tamburi di Taranto (l'altro sito riguarda l'ex discarica comunale Caramana a Monopoli). Il contributo complessivo è pari a 4 milioni di euro sulle risorse Por.
«La Puglia che vogliamo, che stiamo costruendo giorno dopo giorno deve essere uno dei motori di una nuova epoca anche in materia di tutela dell'Ambiente - commenta l'Assessore regionale all'Ambiente, Gianni Stea - che sottolinea l'azione continua e compatta «dell'attuale amministrazione della Regione Puglia a difesa della ecosostenibilità e della salute dei cittadini lavorando in particolare sulle aree periferiche delle nostre città, spesso occupate oltre che da vecchi siti inquinati, anche da rifiuti abbandonati da persone che non esito a definire ecocriminali. Ed è questo il prossimo fonte che intendo aprire - ha concluso - in tempi strettissimi di concerto con i Comuni, le Prefetture e le Forze dell'ordine».
Con atto dirigenziale n. 279 del 15 novembre scorso, presso il dipartimento Ambiente della Regione Puglia sono stati approvati gli esiti della valutazione degli interventi proposti in tema di "progettazione ed esecuzione di interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o misure di prevenzione di siti interessati dalla presenza di sorgenti primarie o secondarie di contaminazione".
Si tratta di azioni nell'ambito del Por 2014-2020 finalizzate ad agevolare e sostenere la bonifica, la messa in sicurezza e il recupero di aree inquinate e degradate.
Il contributo complessivo di 69 milioni di euro, sulle risorse del patto per la Puglia e del Por, andrà a interessare i seguenti Comuni: Andria, discarica comunale in località San Nicola La Guardia; Cavallino, area ecoballe Masseria Guarini; Gallipoli, ex discarica comunale Madonna delle Grazie; Giovinazzo, ex Acciaierie e Ferrerie Pugliesi area Lama Castello (3.400.000 euro); Leverano, ex discarica comunale Li Pampi; Locorotondo, ex discarica comunale Pasqualone; Manduria, ex discarica comunale Li Cicci - fase 1; Trani, discarica Amiu in località Puro Vecchio; Troia, sito Iao srl, in località Giardinetto; Vieste, ex discarica comunale Landa la Serpe; Zapponeta, ex discarica comunale in località Cacace.
Nella stessa giornata, con delibera n. 280 sono stati approvati gli esiti della valutazione degli interventi riguardo la progettazione e l'esecuzione di interventi "per la messa in sicurezza operativa, permanente e bonifica di aree contaminate, siti industriali dismessi, aree oggetto di discariche abusive e dismesse esercite in forza di ordinanze urgenti", nell'ambito del Por 2014-2020 finalizzato ad agevolare e sostenere il disinquinamento, la essa in sicurezza e il recupero delle aree inquinate e degradate del territorio anche in riferimento ai siti industriali dismessi ed ai siti con situazione di criticità storica. Di fondamentale importanza, in proposito, risulta la presenza tra i due progetti ammessi, di un rilevato nel quartiere Tamburi di Taranto (l'altro sito riguarda l'ex discarica comunale Caramana a Monopoli). Il contributo complessivo è pari a 4 milioni di euro sulle risorse Por.
«La Puglia che vogliamo, che stiamo costruendo giorno dopo giorno deve essere uno dei motori di una nuova epoca anche in materia di tutela dell'Ambiente - commenta l'Assessore regionale all'Ambiente, Gianni Stea - che sottolinea l'azione continua e compatta «dell'attuale amministrazione della Regione Puglia a difesa della ecosostenibilità e della salute dei cittadini lavorando in particolare sulle aree periferiche delle nostre città, spesso occupate oltre che da vecchi siti inquinati, anche da rifiuti abbandonati da persone che non esito a definire ecocriminali. Ed è questo il prossimo fonte che intendo aprire - ha concluso - in tempi strettissimi di concerto con i Comuni, le Prefetture e le Forze dell'ordine».