Le canzoni di Lucio Battisti e i racconti di Fulvio Frezza

Ieri la seconda serata del festival "In ogni senso"

mercoledì 18 luglio 2018 19.12
A cura di Marzia Morva
Dal libro dello scrittore Fulvio Frezza dal titolo "Vento nel vento - Dieci anni di Battisti e Mogol", Florestano Edizioni Bari, è nato l'emozionale reading musicale che ieri sera ha appassionato un numeroso pubblico accorso in piazza Umberto I per lasciarsi trasportare da racconti, emozioni e sensazioni incredibili, quelle care al cuore e ai ricordi.

Il libro immerso nella musica, la poesia nelle canzoni e le suggestioni che Lucio Battisti nella fortunata collaborazione con Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha donato ai suoi fans sono state protagoniste assolute della seconda serata del festival "In ogni senso" ideato ed organizzato dall'associazione culturale Tracce e patrocinato dal Comune di Giovinazzo.

Nel corso della serata lo scrittore è stato la voce narrante accompagnata dal compositore e chitarrista Domenico Mezzina delicato e gradevole nelle esecuzioni di alcune tra le canzoni più belle di Battisti. Lo scrittore nella presentazione della serata in compagnia di Ileana Spezzacatena, presidente di Tracce, spiega come mai la scelta è stata rivolta a Battisti.

«Lucio Battisti - ha affermato lo scrittore barese - fa parte della mia vita, nei ricordi del periodo che va dalla fine degli anni '60 alla fine degli anni '70. Nel mio racconto analitico partendo dallo sbarco sulla luna giungo alla morte di Aldo Moro, ai delitti di mafia, alle stragi che hanno colpito l'Italia. Dal 1969 al 1979 ricordo e illustro il percorso discografico del sodalizio artistico tra Mogol e Battisti che hanno emozionato tanti di noi con la loro musica».

La loro proficua collaborazione ha segnato tra le pagine più belle della canzone italiana. Tra il racconto e le canzoni eseguite chitarra e voce scorre la carriera di un musicista estroso e geniale dall'espressività timbrica e vocale coinvolgente che ha messo a nudo la sua anima condividendo le emozioni con il suo amato pubblico di estimatori.

Lucio Battisti e Mogol hanno collaborato per dieci lunghi anni per poi separarsi: Lucio Battisti si allontanò dalle scene perché si pensò vivesse in un mondo che non gli piaceva più. L'intesa professionale con Mogol finì, fu alquanto dolorosa e per certi versi inspiegabile.

Quel ritiro dalle scene fece molto clamore e a quello di Battisti seguì l'addio alle scene di Mina: con lei l'artista aveva duettato riscuotendo un successo clamoroso. Lo scrittore Frezza narra e si emoziona e nei suoi ricordi tutto riecheggia tra le note di brani musicali meravigliosi: "... E penso a te", "Non è Francesca", "Emozioni ", "La canzone del sole", "I giardini di marzo", "Il nostro caro angelo ", "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...", "Ancora tu", "Amarsi un po' ".

La musica di Mogol-Battisti nel libro scritto da Fulvio Frezza rende ancor più preziosa la carta, tema del festival: la carta delle pagine del libro stesso e quelle melodie intramontabili si mescolano sapientemente al racconto dello scrittore che ha saputo coinvolgere il pubblico di Giovinazzo in una serata piacevole che è volata via come un soffio di vento.

Tra le parole e la musica, la magia è stata tangibile perché si è trattato di voci, suoni e parole scolpite nella nostra memoria e legate ai sentimenti più puri e naturali. Il pregio che va riconosciuto a Ileana Spezzacatena e all'associazione da lei presieduta è di aver ripercorso la storia della canzone italiana d'autore con raffinatezza facendo vivere a noi spettatori uno spettacolo autentico.