La tribuna priorità per tornare ad un calcio vero
Inaugurato ieri il nuovo Campo sportivo "De Pergola"
lunedì 6 marzo 2023
C'era tantissima gente, ieri mattina, 5 marzo, all'inaugurazione del nuovo manto erboso sintetico, della nuovissima pista di atletica, di una palestra e del campo da calcio a 5 del rinnovato "Raffaele De Pergola".
Tanta gente attorno al rettangolo verde, per l'occasione calpestato dall'ex CT della nazionale Roberto Donadoni, ed altrettanti in una tribuna che ancora ricorda un impianto vetusto e non a norma. Inizieranno presto i lavori con fondi PNRR, anche lì, dove dovrebbe pulsare il cuore della passione biancoverde.
Giovinazzo ha fame di calcio vero, non solo di esibizioni. Ha fame di tornare in campionati dove la storia sportiva cittadina merita di essere ricollocata. E per quello ci vuole una tribuna a norma, con seggiolini a seduta più ampia con spalliere alte, come vuole il regolamento federale, ma soprattutto con una gradinata in grado di essere confortevole come non lo è mai stata.
La caparbietà di Gaetano Depalo, assessore ai Lavori Pubblici, dell'ex sindaco Tommaso Depalma e di alcuni consiglieri vicini al mondo dello sport, sono state premiate, ma ora che si completi tutto con l'ultimo necessario step: tribuna e spogliatoi.
Si farà, rassicurano da Palazzo di Città, in primis perché quei fondi PNRR vanno spesi entro il 2026, ma tutto dovrà accadere molto prima, per dare all'Academy oggi ed a qualunque compagine giovinazzese domani, una cornice di pubblico degna del bellissimo nuovo campo.
Per ora si potrebbe giocare con il limite di 99 spettatori e potrebbe essere un surrogato di un passaggio ad una normalità a cui i giovinazzesi da anni non erano abituati. "Il calcio è del popolo", recitava un vecchio striscione ultras, ed è probabilmente questo il senso più profondo della restituzione completa di quello spazio.
Si proceda nel rispetto delle norme, ma lo si faccia in fretta. Il cerchio va definitivamente chiuso e la partita messa in archivio. Poi, magari, ci sarà tempo per invitare qualche tesserato della prima squadra della SSC Bari, sodalizio professionistico di riferimento del territorio (che piaccia o no a qualche politico locale col cuore che batte più a Nord, il Bari è anche la società a cui è affiliata una fucina di piccoli talenti locali), in modo che possano giungere a Giovinazzo alcune vecchie glorie biancorosse, sempre disponibili, per festeggiare la definitiva rinascita di un luogo caro a tanti sportivi.
Tanta gente attorno al rettangolo verde, per l'occasione calpestato dall'ex CT della nazionale Roberto Donadoni, ed altrettanti in una tribuna che ancora ricorda un impianto vetusto e non a norma. Inizieranno presto i lavori con fondi PNRR, anche lì, dove dovrebbe pulsare il cuore della passione biancoverde.
Giovinazzo ha fame di calcio vero, non solo di esibizioni. Ha fame di tornare in campionati dove la storia sportiva cittadina merita di essere ricollocata. E per quello ci vuole una tribuna a norma, con seggiolini a seduta più ampia con spalliere alte, come vuole il regolamento federale, ma soprattutto con una gradinata in grado di essere confortevole come non lo è mai stata.
La caparbietà di Gaetano Depalo, assessore ai Lavori Pubblici, dell'ex sindaco Tommaso Depalma e di alcuni consiglieri vicini al mondo dello sport, sono state premiate, ma ora che si completi tutto con l'ultimo necessario step: tribuna e spogliatoi.
Si farà, rassicurano da Palazzo di Città, in primis perché quei fondi PNRR vanno spesi entro il 2026, ma tutto dovrà accadere molto prima, per dare all'Academy oggi ed a qualunque compagine giovinazzese domani, una cornice di pubblico degna del bellissimo nuovo campo.
Per ora si potrebbe giocare con il limite di 99 spettatori e potrebbe essere un surrogato di un passaggio ad una normalità a cui i giovinazzesi da anni non erano abituati. "Il calcio è del popolo", recitava un vecchio striscione ultras, ed è probabilmente questo il senso più profondo della restituzione completa di quello spazio.
Si proceda nel rispetto delle norme, ma lo si faccia in fretta. Il cerchio va definitivamente chiuso e la partita messa in archivio. Poi, magari, ci sarà tempo per invitare qualche tesserato della prima squadra della SSC Bari, sodalizio professionistico di riferimento del territorio (che piaccia o no a qualche politico locale col cuore che batte più a Nord, il Bari è anche la società a cui è affiliata una fucina di piccoli talenti locali), in modo che possano giungere a Giovinazzo alcune vecchie glorie biancorosse, sempre disponibili, per festeggiare la definitiva rinascita di un luogo caro a tanti sportivi.