La storia del raro autografo di Ennio Morricone a Florinda Bavaro
Quando tutto partì da Giovinazzo grazie ad Alessandro De Rosa
venerdì 8 febbraio 2019
Che ci sarà mai di così straordinario (o almeno non ordinario) in un autografo?
La domanda legittima si scontra con la storia che vi raccontiamo. La storia è quella del rapporto tra Florinda Bavaro, vicepresidentessa della Touring Juvenatium e membro del Comitato Feste Patronali, e Alessandro De Rosa, da tanti ritenuto a ragione l'unico vero biografo del grande Maestro Ennio Morricone.
Tutto parte nel 2016, quando De Rosa arriva a Giovinazzo per presentare in Puglia un libro biografico del più grande compositore di colonne sonore vivente. "Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita" (Mondadori) è stato un successo letterario venduto e tradotto in diversi Stati.
De Rosa in quella occasione stringe amicizia con la volitiva Florinda Bavaro, un chiodo fisso per la promozione del suo paese ed innamorata delle note del Maestro nato a Roma nel 1928. La corrispondenza è periodica e talvolta fitta. La promessa che riesce a strappare la giovinazzese al biografo di Morricone è quello di farle autografare il libro "Ennio, un maestro" , non appena uscirà nelle librerie scritto con Giuseppe Tornatore, altro straordinario pezzo del made in Italy sul grande schermo, regista di fama internazionale di cui la Bavaro conosce ogni singolo film.
L'autografo di Ennio Morricone, per chi conosce il carattere schivo e riservato del Maestro, è però (giustamente) merce assai rara. Si narra che politici, artisti e musicisti di successo aspettino da anni un sigla o una dedica sulla copia di un cd, di un libro o sulla copertina di un vinile. Insomma, più che di un piacere si tratterebbe di una mezza impresa.
Florinda reitera la richiesta il 21 dicembre 2018, ma De Rosa appare scettico sul risultato. Non è spocchia, ma il Maestro è molto impegnato, sta invecchiando, è sempre riservatissimo e i suoi incontri con lui si sono un po' diradati.
Ma il 2 febbraio scorso il postino suona a casa Bavaro e la sorpresa è grande: il libro "Ennio, un maestro" è stato autografato da lui, dall'immortale icona del genio musicale italiano. De Rosa ha fatto il miracolo.
E così Florinda Bavaro vanta uno dei rari autografi concessi da Ennio Morricone, mentre capi di Stato ancora attendono. L'idea della vicepresidentessa Touring Juvenatium è quella di far tornare De Rosa a Giovinazzo, magari in estate, magari concedendogli uno spazio nell'incantevole borgo antico. Chissà se la trama di questo nuovo film sarà completata. A noi piacerebbe, perché attraverso l'autore e biografo si possono assaporare le mille sfumature caratteriali di Morricone, conoscerne gli aneddoti che ne hanno caratterizzato la produzione musicale, entrare per qualche ora dalla porta di servizio nella vita di un così straordinario talento che ha reso unici i film di cui ha scritto le colonne sonore, talento troppo spesso imitato, ma mai raggiunto davvero per fulgore.
Agli amministratori, pertanto, il compito di supportare questa idea (per ora solo sulla carta e nella testa di Florinda Bavaro) e di portare a termine la sceneggiatura di questa amicizia tra una ragazza semplice di provincia e lo scrittore che dà del "tu" al Maestro. Si può fare, c'è tutto il tempo per farlo.
Per ora, lei si gode quel libro autografato come fosse una reliquia laica e ripensa a quanto peggiore sarebbe stato il mondo e la vita di molti di noi senza quelle note, senza quella testa che le ha pensate e quelle dita che le hanno incollate agli strumenti.
La domanda legittima si scontra con la storia che vi raccontiamo. La storia è quella del rapporto tra Florinda Bavaro, vicepresidentessa della Touring Juvenatium e membro del Comitato Feste Patronali, e Alessandro De Rosa, da tanti ritenuto a ragione l'unico vero biografo del grande Maestro Ennio Morricone.
Tutto parte nel 2016, quando De Rosa arriva a Giovinazzo per presentare in Puglia un libro biografico del più grande compositore di colonne sonore vivente. "Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita" (Mondadori) è stato un successo letterario venduto e tradotto in diversi Stati.
De Rosa in quella occasione stringe amicizia con la volitiva Florinda Bavaro, un chiodo fisso per la promozione del suo paese ed innamorata delle note del Maestro nato a Roma nel 1928. La corrispondenza è periodica e talvolta fitta. La promessa che riesce a strappare la giovinazzese al biografo di Morricone è quello di farle autografare il libro "Ennio, un maestro" , non appena uscirà nelle librerie scritto con Giuseppe Tornatore, altro straordinario pezzo del made in Italy sul grande schermo, regista di fama internazionale di cui la Bavaro conosce ogni singolo film.
L'autografo di Ennio Morricone, per chi conosce il carattere schivo e riservato del Maestro, è però (giustamente) merce assai rara. Si narra che politici, artisti e musicisti di successo aspettino da anni un sigla o una dedica sulla copia di un cd, di un libro o sulla copertina di un vinile. Insomma, più che di un piacere si tratterebbe di una mezza impresa.
Florinda reitera la richiesta il 21 dicembre 2018, ma De Rosa appare scettico sul risultato. Non è spocchia, ma il Maestro è molto impegnato, sta invecchiando, è sempre riservatissimo e i suoi incontri con lui si sono un po' diradati.
Ma il 2 febbraio scorso il postino suona a casa Bavaro e la sorpresa è grande: il libro "Ennio, un maestro" è stato autografato da lui, dall'immortale icona del genio musicale italiano. De Rosa ha fatto il miracolo.
E così Florinda Bavaro vanta uno dei rari autografi concessi da Ennio Morricone, mentre capi di Stato ancora attendono. L'idea della vicepresidentessa Touring Juvenatium è quella di far tornare De Rosa a Giovinazzo, magari in estate, magari concedendogli uno spazio nell'incantevole borgo antico. Chissà se la trama di questo nuovo film sarà completata. A noi piacerebbe, perché attraverso l'autore e biografo si possono assaporare le mille sfumature caratteriali di Morricone, conoscerne gli aneddoti che ne hanno caratterizzato la produzione musicale, entrare per qualche ora dalla porta di servizio nella vita di un così straordinario talento che ha reso unici i film di cui ha scritto le colonne sonore, talento troppo spesso imitato, ma mai raggiunto davvero per fulgore.
Agli amministratori, pertanto, il compito di supportare questa idea (per ora solo sulla carta e nella testa di Florinda Bavaro) e di portare a termine la sceneggiatura di questa amicizia tra una ragazza semplice di provincia e lo scrittore che dà del "tu" al Maestro. Si può fare, c'è tutto il tempo per farlo.
Per ora, lei si gode quel libro autografato come fosse una reliquia laica e ripensa a quanto peggiore sarebbe stato il mondo e la vita di molti di noi senza quelle note, senza quella testa che le ha pensate e quelle dita che le hanno incollate agli strumenti.